logo 3KB 06/09/2001
21:30 T.U. circa
Immagine di
Paolo BELTRAME
Ripresa dall'Osservatorio
Astronomico di Talmassons (Ud)
Sezione
Deep Sky
116 KB
AMMASSO GLOBULARE M 15 / NGC 7078
Ascensione retta: 21h 30m; declinazione: 12° 10'
Dimensioni: raggio: 12.3'; magnitudine: 6.4

Nell'immagine si vede l'ammasso globulare M 15, situato nella costellazione del Pegaso. E' uno degli oggetti inseriti nel catalogo redatto dall'astronomo Charles Messier nel XVIII secolo (è il quindicesimo). Quest'immagine sostituisce quella presa da Ligustri il 24/08/1996, alle ore 20:25 TU, e si nota immediatamente una differenza quasi abissale nella risoluzione dei dettagli. L'evoluzione tecnica, intercorsa in questi ultimi cinque anni, è stata impressionante e i nuovi risultati non hanno bisogno di commenti. Basti solo dire che, invece dei 360 secondi complessivi utilizzati da Ligustri per integrare i fotoni ricevuti dall'oggetto, Beltrame con la nuova attrezzatura disponibile nell'osservatorio ha integrato per soli 90 secondi! E con che differenza...
L'immagine originale venne elaborata in modo da presentare una minore differenza di luminosità fra la zona nucleare e quella periferica; questo per rendere meglio visibile l'insieme stellare e per non saturare la zona centrale, cioé quella a maggior densità.
Nel luglio del 2002 Mauro Zorzenon riprese fotograficamente lo stesso oggetto e vi voglio mostrare la differenze fra le due tecniche di ripresa (ccd e fotografica): per vedere l'immagine di Mauro cliccate qui. L'immagine fotografica di Mauro, pur essendo tecnicamente ottima, presenta la solita saturazione luminosa della regione stellare centrale, dovuta alla grande concentrazione di astri, mentre nella zona periferica la densità stellare è notevolmente più bassa che non nell'analoga esposizione elettronica, questo a causa della minore sensibilità della pellicola rispetto al sensore elettronico. Pur essendo due riprese ottime (nei rispettivi ambiti), vi apparirà sicuramente più gradevole l'immagine ccd di Paolo; la straordinaria efficienza dei sensori ccd li fa preferire proprio nella ripresa di oggetti con così ampia escursione luminosa, oltre che per il fatto che la ripresa ccd è durata solamente 1 minuto e mezzo, mentre quella fotografica 45 minuti! Un plauso a entrambi per gli ottimi lavori. La ripresa fotografica di Zorzenon venne effettuata il 9 luglio 2002 alle 00:39 T.U. La strumentazione utilizzata fu: Telescopio S-C Celestron Ultima 9 1/4 da 235 mm, impiegato ad F/10; pellicola Kodak E200 esposta a 1000 ISO. L'immagine è un particolare ingrandito due volte del fotogramma originale.
Tutte le stelle appartenenti all'ammasso globulare sono tenute vicine dalla mutua attrazione gravitazionale, la quale conferisce la tipica forma sferica. Un ammasso globulare solitamente è vecchio vari miliardi d'anni e può contenere da qualche migliaio a vari milioni di stelle. La densità presso il suo centro è talmente elevata che non si riesce a vedere attraverso di esso, anzi, in molte delle immagini non riprese dall'Hubble Space Telescope (comprese quelle degli osservatori professionistici), non si riesce a intravvedere nemmeno il centro dell'ammasso. In caso di ammassi molto densi, però, nemmeno l'HST riesce a mostrarci la zona più interna. Se la Terra ruotasse attorno ad una stella dell'ammasso, avrebbe il cielo rischiarato anche di notte da centinaia di stelle luminose come Sirio.

Telescopio Riflettore: NEWTON 350 mm; lunghezza focale: 1750 mm; f/5
Ccd: SBIG ST9E (KAF 261)
Tempo d'integrazione: 9 pose da 10 secondi (90 secondi complessivi)
La precedente immagine, quella di Ligustri del 24/08/1996, fu pubblicata sulla rivista Nuovo Orione.

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Copyright © 1997-2001-2005 di Lucio Furlanetto (testo) e 2001 di Paolo Beltrame (immagine)

Pagina caricata in rete: autunno 1997; ultimo aggiornamento (6°): 11 aprile 2004