AAA pittori spaziali cercasi

Come ti dirotto l'asteroide

di Claudio Elidoro

 

 

La proposta sembra scaturita dalla fantasia di uno scrittore di fantascienza: modificare l’orbita di un asteroide dipingendone la superficie.
Quanti non si metterebbero a ridere se un film proponesse questa scena?
Eppure è una cosa tremendamente seria.

L’idea, proposta in un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista Science, è di Joseph N. Spitale, planetologo dell’Università dell’Arizona, e si basa sull’applicazione di un effetto fisico ben noto a chi si occupa di asteroidi: l’effetto Yarkovsky.
Il nome è un doveroso ricordo dell’ingegnere polacco. Agli inizi del 1900 suggerì la possibilità che il moto di oggetti di piccole dimensioni potesse essere influenzato dal calore irraggiato dalla superficie. Un motore supplementare di modestissima potenza in grado, con il suo funzionamento ininterrotto, di modificare in modo sensibile l’orbita dell’asteroide.

L’idea dell’ingegnere polacco restò ignorata per oltre novant’anni, fino a quando, cioè, chi si occupava di calcolare il movimento dei frammenti di asteroidi non si accorse che i conti non tornavano. Ci doveva essere qualcosa che sospingeva i frammenti fuori rotta e si doveva trattare di un fenomeno tremendamente efficiente.
Altrimenti non si riusciva a spiegare come questi frammenti potessero essere risucchiati dalle risonanze orbitali e da queste palleggiati verso le zone più interne del Sistema Solare, Terra compresa.

Ora dell’effetto Yarkovsky se ne sa davvero molto, a tal punto da ipotizzare una sua applicazione per scopi difensivi.
Il problema di possibili proiettili cosmici in rotta di collisione con la Terra non è fantascienza e fino ad ora l’unica difesa oggettivamente proponibile era l’utilizzo di testate nucleari.
L’idea di Spitale suggerisce una possibile alternativa: pilotare fuori rotta il potenziale proiettile sfruttando a nostro vantaggio l’effetto Yarkovsky. Una piccola continua spinta che finirebbe per non fargli colpire il bersaglio.

"Potremmo ricoprire il piccolo asteroide con un bel po’ di polvere – dice lo scienziato – modificando così in modo drammatico la sua conduttività termica; oppure, con una spesa più contenuta, ricoprire di bianco la sua superficie, mettendo in tal modo fuori uso il motore-Yarkovsky."

Ma le cose non sono così semplici.
Per poter intervenire in modo corretto è indispensabile avere una conoscenza dettagliata della superficie dell’asteroide e del suo moto nello spazio. Guai a spingere il proiettile nella direzione sbagliata.
Non ultimo, poi, è necessario avere a disposizione il tempo sufficiente perché il meccanismo produca l’effetto voluto. E a questo requisito si può ovviare solamente scoprendo i proiettili il più presto possibile.

Fonte: Science (5 Aprile 2002)

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