Dallo studio delle impronte fossili una possibile spiegazione al regno di T-Rex e soci

Il segno dell’Iridio
nell’ascesa dei dinosauri

di Claudio Elidoro

 

 

Sono passati ormai molti anni da quando venne proposta l’ipotesi dell’impatto cosmico per spiegare l’estinzione dei dinosauri avvenuta 65 milioni di anni fa.
La chiave di volta di quella (allora) sconvolgente teoria era la presenza di un sottile strato di Iridio in corrispondenza del confine tra il periodo Cretaceo ed il Terziario. La sua concentrazione era troppo elevata rispetto ai valori terrestri, dunque si doveva ipotizzare una efficace sorgente esterna e un impatto cosmico era il candidato ottimale.
A vent’anni di distanza l’Iridio entra nuovamente in gioco suggerendo un nuovo legame tra un impatto cosmico e i dinosauri. Questa volta, però, i rettili ne avrebbero tratti enormi benefici.

La successione delle epoche passate della Terra può essere letta grazie agli strati di materiali che lentamente si accumularono uno sull’altro: una gigantesca torta millefoglie che i geologi riescono a leggere con grande precisione. Ogni strato, inoltre, racchiude ovviamente anche le testimonianze fossili dell’ambiente, un invito a nozze per il paleontologo alla ricerca delle tracce evolutive delle varie specie animali e vegetali.
Identificando e confrontando i segni della presenza di un animale nei vari strati gli esperti riescono non solo a datare la sua apparizione sulla scena, ma anche annotarne i cambiamenti morfologici.

Uno studio di questo tipo è stato compiuto recentemente da Paul Olsen (Columbia University) e riguarda il periodo che separa il Triassico dal Giurassico, circa 208 milioni di anni fa.
Nel mirino dei ricercatori le impronte fossili di dinosauri provenienti da oltre 70 siti del Nord America e risalenti al Triassico (248-208 milioni di anni fa) e al Giurassico (208-146 milioni di anni fa). Il confronto tra le impronte dei due periodi mostra che, improvvisamente, si assiste ad un aumento delle loro dimensioni: inizia quel processo di dominio che terminerà in modo brusco 143 milioni di anni più tardi. La comparsa di questi super-dinosauri è estremamente rapida, valutabile in soli 50 mila anni.

L’aspetto interessante di questa scoperta è dato dal fatto che lo strato che segna questa transizione è ricco di Iridio. Sulla provenienza di questa sostanza sembra non ci siano dubbi: sarebbe stato rilasciato durante l’impatto di un asteroide con la Terra. Alla base della ascesa dei dinosauri, dunque, vi potrebbe essere una causa analoga a quella che avrebbe decretato la loro scomparsa.
Nello stesso periodo in cui i dinosauri diventavano padroni del mondo altre specie venivano spazzate via, ignare vittime di una delle tante estinzioni che hanno punteggiato l’evoluzione sul nostro pianeta.

Nulla di molto differente da quanto avvenne 65 milioni di anni fa, quando un asteroide di 10 km di diametro decretò la fine del dominio di tirannosauri, velociraptor e brontosauri per passare ai mammiferi lo scettro del comando.
Purché la storia non si ripeta anche con noi…

Fonte: Science (17 maggio 2002)

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