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Venus Express (03)
di Lucio Furlanetto


01) La missione Venus Express
02) L'assemblaggio della Venus Express
03) I test della Venus Express presso l'Interspace
04) La Venus Express viene portata a Baikonur
05) Ulteriori test sulla Venus Express a Baikonur
06) La Venus Express è integrata nel razzo vettore Soyuz
07) La prima stazione di spazio profondo dell'ESA
08) Il cosmodromo di Baikonur
09) La partenza della Venus Express
10) La Venus Express come studierà Venere?


I test della Venus Express presso l'Interspace

Come ogni altro laboratorio aerospaziale o tecnologico quello dell'Alenia Spazio deve rispondere a stringenti requisiti, non solo di sicurezza, ma pure ambientali (presenza di polvere nell'aria, assenza di cariche elettrostiche, ecc.) e di procedure di lavoro. In questa gallery potrete vedere i tecnici al lavoro in più laboratori, in quello dell'Alenia Spazio a Torino e in quello dell' Interspace di Tolosa, ma è determinante anche il centro dove viene stoccata la sonda in attesa del lancio, in quanto le condizioni climatiche di preparazione al lancio si ottengono solamente in pochissimi centri nel mondo. Rammento che nei decenni scorsi si sono verificati alcuni guasti inspiegabili ad attrezzature imbarcate su sonde interplanetarie, prima fra tutte l'antenna ad alto guadagno della sonda americana Galileo, che ha esplorato Giove a cavallo della fine del XX e l'inizio del XXI secolo. Questo componente è determinante per poter trasmettere dati ad alta velocità, quindi per poter riceve una grande mole di informazioni numeriche dagli strumenti di bordo. In assenza del suo funzionamento la missione potrebbe risultare compromessa o fortemente limitata, com'é effettivamente avvenuto, anche se i tecnici della NASA hanno in gran parte ovviato al problema adottando nuove procedure.
Il guasto avvenne durante lo spiegamento dell'antenna ad alto guadagno, in quanto il supporto dell'antenna (che si doveva estendere) non lo fece completamente, pertanto l'antenna non potè trasmettere alla Deep Space Network della NASA a terra i dati secondo le modalità previste. Si cercò una via provvisoria nell'utilizzare l'antenna a basso guadagno, la quale operava a velocità di oltre cento volte inferiore. Questo non compromise la missione di esplorazione di Giove, rivelatasi poi un enorme successo, ma impose il ripensamento di tutte le procedure di acquisizione, archiviazione e trasmissione dati, in quanto prima si dovettero immagazzinare tutti i dati in maniera ridondante e poi si procedeva alla lentissima trasmissione, la quale durava centinaia di volte di più di quanto calcolato originariamente. Il guasto fu forse dovuto al forzato ritardo nel lancio della sonda, dovuto al tragisco disastro nel quale i sette membri dell'equipaggio e lo space shuttle Challenger [a tal riguardo si legga Dove non osano le aquile... (parte 1) e Dove non osano le aquile... (parte 2)] andarono persi il 28 gennaio 1986, imponendo perciò uno stop di tutte le missioni durato circa due anni e mezzo, con il conseguente slittamento di tutte le missioni che sarebbero dovuto partire con una navetta.

Memori di questa e altre "disavventure" costate decenni di lavoro ai centinaia di scienziati, progettisti e tecnici, la procedura standard per un lancio prevede test molto sofisticati e soprattutto che impongano alla navicella consizioni le più possibili "vicine alla realtà". Ma anche il rispetto dei tempi della missione è fondamentale, per cui si cerca di lanciare ogni navicella spaziale alla prima occasione utile, rimandandola solamente se mancano le consizioni di sicurezza o se si è sforata la finestra di lancio (spesso a causa di eventi meteorologici).

Venus Express: 134 KB; click on the image to enlarge

    I pannelli solari

Nella fase di assemblaggio della sonda Venus Express è fondamentale che si provi il dispiegamento del supporto dei pannelli solari perché, nel caso essi non si aprissero quando la sonda è stata lanciata, l'intera missione fallirebbe, in quanto la navicella non avrebbe sufficiente energia per far funzionare i sistemi di bordo e gli strumenti, oltre che per inviare alla rete di comunicazioni a terra il segnale della telemetria e i dati scientifici. Qui potete vedere i tecnici specializzati che ne testano l'apertura; i pannelli veri e propri si srotoleranno esternamente a questa struttura (si veda una delle figure con la rappresentazione pittorica della navicella spaziale). E' il 20 dicembre 2004.

Cliccando l'immagine l'aprirete a 1200 x 900 pixel. L'immagine originale dell'ESA ha una dimensione di 2272 x 1704 pixel.

Image credit: ESA

Vibration Test Preparation: 186 KB; click on the image to enlarge

    Preparazione del test di vibrazione

Un tecnico sta preparando il test sulla sopportazione delle vibrazioni (presenti soprattutto in fase di decollo). La shaker platform è uno dei test più importanti per determinare la bontà meccanica della struttura in quanto, se pezzi della sonda si dovessero scollegare o addirittura staccare dalla struttura, sarebbe probabilmente la fine della missione, o per lo meno non ne funzionarebbero delle parti. Il test fu effettuato all'Intespace facilities di Tolouse (Tolosa-Francia), uno dei centri utilizzati dall'ESA, il 6 gennaio 2005. In primo piano si notano i pannelli solari e l'antenna di trasmissione e ricezione ad alto guadagno.

