OSSERVIAMO
LE LIRIDI!
di
Giovanni Bonini
Quest’anno sarà possibile osservare le Liridi
senza il
disturbo lunare. Che cosa potremo vedere?
Gli sciami
di stelle cadenti più attivi e costanti sono tre: Quadrantidi (Gennaio),
Perseidi (Agosto) e Geminidi (Dicembre). Accanto a questi, ve ne
sono altri, meno ricchi e poco conosciuti: Liridi (Aprile), Eta
Aquaridi (Maggio) ed Orionidi (Ottobre).
Le Leonidi meritano un
discorso a parte, giacché la loro attività presenta una sorta di ciclicità, con
periodo di circa trentatré anni. Esse alternano (brevi) periodi d’eccezionale
intensità (outburst e tempeste) a (lunghi) periodi in cui la
frequenza oraria si mantiene su valori piuttosto bassi (ZHR = 10 o 20).
Le Leonidi hanno dato spettacolo nel 1998, 1999 e 2000.
Il 1999 è stato l’anno di gran lunga migliore, visto che la mattina del
18 Novembre s’è verificata l’ultima tempesta meteorica del secondo
millennio (ZHR > 5000, secondo molti esperti osservatori). Tuttavia,
anche nel 2001 e nel 2002 potrebbero verificarsi delle tempeste
meteoriche; ma nel 2001, con ogni probabilità, non saranno
osservabili dall’Europa (sempre che si verifichino!). Nel 2002 le
cose dovrebbero andare un po’ meglio per gli osservatori Italiani, ma la Luna,
Piena, arrecherà un po’ di disturbo, nascondendo, col suo chiarore, le stelle
cadenti più deboli.
Anche altri sciami sono
caratterizzati da un’attività incostante ed ampiamente variabile, come le Bootidi
di Giugno, le Draconidi (Ottobre) e le Alfa Monocerontidi
(Novembre). Proprio queste ultime si resero protagoniste d’uno spettacolare outburst
di trenta minuti, nel 1995, con un valore dell’EZHR pari a circa
420 (il picco durò circa cinque minuti). C’è chi ritiene che questo sciame
abbia una sorta di periodicità, basata su di un ciclo di dieci anni. Se
quest’ipotesi è corretta, nel 2005 dovremmo vederne delle belle! Le Draconidi
hanno prodotto brevi ma spettacolari tempeste meteoriche nel passato (1933
e 1946) e, in tempi più recenti, hanno dato luogo ad un outburst
nel 1998, con uno ZHR superiore a settecento. Per risalire al
precedente outburst delle Draconidi, bisogna tornare al 1985.
Outburst e tempeste di Draconidi si sono sempre verificate
in concomitanza col passaggio al perielio della cometa madre, la 21P/Giacobini-Zinner.
Tuttavia, non si ha necessariamente una tempesta od un outburst
ad ogni passaggio al perielio della 21P/Giacobini-Zinner, come la storia
ci ha insegnato. Le Bootidi di Giugno hanno prodotto un outburst
nel 1988, quando lo ZHR sfiorò il centinaio.
Quest’anno, le Liridi si
presenteranno in condizioni piuttosto favorevoli per gli osservatori italiani,
grazie anche all’assenza della Luna (praticamente Nuova). In attesa delle
prossime Perseidi, Leonidi e Geminidi, quindi, perché non
stuzzicarci l’appetito con le Liridi?
Lo sciame
delle Liridi è osservabile nella seconda metà del mese d’Aprile, dal 16
al 25. Quest’anno, la massima attività è prevista per le 04:00 T.U. del 22
Aprile (che, fortunatamente, è una Domenica!). Lo ZHR tipico, al momento
del massimo, è compreso tra 10 e 20, ma l’attività è variabile. Nel passato si
sono raggiunte punte anche molto più alte, con valori dello ZHR di circa
90 (1982). Il valore di picco è generalmente mantenuto per brevi
intervalli di tempo, d’una o due ore. Tuttavia, nel 1996, valori
interessanti dello ZHR furono mantenuti per circa mezza giornata, con
una certa variabilità da un’ora all’altra. Nel 1998 l’attività delle Liridi
fu piuttosto estesa: lo ZHR superò quota 15 per quasi un giorno, tra il
22 ed il 23 Aprile. Però, non raggiunse mai quota 20. Il 1999 ci regalò
un valore dello ZHR di tutto rispetto, leggermente superiore a 30. Tra
l’altro, fu mantenuto per circa tre ore, nella notte tra il 22 ed il 23 Aprile.
Nel 2000, valori interessanti dello ZHR (15 – 20) furono
mantenuti dal primo pomeriggio del 21 Aprile sino alle prime ore del mattino
del 22 Aprile.
E nel 2001? Che cosa
accadrà? Difficile dirlo. Comunque, l’assenza della Luna ed un comportamento
non sempre regolare consigliano d’osservare questo sciame. Le ore migliori
saranno, probabilmente, quelle della seconda parte della notte tra Sabato 21 e
Domenica 22, visto che il radiante sarà alto sull’orizzonte e ci
s’avvicinerà al massimo teorico. Inoltre, le ore del mattino sono generalmente
più propizie per gli osservatori di meteore.
