METEORE
IL BOLIDE DEL 12 AGOSTO 1998
OSSERVATORE : LUCIO FURLANETTO
ALTRI OSSERVATORI: ROLANDO LIGUSTRI, PAOLO BELTRAME, GIOVANNI GIUSTO, GIULIANO DEGANO, VIRGINIO SAVANI, STEFANO CODUTTI, AGOSTINO MALISANI, LUIGI GUATTO, MAURO NARDUZZI, RINALDO BELTRAME, EDOARDO PIANI, ROBERTO DRI, GIORGIO ROMANO, PAOLA BRUNATO, ANCILLA GIACOMUZZI.
SITO OSSERVAZIONE : S. ANTONIO - TALMASSONS (UD)
COORDINATE : LAT. +45° 55' 21"; LONG. -13° 06' 14"; 27 M. SLM
OSSERVATO IL 12 AGOSTO 1998 ALLE ORE 21:49 T.U.
SEEING PIU' CHE DISCRETO (Mv=5.3) A CAUSA DELLA LUNA SORTA ALLE 21 T.U. CIRCA (19 GG).

L'IMMAGINE DEL BOLIDE
Ripresa da Maurizio Eltri del Circolo Astrofili Veneziani.
Località della ripresa: Venezia Lido - obiettivo: 24 mm. a f/2,8 - pellicola Kodak 400 ISO.
Immagine di 534 x 470 pixel; 16,7 milioni di colori; occupa 752 KB (compressi a 31 KB).

TRAIETTORIA DEL BOLIDE OSSERVATA DAL C.AS.T.
Dimensioni della cartina: 454 X 666 PIXEL (CIRCA 38 KB).

RAPPORTO TECNICO SUL BOLIDE DELLE 21:49 T.U.


Il bolide del 12 agosto 1998

Nella notte tra il 12 e 13 agosto 1998, si è verificato un fenomeno astronomico di "poco" conto, per la sua influenza sul nostro pianeta, ma di altissima spettacolarità.
Mi riferisco alla meteora eccezionale (detta bolide) avvistata da decine di migliaia di persone in gran parte dell'Italia e che ha avuto i membri del C.AS.T. - Circolo Astrofili Talmassons, quali spettatori privilegiati.

Per bolide s'intende un corpo (meteoroide) entrante nell'atmosfera dallo spazio interplanetario, il quale raggiunga una luminosità pari o inferiore alla magnitudine -6 (circa il doppio della massima luminosità del pianeta Venere). Ci si ricordi che gli antichi greci identificarono le stelle più luminose con la magnitudine zero, mentre quelle più deboli con la sesta, quindi la scala è contraria.
Il corpo in entrata diventa una meteora se si disintegra completamente nell'atmosfera, generando il fenomeno conosciuto popolarmente come "stella cadente", mentre diventa un meteorite se raggiunge il suolo.

Nel caso del fenomeno a cui abbiamo assistito la notte del 12 agosto, il meteoroide è stato avvistato da noi e dai colleghi di Farra d'Isonzo (Go) praticamente allo zenith, cioè sulla nostra verticale, mentre da diverse angolazioni è stato avvistato in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Lazio, Marche e Puglia, da quanto appreso dalla diretta radiofonica di Radio 1 (Rai) alla quale abbiamo partecipato.

Il C.AS.T., nel momento dell'apparizione del bolide, stava effettuando una delle manifestazioni "la Notte delle Stelle Cadenti", quale Delegato Territoriale dell'Unione Astrofili Italiani, abbinata alla nostra consueta "Le Lacrime di San Lorenzo"; ci trovavamo in località Sant'Antonio, a Talmassons (Ud), dove erano presenti in quel momento 500 persone.
Non è facile raccontare, a chi non ha assistito al fenomeno, che cosa si sia provato nei sei - sette secondi dell'apparizione. L'esperienza è stata in ciascuno di noi soggettiva e quindi ognuno ha provato emozioni diverse, in base alla propria conoscenza del fenomeno, al grado d'attenzione che gli ha prestato, alla sua familiarità con fenomeni improvvisi, non prevedibili e irripetibili. Non escludo che taluni possono aver provato persino una paura di atavica origine.
Personalmente ho avuto una grande emozione dato che mai, in trent'anni di osservazioni, ho potuto assistere a qualcosa di simile, se si eccettua forse l'osservazione in condizioni di trasparenza eccellente del cielo delle comete Hale-Bopp (il 6 aprile 1997) e Hyakutake 2 (il 27 marzo 1996).
Negli anni trascorsi da semplice appassionato, nel 1976 (mi pare) osservai un bolide di magnitudine -8 / -9, brillante quasi come la luna al primo quarto (-10) mentre, da quando sono socio del C.AS.T. ed opero nella sezione meteore, ho osservato circa una decina di bolidi di magnitudine compresa tra la -4 e la -7 e quattro meteore doppie, cioè due meteore che appaiono contemporaneamente, generate dalla frammentazione del corpo originario (fatto raro).

