logo 18/09/2010
dalle 08:31 T.U.
Immagine di
Rolando LIGUSTRI
Ripresa col sistema in remoto G4
del Nuovo Messico (USA)
Sezione
Comete
Tempel 2 comet taken in New Mexico in september 2010: 397 KB
La cometa 10P (Tempel 2)

La nuova immagine della cometa Tempel 2 ce la mostra nella nuova apparizione perieliaca, dopo quelle del 1999 e 2005. Scoperta da William Tempel da Milano il 3 luglio 1873, qui la vediamo con una chioma di colore verdeazzurro ben evidente, e con una coda completamente aperta a ventaglio. Nella ripresa del 16/09/2010 avevo sottolineato il fatto che era visibile la sua anticoda, un effetto prospettico che si manifesta quando il percorso apparente in cielo proietta le polveri lasciate in precedenza davanti al nucleo cometario alla sua chioma. L'anticoda si osserva quando il nostro piano d'osservazione interseca il piano di rivoluzione della cometa.

Al momento della scoperta, nel 1873, l'astro chiomato era di magnitudine 9,5 e le osservazioni furono effettuate sia dal Tempel sia da altri astronomi per circa quattro mesi, sino al 20 ottobre 1973. I calcoli del matematico Schulhof determinarono un periodo di rivoluzione di 5,16 anni, quindi il Tempel proseguì le sue osservazioni sino al ritrovamento dell'oggetto cometario, il 19 luglio 1878. La sua orbita è stabile, nonostante che essa incroci numerose volte a bassa velocità il pianeta Giove. La sua distanza afelica è interna all'orbita del maggiore dei pianeti del Sistema Solare.
Come riportato nel manuale di Salvo De Meis e Tiziano Magni (pubblicato da Nuovo Orione e dal quale sono stati prelevati i dati citati) le apparizioni più favorevoli si verificano sempre nei mesi estivi e dopo il transito della cometa al perielio; frequentemente si sono osservati aumenti della sua luminosità di 2, anche 3 magnitudini. Il periodo di rotazione determinato da Sekanina è di 4,8 ore.

Degno di nota è il fatto che talvolta non si è potuta osservare la sua chioma, contribuendo con ciò a ravvivare la discussione sul fatto che si ipotizzasse che certe comete poco attive possano in realtà essere scambiate per asteroidi. I casi segnalati nel passato e recenti scoperte del team Linear paiono avvalorare tale ipotesi (NdR: in seguito confermata). Oltre a ciò bisogna segnalare che, nel transito del 1983, il satellite per l'infrarosso attivo in quel periodo, IRAS, scoprì che il 6 settembre c'era stata una grossa produzione di polvere da parte della cometa Tempel 2, non rivelata da Terra. Se si suppone che spesso, prima dell'avvento delle missioni spaziali, a causa dell'assorbimento dell'atmosfera nell'infrarosso la polvere sia sfuggita alla rilevazione, impedendo così di notare anche notevoli emissioni da parte del nucleo della cometa.
La distanza perieliaca cambia in maniera abbastanza regolare a causa degli incontri orbitali con Giove, con un andamento che ricorda abbastanza fedelmente una sinusoide. I massimi della distanza perieliaca più prossimi sono avvenuti intorno ai giorni giuliani 2.420.000 e 2.480.000. L'inclinazione del piano orbitale e il nodo ascendente stanno diminuendo in maniera costante, anche se con un andamento irregolare.

L'immagine ha una dimensione di 779x600 pixel, è a 16,8 milioni di colori, per una dimensione di 5,2 MB qui compressi a 257 KB. Cliccando l'immagine l'ingrandirete a 1090x840 pixel. Il campo inquadrato è di 60'x40' d'arco.

Telescoprio riflettore: 254 mm di diametro; lunghezza focale: 844 mm; f/3,3
CCD: SBIG ST10XMe
Tempo d'integrazione luminanza: 600 secondi
Tempo d'integrazione crominanze: 300 secondi (B) e 120 secondi (GR)

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Copyright © 2010 di Lucio Furlanetto (testo) e Rolando Ligustri (immagine)
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Pagina caricata in rete: 15 novembre 2010; ultimo aggiornamento (2º): 12 settembre 2014