Le Liridi sono meglio
osservabili dall’emisfero settentrionale; tuttavia, sono state spesso osservate
anche da siti a cavallo dell’equatore.
La fotografia
delle stelle cadenti richiede una strumentazione molto semplice. In linea di
principio, sono sufficienti:
·
una macchina fotografica, possibilmente manuale meccanica;
·
un obiettivo normale o grandangolare;
·
un cavalletto fotografico, come quello, in alluminio
anodizzato, reperibile nel catalogo Ziel, od
una montatura equatoriale (come le Ziel EQ1,
EQ2, EQ3.2 ed EQ4 o le più costose Vixen Great Polaris e Great Polaris DX);
·
uno scatto flessibile;
·
una pellicola piuttosto sensibile, dai 400 ISO in su.
Credo sia
sempre una buon’idea dotare i propri obiettivi fotografici d’un buon filtro di
protezione e d’un paraluce, per proteggere la lente frontale da umidità,
sporcizia e riflessi laterali.
La seguente tabella riporta il massimo tempo di posa per dati rapporti d’apertura (o diaframmi), in funzione della pellicola usata:
Rapporto d’apertura |
Sensibilità della pellicola (ISO) |
Massimo tempo di posa |
f/2 |
400 ISO |
15 minuti |
f/2.8 |
400 ISO |
30 minuti |
f/4 |
400 ISO |
60 minuti |
f/2 |
800 ISO |
7 minuti |
f/2.8 |
800 ISO |
15 minuti |
f/4 |
800 ISO |
30 minuti |
f/2 |
1600 ISO |
3 minuti |
f/2.8 |
1600 ISO |
7 minuti |
f/4 |
1600 ISO |
15 minuti |
Tempi di
posa più lunghi portano inevitabilmente ad un fondo cielo troppo chiaro, nel
quale si perdono le deboli tracce delle meteore. Si tenga presente che i tempi
riportati in tabella sono soltanto indicativi: essi derivano da prove empiriche,
realizzate in alta montagna, senza Luna. Molto dipende dalla qualità del cielo
sotto il quale s’opera; nel dubbio, meglio una posa un po’ più breve.
Solo le
stelle cadenti più brillanti possono impressionare la pellicola fotografica.
Per riprendere le Liridi, utilizzerò il mio zoom 24-70 mm f/3.8-4.8,
impostato a 24 mm ed usato a tutta apertura (f/3.8). Quest’obiettivo non è
certo il più indicato per riprese del genere. Infatti, gli obiettivi zoom
hanno una qualità mediamente più bassa di quelli a focale fissa, rispetto ai
quali sono, spesso, meno luminosi. Tra l’altro, il mio vario zoom
presenta una vistosa caduta di luce al bordo, se impiegato a 24 mm ed aperto a
f/3.8 o a f/5.6. Sarebbe meglio impiegare il classico 28 mm f/2.8, che, però,
attualmente non compare nel mio parco obiettivi.
Esporrò per 45 minuti, riprendendo
la zona di cielo nei pressi del radiante. L’angolo di campo, di 85°,
dovrebbe offrirmi una buona copertura. Potrò riprendere solo meteore di
magnitudine negativa (ve ne saranno?) o bolidi.
La macchina
fotografica può essere montata su d’un comune cavalletto fotografico. Chi vuole
mantenere puntiformi le immagini stellari deve far ricorso ad una montatura
equatoriale, in modo tale da compensare il moto di rotazione apparente della
sfera celeste, in realtà dovuto al moto di rotazione terrestre.
Vorrei collaudare il mio Ziel GEM 38 con kit di motorizzazione in
ascensione retta, impiegandolo per riprese di questo tipo. Questo strumento,
che mi ha offerto grandissime soddisfazioni nell’uso visuale, in ogni campo, è
estremamente leggero e compatto. Può starci, completo, in un sacco da montagna
ed è già predisposto per la fotografia astronomica in parallelo. L’aggiunta del
motore, con alimentazione a pile, lo rende adatto alla fotografia astronomica,
seppur a livelli non troppo impegnativi. In altre parole, la montatura
equatoriale (denominata EQ1) non è certo in grado di garantire quella
precisione d’inseguimento tipica delle montature più grandi e costose, come la
mia Ziel EQ4. Però, nella fotografia delle
stelle cadenti, s’utilizzano focali molto corte, capaci di tollerare anche
vistosi errori d’inseguimento. Poiché la qualità del cielo è un fattore di
fondamentale importanza nell’osservazione delle stelle cadenti (sia essa
visuale o fotografica), la possibilità di disporre d’un piccolo telescopio
motorizzato ed altamente trasportabile, che può essere portato a spalla in alta
quota, può essere estremamente interessante per l’astrofilo, specie per chi
vuole fotografare meteore mantenendo puntiformi le stelle.