Alle ore 21:49 T.U. della sera del 12 agosto scorso il primo indizio, che mi ha fatto capire che stavo assistendo ad un fenomeno eccezionale, è stato quello di vedere improvvisamente rischiararsi la notte di un colore prima azzurro e poi verdazzurro, unito al fatto che stavo osservando un'ombra evidentissima.
Tra i fenomeni celesti solo il Sole e la Luna generano un'ombra molto evidente, ma con un'illuminazione di colore giallo e bianco rispettivamente.
Come gli altri soci esperti ho subito compreso che poteva trattarsi solo di una meteora eccezionale, talmente brillante da stimare la sua luminosità, in maniera indiretta ed in base all'ombra proiettata, almeno paragonabile alla luce emessa dalla Luna piena (magnitudine -13).

Avvertita la direzione di provenienza del fenomeno, ognuno di noi ha levato lo sguardo; io ho iniziato ad osservare direttamente il bolide circa un secondo dopo l'inizio, quindi l'ho avvistato quando stava uscendo dalla costellazione della Freccia ed iniziava ad attraversare quella del Cigno. Gli altri soci del C.AS.T. mi hanno successivamente riferito che esso è apparso di colore bianco nell'Aquila, presso la stella più luminosa (Altair).
Il corpo, stimato a posteriori grande almeno 35 - 40 cm., ha iniziato ad emettere luce ed a brillare nell'atmosfera a circa 130 km. d'altezza, nel punto dell'Aquila ove è apparsa.
Transitando nelle costellazioni dell'Aquila, della Freccia e del Cigno, l'oggetto ha creato davanti a se un'onda d'urto, dovuta alla fortissima compressione dell'aria, la quale ha riscaldato gli atomi dell'oggetto fino a ionizzarli (liberando elettroni dall'atomo) ed a produrre la conseguente scia luminosa.

Esso ha prodotto una palla di "fuoco" che lo ha circondato, conseguenza dell'enorme riscaldamento a cui è stata sottoposta la superficie della meteora, e creando un brillante "globo luminoso", grande apparentemente quasi il doppio della Luna piena, corrispondente (a 100 km. d'altezza) in una larghezza effettiva del globo luminoso di 1-2 km!
Osservandolo attentamente sono riuscito a distinguere il nucleo, cioè la vera meteora, brillantissimo (di magnitudine -17 / -18 almeno), situato al centro della sfera di plasma.
Ho tenuto sotto controllo il nucleo per evidenziare eventuali frammentazioni dello stesso, quando avrebbe incontrato gli strati più densi dell'atmosfera.

Mano a mano che il bolide transitava attraverso le costellazioni (Cigno, Cefeo, Drago, Orsa Maggiore), e s'insinuava sempre più in profondità nell'atmosfera, la palla di plasma si è ridotta di diametro e si è formata una chioma di plasma a forma di goccia, iniziando a mostrare una coda fusiforme dietro la parte più luminosa (osservata da Virginio Savani).
A questo punto la colorazione azzurro - verdastra è diventata arancione ed infine rossa.
La meteora ha terminato la sua "corsa" quasi sette secondi dopo, nella bassa atmosfera, ad un'altezza che alcuni astronomi triestini hanno stimato di circa 55 km.

L'opinione prevalente tra gli astrofili era che il corpo si fosse completamente disintegrato, ma un osservatore a Moggio Udinese in Carnia, il nostro socio Marco Candotti, ci ha riferito di averlo osservato, vedendolo prima illuminare le nubi basse da sopra, poi bucarle ed illuminarle da sotto !
Avrebbe visto spegnersi il bolide prima che raggiungesse il suolo, ormai ridotto ad un "lumicino", stimando la sua estinzione al massimo a 2 km. dal suolo. Peccato non sia caduta al suolo una meteorite; nella nostra regione, sarebbe stata la seconda in cento anni.

A questo punto viene naturale chiedersi se il corpo fosse isolato (sporadico) oppure se appartenesse ad uno sciame meteorico, cioè fosse uno delle innumerevoli particelle perse dalle comete durante il loro moto nel sistema solare le quali, quando la Terra le interseca nella sua orbita di rivoluzione attorno al Sole, precipitano nell'atmosfera generando le stelle cadenti.
Ad oggi ho ricostruito la posizione dei radianti dei vari sciami meteorici attivi ma, contrariamente a quanto affermato da altri, non ho trovato uno sciame che soddisfi i requisiti posizionali alla data del 12 agosto.
I primi ad essere indagati sono stati quelli più vicini per posizione, cioè le Alfa Capricornidi (che sono attive dal 16 luglio al 29 agosto ed hanno il massimo il 1 agosto), le Iota Aquaridi Nord (attive dal 10 agosto al 10 settembre, con massimo il 26 agosto) e le Iota Aquaridi sud (attive dal 15 luglio al 25 agosto, con massimo il 4 agosto).
Ho provato a cercare nel catalogo dell'Unione Astrofili Italiani ed in quello dell'International Meteor Organisation, senza trovare un radiante posizionato in quella direzione alla data in oggetto.

