La settimana successiva alla precedente inquadratura,
Rolando ha nuovamente ripreso cometa C/2002 X5 Kudo-Fujikawa. Questa notte è stata
caratterizzata da un vento molto forte, la bora soffiava a Trieste a 120 km/h, abbinata a un
freddo molto intenso, con la temperatura che è scesa durante la notte anche a -6°C. In queste
condizioni la ripresa è stata danneggiata dal vento e dalla turbolenza atmosferica, mentre per
noi che guardiamo meteore all'esterno dell'osservatorio, le condizioni si sono dimostrate
proibitive, impedendo qualunque attività.
L'oggetto cometario si mantiene sempre ad alti livelli di luminosità, e oggi ha raggiunto la
magnitudine 7.1 salendo in tre giorni e mezzo di sette decimi di magnitudine, e mostra la sua
bella e luminosa chioma, modificatasi ora a forma di goccia, dalla quale fuoriesce la coda
sottile e diritta di gas, che si estende oltre il bordo superiore dell'inquadratura e che
raggiunge i 18 primi d'arco di lunghezza. Il tempo d'integrazione complessivo è di 5 minuti,
ottenuto mediante la somma di 10 riprese da mezzo minuto ciascuna. L'astro chiomato diventerà
ancora più luminoso, ma fra pochi giorni non si potrà più riprendere dal nostro osservatorio,
in quanto si avvicinerà troppo al Sole, ben prima di abbassarsi sotto l'orizzonte. Peccato.
Nei dati riportati sotto, leggete nella casella della stima del diametro della chioma dell'oggetto
il valore +2',3 (o +2'.3 se si impiega la notazione inglese). Esso sta a
significare che la misura di luminosità di Rolando
(7.1) si riferisce all'area inclusa all'interno dei 1.15 primi d'arco di raggio della chioma, ma
che le isofote della chioma superano questo valore (il simbolo +) e che quindi sommando tutte le
isofote sia la luminosità che il diametro della chioma della cometa sarebbero in realtà maggiori.
Infatti nelle misure presenti nella banca dati delle comete (ICQ), troverete che nella stessa
notte la cometa viene stimata di luminosità e diametro della chioma diversi a seconda
dell'osservatore, in realtà a seconda della diversa attrezzatura impiegata dall'osservatore.
Infatti strumenti con maggior diametro e ccd con maggiore sensibilità permettono di raggiungere
valori di magnitudine superiori rispetto ad altri osservatori che dispongano di attrezzature
"inferiori". Per ovviare a ciò, con i dati inviati a ICQ si riportano sempre gli strumenti
impiegati, in modo che i valori possano venir resi omogenei e si possano evidenziare le modifiche
dovute alla cometa indipendentemente dalla strumentazione dell'astrofilo o astronomo.
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