Nuove stime del rischio-impatto
Importante risultato della Sloan Digital Sky Survey

Le ultime valutazioni della possibilità che nei prossimi 100 anni la Terra possa essere coinvolta in una catastrofica collisione con un asteroide suggeriscono un valore di una probabilià su 5.000, una stima tre volte più bassa di quanto ritenuto in passato.
Questo nuovo e più rassicurante valore emerge da un lavoro pubblicato su Astronomical Journal (numero di novembre 2001) e si basa sui risultati della Sloan Digital Sky Survey (SDSS), una ricerca finalizzata all'indagine di oggetti extragalattici ma che, proprio grazie alla capacità di rilevare oggetti di debole luminosità, registra anche la presenza dei corpi asteroidali che occasionalmente attraversano il campo di rilevazione degli strumenti.
Il telescopio impiegato nella survey è collocato presso l'Osservatorio di Apache Point in New Mexico e la rilevazione degli asteroidi nelle immagini acquisite dalla strumentazione della SDSS è gestita automaticamente da un particolare software in grado di identificare almeno 9 asteroidi su 10 (questa stima è frutto di tests eseguiti in modo indipendente da Mario Juric dell'Università di Zagabria in Croazia).
Ed è proprio la precisione e l'affidabilità di questo software che, a detta degli astronomi coinvolti nella ricerca, ha decretato il successo di questo aspetto della SDSS.

I dati desunti dalla survey suggeriscono che nella fascia asteroidale del Sistema Solare siano presenti circa 700.000 asteroidi grandi a sufficienza da decretare con il loro ipotetico impatto la fine della nostra civiltà.
Questo significa che, rispetto alle precedenti stime, il loro numero è ridotto a circa un terzo e, di conseguenza, la probabilità di un impatto su un arco temporale di 100 anni si riduce da una su 1.500 a una su 5.000.
Il dr. Zeljko Ivezic dell'Università di Princeton, ricercatore capo del team di astronomi, sottolinea che vi sono ancora molte incertezze in queste stime - praticamente le stesse presenti nelle precedenti valutazioni - ma è comunque chiaro che grazie all'analisi dei dati della Sloan Survey "dovremmo sentirci un po' più al sicuro di prima."
"E' vero che abbiamo a disposizione solamente un evento - continua il dr. Ivezic riferendosi all'impatto con un asteroide di 10 km avvenuto 65 milioni di anni fa - ma questa è la migliore informazione in nostro possesso."

Il punto di forza dell'analisi effettuata con i dati della SDSS è la possibilità di conoscere il colore di ogni asteroide individuato.
Questo dato è fondamentale perchè consente agli astronomi di distinguere tra oggetti rocciosi e carbonacei e, conseguentemente, potendo ipotizzare un valore di albedo più vicino a quello reale, giungere a valutazioni più attendibili sulle dimensioni degli asteroidi.
Basandosi sulle osservazioni di 10.000 asteroidi i ricercatori hanno stimato che la fascia asteroidale contenga circa 700.000 asteroidi più grandi di 1 km, valore ritenuto la soglia minima perchè un asteroide sia in grado di mettere a repentaglio non solo la sopravvivenza della razza umana, ma anche quella di molte altre specie.
I ricercatori non hanno analizzato in modo specifico i NEA (Near Earth Asteroid), cioè gli oggetti che - abbandonata la fascia asteroidale - transitano pericolosamente vicino al nostro pianeta, ma ritengono che i conteggi effettuati per la fascia principale siano applicabili anche a questa particolare e pericolosa categoria.

Fonte: NEO News ( http://neo.jpl.nasa.gov )
Informazioni sulla survey sono reperibili al sito ufficiale della SDSS ( http://www.sdss.org )

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