Quando
s’osservano le meteore, consiglio sempre di tenere sotto mano un binocolo a grande
campo, come i diffusi 8x30 mm. Ad esempio, i modelli serie POLAR, della Ziel, sono dotati d’oculari grandangolari e d’un
comodo rivestimento di gomma. Possono rendersi utili qualora dovesse apparire
un bolide con scia persistente. Anche il mio piccolo rifrattore rich-field
può essere impiegato per osservazioni di questo tipo, con oculari a grande
campo (io uso uno Ziel PL 32 mm Fully
Coated). Comunque, non si creda che l’apparizione d’un grosso bolide,
con una scia fumosa, sia un fenomeno frequente. Tutt’altro!
A questo
punto, non mi resta che augurare buona fortuna a quanti vorranno cimentarsi
nell’osservazione, visuale e fotografica, delle Liridi. In bocca al lupo
a tutti!
Questo
sciame, originato dalla cometa di Halley, produce uno ZHR di
circa 60, ma il radiante è basso sull’orizzonte, per osservatori posti
alle nostre latitudini. Inoltre, quest’anno il disturbo lunare sarà notevole.
Il massimo d’attività verrà raggiunto il 5 Maggio, due giorni prima della Luna
Piena.
Nel
2001, il massimo cadrà a fine Luglio (il 28), quando la Luna avrà superato il
Primo Quarto. Tipicamente, lo ZHR s’attesta sulla ventina.
Il
massimo è previsto per il 12 Agosto, ma varrà la pena osservare nelle mattine
dei giorni 11,12,13 e 14, quando il radiante sarà ben alto
sull’orizzonte. Il disturbo lunare non sarà trascurabile.
Il
massimo è atteso per il giorno 21, per le 08:00 (T.U.). Converrà osservare dopo
il tramonto della Luna, quando la costellazione d’Orione sarà alta
sull’orizzonte.
Assolutamente
da non perdere l’appuntamento con le Leonidi. L’Europa non dovrebbe
essere tra le regioni favorite, ma quando si ha a che fare con le stelle
cadenti, non si sa mai... David Asher e Robert McNaught hanno
previsto tre possibili tempeste meteoriche, tutte in data 18
Novembre: alle 10:01 T.U. (ZHR = circa 2500?), alle 17:31 T.U. (ZHR
= circa 9000?) ed alle 18:19 T.U. (ZHR = circa 15000?). La
Luna non arrecherà alcun disturbo.
La
Luna non disturberà l’osservazione di questo abbondante sciame, visibile
particolarmente bene nelle notti tra il 12 ed il 13, tra il 13 ed il 14 e tra
il 14 ed il 15 Dicembre. Si tratta d’uno degli sciami più ricchi e regolari,
con molte meteore luminose (e, talvolta, alcuni bolidi). Lo ZHR,
in genere, supera il centinaio. Nel 2001, il picco è previsto per le 04:00 T.U.
del 14 Dicembre. Gli osservatori posti nei paesi dell’Europa occidentale
e nella parte più orientale del Nord America saranno, pertanto, favoriti.
Appuntamento assolutamente da non perdere!
Radiante: indica
il punto del cielo da cui sembrano irradiarsi tutte le stelle cadenti
appartenenti ad uno stesso sciame.
ZHR o Tasso
Orario Zenitale: indica il numero di stelle cadenti visibili in un’ora da
un osservatore posto in condizioni ideali (radiante allo Zenit,
magnitudine zenitale limite pari a + 6.5, campo visivo non ostruito).
Outburst: picco
particolarmente intenso ed assolutamente degno di nota. L’attività è elevata od
elevatissima, ma non ai livelli di tempesta meteorica. ZHR <
1000.
Tempesta meteorica: pioggia
eccezionale, molto intensa ed incredibilmente evidente. ZHR > 1000.
Le
stelle cadenti sono tra i fenomeni celesti più belli e spettacolari, ma anche
tra i più semplici da osservare. Chi ama il cielo ma non dispone di un
telescopio può passare le sue nottate a contare stelle cadenti. Le recenti,
spettacolari, apparizioni delle Leonidi hanno portata un’ondata di nuovo
interesse nei confronti dell’osservazione delle meteore. Il sito Internet dell’International
Meteor Organization (http://www.imo.net)
contiene tutte le informazioni necessarie per osservare e fotografare le stelle
cadenti. Utili informazioni possono essere reperite anche al sito Internet http://www.uai.it, dell’Unione Astrofili
Italiani. Il sito Internet del Circolo AStrofili Talmassons (tra i
più curati in lingua italiana) ha una sezione interamente dedicata alle stelle
cadenti, con belle immagini (http://www.castfvg.it).
Infine, agli amanti delle Leonidi, vorrei segnalare il Near-Live
Leonid Watching System (http://leonids.hq.nasa.gov/leonids),
con molte immagini delle tempeste meteoriche del 1966 e del 1999. Tra
esse: spettacolari bolidi!
Clicca qui se vuoi vedere il rifrattore rich-field dell’autore
Giovanni Bonini
– 2001
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