logo 3KB 28/01/2004
17:23:56 T.U.
17:24:10 T.U.
Immagini di
D. Parravano
Riprese da Piedimonte
San Germano (FR)
Fenomeni
Atmosferici
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LA SCIA DI UN JET

L'autore delle riprese mi scrisse:
"Gentili amici
mi chiamo D. Parravano e sono l'autore delle due foto in questione. La dinamica del mio "avvistamento" è molto semplice: verso le 17:30 del 28/01/2004 mi trovavo al secondo piano della mia abitazione quando, nell'intento di prendere una boccata d'aria ho aperto il portone e sono uscito sul balcone. Il sole in quel momento stava tramontando così sono rimasto attratto istintivamente dal chiaro scuro del cielo e solo in un secondo momento ho notato che un oggetto evanescente, quasi una nuvoletta affusolata, si muoveva non molto velocemente da nord-ovest verso sud-est. Immediatamente ho ritenuto opportuno tornare in casa per prendere la mia fotocamera digitale (Kodak 4530 5Mp), in modo da fissare il fenomeno e in meno di un minuto (17:23:56 e 17:24:10 TL) ho potuto effettuare le fotografie che osservate. I due scatti sono stati effettuati a distanza di 5-6 secondi ognuno. Successivamente sono sceso dalle scale con la speranza di riprendere l'oggetto da un'altra prospettiva, ma purtroppo gli alberi del cortile mi hanno impedito di farlo. Quando sono tornato sul balcone l'oggetto era già fuori dal mio campo visivo. Ero da solo e tutto ciò che posso aggiungere è che fin dall'inizio non ho avuto l'impressione che si trattasse di un aereo, sia per la velocità che per la traiettoria. Nel secondo scatto è stato usato lo zoom analogico fino a un massimo di 3x."

In seguito ricevetti un secondo messaggio, nel quale si precisava che:
"Ciao ragazzi,
dal momento in cui ho effettuato le foto, l'oggetto è rimasto nel mio campo visivo per circa 4-5 minuti al massimo. Non ho sentito nessun tipo di rumore o suono durante tutto l'arco del tempo intercorso tra l'avvistamento, i due scatti e la fine. Vi ricordo inoltre che non ho potuto seguire il fenomeno nella sua totalità per via di un paio di alberi che ostacolavano la visuale, quindi da un'altra prospettiva, forse è stato possibile seguire per maggior tempo il fenomeno. Posso escludere con certezza la possibilità che si sia trattata di una nuvola, visto che aveva una traiettoria e una certa velocità caratteristica di un corpo in movimento. Ciò che mi lascia perplesso è la densità della scia e la luminosità che in parte si potrebbe giustificare dal riflesso del sole oppure, nel caso di un corpo proveniente dallo spazio, dall'ingresso nella nostra atmosfera. Vi sarei grato se poteste farmi sapere se quando parlate di bolide, lo intendete nel senso letterale del termine. Per quanto riguarda gli altri testimoni oculari non so se ce ne sono, ma in questo senso credo che le due foto possano suffragare almeno in parte ciò che scrivo e una perizia tecnica è altrettanto in grado di evidenziare se sono state apportate manipolazioni digitali alle foto. Aggiungo ciò, semplicemente per ribadire e rinnovare la incondizionata genuinitą della mia testimonianza."

Ho scambiato vari messaggi e-mail col signor Parravano, e gli ho spiegato che cosa produrrebbe un bolide, come si osserverebbe e, soprattutto la durata del fenomeno, il particolare che solitamente lo discrimina dalla scia di un jet. Qui sotto potete leggere le conclusioni. In ogni caso, le due immagini sono belle il dettaglio della scia è notevole, motivo per il quale ho chiesto all'autore l'autorizzazione ad inserirle nel sito del CAST.

Queste sono altre due immagini dove l'autore riteva inizialmente che fossero dovutate alla scia d'un bolide meteorico; invece si trattava della scia di condensazione prodotta dai reattori di un aereo di linea.

Per non confondere questo fenomeno con la scia generata da un bolide meteorico (un meteoroide che è entrato negli strati alti dell'atmosfera fra i 130 e i 70 km), basta solo cronometrare la durata dell'attraversamento. Se dura 0,5-10,0 secondi, allora il fenomeno ha un'origine naturale, cioè è una meteora (la cui minima velocità di entrata nell'atmosfera è di 10,5 km/s), se dura 30-600 secondi allora è di natura artificiale e si tratta della scia di un aereo a reazione.
Il primo è prodotto dall'ingresso nell'atmosfera terrestre di piccoli frammenti di roccia dispersi nel piano orbitale terrestre (vedi a tal riguardo la definizione di meteora presente nel nostro dizionario), mentre il secondo è dovuto alla una reazione chimica dei caldissimi gas espulsi dal reattore quando entrano in contatto con le molecole dell'aria fredda presente all'altezza di volo degli aerei (9-11 mila metri), che a quella quota sono a temperature inferiori ai -50°C. La scia di condensazione dura vari minuti, anche più di dieci, se non ci sono forti venti in quota che la disperdano, e segue l'aereo per una lunghezza di vari chilometri.
E' importante conoscere le differenze tra i due fenomeni, per capire quando c'è la caduta di un meteoroide; se la scia prodotta dall'oggetto si vede durante il giorno, come accaduto nel caso ripreso da Candotti visibile cliccando qui, allora la meteora è molto luminosa, quindi solitamente di diametro medio-grande. Oltre un certo valore di diametro, si ha una discreta probabilità che la meteora diventi un meteorite, cioè che cada al suolo. Sarebbe molto importante poter recuperare l'oggetto per poterlo sottoporre alle analisi del caso. La scia generata da una meteora è solitamente molto brillante, quella che comunemente viene chiamata stella cadente, è molto breve (dura al più qualche secondo) a causa dell'elevata velocità d'ingresso del meteoroide nell'atmosfera, solitamente è inclinata, può cambiare di colore, produrre brillamenti (flare), in rari casi generare pure suoni elettrofonici.
La scia di un aereo, invece, è quasi parallela al suolo o comunque poco inclinata (a causa della prospettiva di vista), sempre bianca (per gli ossidi d'azoto che si formano a causa dei gas caldi dei reattori), persistente (può durare anche decine di minuti), si stira e modifica a causa dei venti d'alta quota della stratosfera. E' importante poter vedere il fenomeno sin dall'inizio per decidere se si tratti d'un brillante bolide meteorico oppure no.

Le due immagini di questa pagina hanno una dimensione di 600x449 pixel; sono a 16,8 milioni di colori ed occupano 9,9 MB, qui compressi a 118 e 106 KB. Cliccando le immagini le aprirete a 1500x1123 pixel. Sono disponibili anche le due riprese originali da 2580x1932 pixel, a 16,8 milioni di colori e della dimensione di 28,5 MB, compresse in jpg a 901 e 820 KB.

Macchina fotografica reflex: Kodak 4530 (5 Mpixel)
Tempo di esposizione: automatico

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Copyright © 2004 di Lucio Furlanetto (testo) e D. Parravano (immagini)
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Pagina inserita in rete: 7 marzo 2004; ultimo aggiornamento (4º): 5 settembre 2011