logo 3KB 28/08/2014 Immagine di
Rolando LIGUSTRI
Ripresa dall'Osservatorio
Astronomico di Talmassons (Ud)
Sezione
Ammassi
M 11 open cluster: 408 KB; click on the image to enlarge
AMMASSO APERTO M 11 / NGC 6705
Tipo: I,2,r
Ascensione retta: 18h 51m 06,0s; declinazione: -06° 16' 00" (2000.0)
Dimensioni: asse maggiore 14,0'; magnitudine: 5.8
Descrizione del Dreyer: CL,VB,L,IR,RI,*9
Distanza da Beta Scuti: 01° 48' 21" (J2000.0)

L'ammasso aperto M 11 (NGC 6705) è un bel soggetto astronomico da guardare e fotografare, ma non è conosciuto come altri oggetti della stessa classe, tipo le Pleiadi, le Iadi o h e Chi Persei. Nei paesi anglosassoni quest'ammasso ha un nome proprio, quello di "Wild Duck Cluster", ammasso dell'anitra selvatica. Scoperto da Gottfried Kirch nel 1681, ha una luminosità al limite dell'osservazione ad occhio nudo, con vista perfetta e da un cielo perfetto di montagna. Il suo diametro è pari alla metà di quello della Luna piena, quindi sarebbe un oggetto abbastanza facile da notare. Pur distando solo due gradi a sudest dalla stella λ Aquilae, esso si trova in una costellazione situata sulla Via Lattea, lo Scudo (Scutum - SCT), ricco di stelle e basso sull'orizzonte degli osservatori dell'emisfero settentrionale come noi o a latitudine maggiore.
Nell'immagine l'oggetto appare piuttosto denso e compatto, anche se sempre notevolmente di meno d'un ammasso globulare. Come detto il campo stellare di fondo è piuttosto ricco di stelle, essendo proiettato sul disco della Via Lattea, ma M 11 appare comunque ben contrastato e imediatamente visibile. Vi faccio notare anche la difformità di colori tra le stelle che compongono l'oggetto astronomico, prevalentemente giovani stelle azzurre, e quelle del fondo cielo.

Per vedere l'immagine in alta definizione cliccate M11 (HD) (3200x2180 pixel, a 16,8 milioni di colori, con una dimensione di 39,9 MB, compressi a 1.251 KB). Ovviamente l'immagine mostra molti più dettagli di quella presentata a inizio pagina che è la stessa, ma riscalata.
Tanto per ricordare quanto siano migliorate le strumentazioni in vent'anni, guardate che cosa avevano ripreso Paolo Beltrame nel 1998 con la pellicola fotografica e Rolando Ligustri nel 1999 con un ccd Sbig ST7 (con sensore Kaf 400). La differenza è strabiliante!

L'immagine è di 881x600 pixel, a 16,8 milioni di colori, con una dimensione di 5,6 MB, qui compressi a 408 KB. Cliccandola l'ingrandirete a 1200x817 pixel. Il campo inquadrato è 75'x50' d'arco.

Telescopio riflettore: Newton 500 mm di diametro, lunghezza focale: 1620 mm; f/3,24 (ottica Giacometti)
Montatura: Mathis Instruments MI-750 (Skypoint s.r.l.)
CCD: Sbig STLX-11002M con ruota portafiltri FW8S-STXL (Skypoint S.r.l.)
Tempo d'integrazione luminanza: somma di 2 pose da 300 secondi (10 minuti) in binning 1x1
Tempo d'integrazione crominanze: 1 posa da 120 secondi (RGB) in binning 3x3
Filtri impiegati: Astrodon E-series LRGB
Elaborazione: Adobe Photoshop CS4, Astroart 5
Seeing: medio; trasparenza: media

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Copyright © 2014 di Lucio Furlanetto (testo) e Rolando Ligustri (immagine)
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Pagina caricata in rete: 25 settembre 2014; ultimo aggiornamento (2º): 26 settembre 2014