logo 01/11/1997
22.30? T.U.
Immagine di
Paolo BELTRAME
Ripresa dal
Monte Matajur (Ud)
Sezione Deep Sky
Open cluster M38: 125 kB
AMMASSO APERTO M 38 / NGC 1912
Descrizione Dreyer: CL,B,VL,VRI,IF,STL$S
Ascensione retta: 05h 28m 41.5s; declinazione: +35° 50' 00" (2000.0)
Dimensioni: 21.0'; magnitudine: 6.4
Distanza da Alfa AUR (Capella): 09° 47' 55"; distanza da Iota AUR: 07° 03' 12"
AMMASSO APERTO NGC 1907
Descrizione Dreyer: CL,PRI,PC,R,ST9...12
Ascensione retta: 05h 28m 03.0s; declinazione: +35° 18' 56" (2000.0)
Dimensioni: 7.0'; magnitudine: 8.2
Distanza da M 38: 00° 32' 09"

In questa pagina si vede una nuova ripresa dell'ammasso aperto M 38; si trova nella costellazione dell'Auriga (Auriga), all'incirca a sette gradi dalla stella Iota Aurigae ed a dieci gradi da Capella. Quest'ammasso venne scoperto nel 1749 da Le Gentil. La nuova immagine è stata presa da Paolo Beltrame, dalla piazzale del Rifugio Pelizzo sul Monte Matajur, quindi al confine tra l'Italia e la Slovenia (è un punto frequentato dagli astrofili friulani della provincia di Udine).
L'immagine fotografica, rispetto alla precedente ottenuta tramite ccd, abbraccia un campo molto più vasto e pertanto mostra non solamente l'oggetto, ma pure il campo stellare esso circostante. Infatti, nella parte bassa dell'immagine (al centro) si nota un secondo ammasso aperto, NGC 1907, evidenziato come un'addensamento di stelle piuttosto evidente, anche se meno risolto rispetto a M 38.
M 38 è anch'esso un ammasso giovane, si vedano i dati sotto riportati, non è molto popolato, dato che comprende solamente un centinaio di stelle, e ha una dimensione reale tale che, se posto il nostro Sistema Solare presso un suo bordo la stella Vega ne sarebbe all'interno, con ovviamente tutte le altre più vicine (Alpha Centauri, la Stella di Barnard, Sirio, ecc).
Una curiosità: essendo la sua distanza di 4300 anni luce, lo vediamo tramite i fotoni che le sue stelle emisero quando sul nostro pianeta s'erano da pochi secoli instaurati i primi regni dell'antichità storica. I fotoni, delle stelle che vediamo, hanno impiegato questo lungo lasso di tempo per percorrere i circa 41 milioni di miliardi di km che ci separano dall'ammasso !

M 38

Tipo: III 2m (sistema di J. Trumpler) Magnitudine apparente: 6,4
Diametro apparente: 21,0' Diametro reale: 25 a.l.
Distanza: 4.300 a.l. Età: 220 milioni d'anni.
Luminosità totale: migliaia di volte quella del Sole.
Contiene circa 100 stelle.

Le stelle più luminose sono giganti di tipo spettrale B5, con magnitudine assoluta -1,5, stelle di sequenza principale di tipo A e giganti di tipo G. La stella più brillante è una gigante di classe G0 di magnitudine visuale 7,9 e assoluta di -2,6, pari a 900 volte più luminosa del Sole.

I dati sono tratti dall'articolo di Gabriele Vanin, pubblicato su l'Astronomia n° 177; cortesemente ringraziamo entrambi per l'autorizzazione all'utilizzo dei dati.

L'ammasso M 38 è meno ricco e compatto di M 37, ma presenta lo stesso una bellissima visione; si trova sulla congiungente tra le stelle Theta Aur e Iota Aur, a metà della distanza tra le due. Nei pressi dell'ammasso si trova la nebulosa Ic 417, rintracciabile cercando la stella Phi AUR, situata all'interno della nebulosa.
Con una magnitudine di 6.4, esso potrebbe venire osservato ad occhio nudo solo in condizioni eccezionali, da una persona dotata di vista perfetta, con un cielo terso e disponendo di un cielo particolarmente buio. Si consiglia pertanto di impegare un buon binocolo 8 x 50, di modo che possa essere osservata senza particolari problemi. Buona visione.

L'immagine visibile è di 762 x 500 pixel, a 16,8 milioni di colori, ed ha una dimensione di 7.8 MB, qui compressa a 125 kB. Cliccandola l'aprirete a 1445 x 948 pixel.

Telescopio riflettore: MARCON Newton da 200 mm; f/5
Diapositiva: KODAK PJM-2 a 640 ISO
Tempo d'esposizione: 10 m
La nuova immagine sostituisce quella precedente di Rolando Ligustri in bianco e nero (presa col vecchio ccd SETI 245C).

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Copyright © 2000 di Lucio Furlanetto (testo) e 1997 di Paolo Beltrame (immagine)

Pagina caricata in rete: 26 ottobre 2000; ultimo aggiornamento (1°): 26 ottobre 2004