Pertanto l'unica conclusione che al momento posso trarre è che il bolide apparso sia una grossa meteora sporadica, giunta ad incrociare casualmente l'orbita terrestre; sto però lavorando all'ipotesi che altri oggetti possano essere associati a questo bolide.
Il fenomeno descritto è raro nell'entità luminosa, ma non nella sua apparizione; altri bei bolidi erano apparsi nella nostra regione, precisamente venerdì 7 agosto (di giorno) e domenica 9 agosto. Il bolide di venerdì 7 venne osservato da Giulio Dissegna da Viscone (comune di Chiopris-Viscone - Udine) e stimato di magnitudine abbastanza bassa (cioé luminoso), in quanto osservato di giorno.
L'altro, quello di domenica 9, venne osservato da quattro persone:
Marco Candotti, socio del C.AS.T., di Trivignano Udinese (da Campiolo di Moggio Udinese - Udine);
Rinaldo Beltrame, socio del C.AS.T., dalla propria casa a Mortegliano (Udine);
Giannino Bernobich da Staranzano (Gorizia) mentre stava effettuando fotografie meteoriche;
da un osservatore anonimo da Moggio Udinese (Udine): osservazione riferita dall'astrofilo locale Ivano Lorigiolla (su segnalazione da parte mia).
Nei links collegati vengono riportati estremi osservativi delle stesse.

Nel caso che a qualcuno di voi capiti in futuro d'osservare un nuovo oggetto luminoso, i parametri da memorizzare ( e poi trascrivere su un foglio) sono:
punto d'apparizione e di sparizione (evidenziando le stelle presso le quali è avvenuto o i riferimenti terrestri che li possano indicare, per ricavare la direzione e l'altezza sull'orizzonte);
l'ora del fenomeno (precisa almeno al minuto);
la luminosità del fenomeno, stimando la magnitudine indirettamente in base alla visibilità dell'ombra proiettata nel caso fosse luminoso come la Luna piena (-13), la Luna al primo quarto (-10) o inferiore (in base alla luminosità lunare corrispondente a partire dalla Luna nuova);
il diametro ed i colori che il bolide assume, sia per la parte luminosa che per la coda eventuale;
la durata del fenomeno (precisa, se possibile, al mezzo secondo) e dell'eventuale persistenza della coda;
se la coda ha luminosità regolare oppure se si sono prodotti lampi, condensazioni e/o fumo;
la velocità apparente del transito (velocissima, veloce, media, lenta, lentissima);
eventuali rumori avvertiti durante e dopo il passaggio, tenendo conto del tempo di propagazione del suono (bang supersonico, sibilo o altro).

I dati tecnici osservativi del bolide del 12 agosto 1998 sono:
ora fenomeno: 21:49 e circa 30 secondi Tempo Universale (23:49 ora legale)
punto apparizione - A.R.: 20h 14m ; Declinazione: +08° 49' (coordinate al 2000.00)
punto sparizione - A.R.: 10h 02m ; Declinazione: +84° 45' (coordinate al 2000.00)
magnitudine stimata - chioma: -15 ; nucleo: -18 / -19 (di colore bianco abbacinante).
durata fenomeno: almeno 6 secondi (misure dall'Emilia Romagna con telecamera danno 6,8 secondi).
velocità apparente: LL (lentissima).
colore in sequenza: bianco, azzurro sfolgorante, azzurro - verdastro, arancione, rosso.
coda: presso Gamma Cygni la sfera di plasma aveva un diametro di circa 1°, la quale successivamente è diventata fusiforme.
fenomeni acustici: durante il passaggio non si è avvertito nessun suono;
circa una ventina di secondi dopo alcuni hanno avvertito dei "botti" sordi, simili a quelli prodotti dai razzi antigrandine, mentre circa due minuti dopo (circa quattro minuti dopo da Lignano Sabbiadoro - Ud - e quattro e mezzo da Mestre - Ve) si è avvertito un suono sordo, simile al rombo di un temporale lontano.
sciame associato: per ora nessuno, quindi ad ora risulta un oggetto sporadico.

Lucio Furlanetto

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Pagina caricata in rete: 13 agosto 1998; ultimo aggiornamento (7°): 6 giugno 2001