Potrebbe essere il settembre più caldo della storia, quello che si sta concludendo ad Amundsen-Scott, la base americana permanente ubicata al Polo Sud geografico. Alle 12:00 UTC del 29 settembre, la media ufficiosa delle rilevazioni sinottiche (disponibile il 91,3% dei dati) faceva segnare -52,3 °C. Rispetto alla normale 1957-2004, lo scostamento è di +7,1 °C e di +0,9 °C se paragonata alla media del settembre 1991 che, fissata a -53,2 °C, finora rappresenta il record superiore di Amundsen-Scott. Le ultime cinque misure sinottiche (18:00 UTC del 29 settembre più le quattro del giorno 30) non potranno determinare grandi variazioni: tuttavia, per avere conferma, o meno, del record, si dovrà attendere il resoconto della British Antarctic Survey; in ogni caso, è scontato che il 2005 sarà ai primi posti della lista fra i mesi di settembre più caldi al Polo Sud.
Valori assoluti notevoli invece, dato il periodo, sono stati registrati sul plateau antartico orientale: in particolare a Dome C II, a poca distanza dal luogo in cui sorge la base permanente italo francese Concordia. Il 27 settembre, l'Aws dell'Antarctic Meteorological Research Center ha segnato una temperatura minima di -77,0 °C in un luogo dove il sole è già tornato sopra l'orizzonte dal 9 agosto. Ma anche a Vostok gli estremi notturni sono andati ben al di sotto dei -70 °C: il 27 settembre gli strumenti hanno segnato -75,5 °C. Con una rapidissima risalita però, tipica del clima antartico più estremo, il 29 settembre la massima di Vostok ha toccato -44,6 °C (12:00 UTC), mentre a Dome C II è arrivata a -39,2 °C (15:19 UTC).
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