Talvolta l'antenna ad alto guadagno viene confusa con il "Launch Vehicle Adapter (LVA)", che si trova sotto la sonda e che serve per unirla al razzo dello stadio superiore, il Fregat. L'LVA ve lo mostro in un'altra fotografia per maggiore chiarezza, quando veniva adagiato sulla piattaforma di vibrazione prima che la sonda vi venisse aggiunta sopra.

Cliccando l'immagine l'aprirete a 900 x 1200 pixel. L'immagine originale dell'ESA ha una dimensione di 1704 x 2272 pixel.

Image credit: ESA

Venus Express radiation test: 137 KB; click on the image to enlarge

    Test sulle radio interferenze

Qui si vede la Venus Express dentro la radiation chamber all'Intespace di Toulouse, Francia. La si stava testando per vedere l'efficacia della schermatura contro possibili interferenze radio tra i diversi sistemi della navicella o interferenze tra la navicella spaziale e il razzo che l'avrebbe lanciata.

Cliccando l'immagine l'aprirete a 768 x 1024 pixel. L'immagine originale dell'ESA ha una dimensione di 768 x 1024 pixel.

Image credit: ESA

Venus Express test: 117 KB; click on the image to enlarge

    Test con la SIMLES thermal vacuum chamber

Qui si vede uno dei test a cui è stata sottoposta la Venus Express prima dell'assemblaggio finale entro l'ogiva di lancio. La sonda si trovava nella SIMLES thermal vacuum chamber (camera termica sottovuoto SIMLES) all'Intespace di Toulouse (Tolosa), Francia. La fotografia fu presa durante i test finali di illuminazione, antecedente alla chiusura della camera. Durante il test, il Sole potrebbe essere commutato (inserito) a piena potenza, rappresentataivo dell'ambiente venusiano (che riceve una potenza di 2.600 W/m2). Il test cominciò il 20 marzo 2005 e proseguì sino all'inizio di aprile. Da notare la copertura della sonda con fogli d'oro puro per protezione.

Cliccando l'immagine l'aprirete a 1200 x 898 pixel. L'immagine originale dell'ESA ha una dimensione di 2608 x 1952 pixel.

Image credit: ESA

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    Un controllo

Un tecnico sta controllando una delle parti della sonda scientifica Venus Express, realizzata dall'European Space Agency. La sonda è isolata da un sottile foglio di lamina d'oro, un materiale ottimamente malleabile, duttile e conduttore di elettricità. Per questo motivo, ricoprendo con sottili fogli d'oro la sonda, si può efficacemente schermare la sua strumentazione dal flusso di particelle carico emesso dalla nostra stella, il vento solare, pericolosissimo per ogni apparecchiatura elettrica ed elettronica.

Cliccando l'immagine l'aprirete a 1200 x 900 pixel. L'immagine originale dell'ESA ha una dimensione di 3072 x 2304 pixel.

Image credit: ESA


01) La missione Venus Express
02) L'assemblaggio della Venus Express
03) I test della Venus Express presso l'Interspace
04) La Venus Express viene portata a Baikonur
05) Ulteriori test sulla Venus Express a Baikonur
06) La Venus Express è integrata nel razzo vettore Soyuz
07) La prima stazione di spazio profondo dell'ESA
08) Il cosmodromo di Baikonur
09) La partenza della Venus Express
10) La Venus Express come studierà Venere?


Per la realizzazione di queste pagine devo ringraziare l'ESA-European Spec Agency per la notevole mole di materiale che ha fornito nel suo bellissimo sito internet (http://www.esa.int), i vari centri dove è stata costruita, integrata e testata la strumentazione della Venus Express (come Alenia Spazio di Torino, Intespace di Toulouse), il centro di controllo ESOC di Darmstadt, il cosmodromo di Baikonur in

Per approfondire l'argomento consiglio di leggere le seguenti pagine o visionare i seguenti video:
Per saperne di più sulla Venus Express (ESA)
Il razzo russo Souyz

Masters of orbital trajectories (ESA-7 novembre 2005)
Venus Express team in launch countdown (ESA-7 novembre 2005)
Launch in detail of Venus Express (ESA-8 novembre 2005)
Listening for Venus Express (ESA-8 novembre 2005)
Venus Express performs flawlessly, LEOP complete (ESA-11 novembre 2005)
Signal receipt marks Cebreros operational fitness (ESA-23 novembre 2005)
Venus Express commissioning continues successfully (ESA-28 novembre 2005)
da cui ho tratto e tradotto liberamente alcune parti che potete leggere in questa pagina.

Venus Express in tempo reale
La missione Venus Express
Liftoff Venus Express (Video 17m 16s; 36,1 MB; Quick Time)
Liftoff Venus Express (Video 17m 16s; 36,1 MB; Windows Media Player)
Le missioni dell'ESA
ESA Television
I lanciatori dell'ESA (razzi vettori)

Euronews (in italiano)
NASA Television


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Pagina caricata in rete 3 febbraio 2006; ultimo aggiornamento (11°): 13 febbraio 2006