La notizia è indubbiamente di quelle che non possono
passare inosservate.
Dopo passati annunci di possibili impatti e successive inevitabili smentite non appena
l'orbita del proiettile era meglio definita, questa minaccia-asteroide sembra proprio che
non sarà destinata a dissolversi tanto presto.
L'asteroide cattivo si chiama 1950 DA e lorbita che percorre intorno al Sole
incrocia pericolosamente quella della Terra. Uno di questi incontri potrebbe addirittura
trasformarsi un rovinoso tamponamento cosmico.
Il lato buono della faccenda è che questo appuntamento è fissato per il 16 marzo
2880.
Decisamente presto preoccuparsene ora, è vero, ma per i nipoti dei nostri pronipoti si
potrebbe trattare di emergenza planetaria. Vediamo dunque un po più da vicino
lintera faccenda.Contrariamente a quanto si possa pensare, 1950 DA non è un
oggetto appena individuato ma si tratta di una vecchia conoscenza degli astronomi.
Scoperto nella notte del 23 febbraio 1950 da C.A. Wirtanen (Lick Observatory -
California), lasteroide venne osservato con cura per 17 giorni ma poi se ne perse
ogni traccia.
Quando il 31 dicembre 2000 il Programma di ricerca LONEOS (Lowell Observatory Near Earth
Object Search) individuò un nuovo oggetto (inizialmente battezzato 2000 YK66) e fu
possibile ipotizzarne lorbita, risultò chiaro che si trattava proprio di 1950 DA.
Recuperata l'identità dellasteroide, fu possibile individuare la sua presenza anche
su lastre fotografiche risalenti agli anni 80.
Davvero una situazione fantastica per gli astronomi che dovevano determinare lorbita
dellasteroide: unendo le nuove osservazioni con quelle del 1950 e degli anni
80 si poteva stimare lorbita di 1950 DA con una precisione straordinaria.
La ciliegina sulla torta venne aggiunta nel 2001. Nei primi giorni del mese di marzo
lasteroide sarebbe transitato nei pressi della Terra e il team di Steve
Ostro non si lasciò sfuggire l'occasione di puntare su 1950 DA le antenne radar
di Goldstone e Arecibo. Il passaggio era sufficientemente ravvicinato (circa 7,8 milioni
di km, poco più di 20 volte la distanza Terra-Luna) e ciò ha consentito non solo di
effettuare accurati rilievi della posizione dellasteroide, ma anche di determinarne
le dimensioni e la forma.
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Immagini radar di 1950 DA ottenute da
Steve Ostro e collaboratori (JPL-NASA). |
Ad occuparsi di quanto potesse essere pericoloso
lappuntamento cosmico del 16 marzo 2880 ci ha pensato un team di scienziati di primo
piano, coordinati da Jon Giorgini. Lo studio è stato pubblicato su Science
il 5 aprile 2002.
Il risultato più appariscente della ricerca è senza dubbio la valutazione della
probabilità di impatto con la Terra, compresa tra lo zero (assenza di impatto) e lo 0,33%
(una probabilità su 300). Il fatto da sottolineare, però, è che questa volta
l'incertezza non dipende da carenza di dati astrometrici, ma dalla inadeguatezza delle
nostre conoscenze dei parametri fisici dell'asteroide. Questo rende il caso di 1950 DA
completamente diverso dai precedenti.
Il punto cruciale che emerge dallo studio è che le nostre previsioni ed i calcoli
relativi a futuri possibili rischi di impatto di asteroidi con il nostro pianeta sono
profondamente collegati alle conoscenze delle caratteristiche fisiche del potenziale
proiettile. Il ruolo giocato dai parametri fisici è fondamentale per studiare il
comportamento dinamico dell'asteroide sul lungo periodo: limpossibilità, cioè, di
determinare con certezza cosa avverrà nel 2880 dipende strettamente dalla nostra limitata
conoscenza di 1950 DA.
Alcune cose già le conosciamo, ma molte altre mancano allappello.
Grazie alle eccezionali immagini radar sappiamo che ha una forma grossomodo sferica e che
il suo diametro maggiore è di 1,1 km. Sappiamo inoltre che 1950 DA sta ruotando su se
stesso piuttosto velocemente compiendo un giro in poco più di due ore, un valore che lo
pone al secondo posto nella classifica dei rotatori della sua stazza. Ignoriamo però come
sia orientato nello spazio il suo asse di rotazione, ci è sconosciuto il valore della sua
massa, nulla sappiamo della composizione interna e neppure di come la sua superficie
rifletta la luce. Tutte conoscenze indispensabili perché nel lungo periodo faranno
sentire la loro influenza perturbando lievemente lorbita: un leggero soffio che, per
i nostri lontani discendenti, giocherà un ruolo cruciale, trasformando
lappuntamento cosmico con 1950 DA in un impatto catastrofico o in un innocuo
passaggio ravvicinato.
Nello studio del comportamento futuro dell'asteroide si è
tenuto conto di una miriade di fattori perturbativi, praticamente di tutto ciò che le
nostre attuali conoscenze ci consentono di ipotizzare. Non tutti questi fenomeni, però,
sono noti con sufficiente precisione e questo spiega come mai ci si deve accontentare di
un range di valori quale quello proposto dal team di Giorgini.
La causa principale di questo margine di indeterminazione è lattuale impossibilità
di valutare il disturbo arrecato dalleffetto Yarkovsky (una sorta
di effetto-razzo causato dall'emissione termica della faccia più calda dell'asteroide).
La definizione accurata di questo fattore richiede non solo di conoscere dettagliatamente
i parametri fisici più grossolani quali la massa, la forma e la collocazione spaziale
dellasse di rotazione, ma anche di possedere informazioni particolareggiate sulle
caratteristiche ottiche e il comportamento termico dellintera superficie. Tutte
conoscenze per le quali potrebbe anche risultare indispensabile una specifica missione
spaziale.
In attesa che ciò possa avvenire è indispensabile sfruttare ogni occasione per
approfondire il più possibile le nostre conoscenze su 1950 DA. In tal senso un primo
importante appuntamento sarà il passaggio ravvicinato del 2032, occasione che si presta
molto bene ad una nuova analisi radar.
Nel frattempo è doveroso non prendere assolutamente decisioni affrettate. La Terra allo
stato attuale non corre nessun pericolo e lumanità ha davanti a sé quasi 880 anni
per acquisire nuove conoscenze e progettare un eventuale intervento su 1950 DA. Il nostro
ruolo non è comunque di assoluta indifferenza. L'asteroide deve assolutamente essere
inserito nella lista dei "sorvegliati speciali" per acquisire il maggior numero
possibile di informazioni sul suo conto.
Se, poi, leventualità dellimpatto dovesse essere spiacevolmente confermata,
ci penserebbero i nipoti dei nostri pronipoti a predisporre un piano di difesa sfruttando
al meglio le informazioni raccolte ed i sofisticati marchingegni della loro tecnologia. |