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ASTROFILI PREMIATI PER LA LORO CAPARBIETA'
di Lucio Furlanetto

LA HYAKUTAKE 2 OSSERVATA LA NOTTE DEL 23-24 MARZO 1996

Nella terza settimana di marzo del 1996, in tutto il mondo, gli astronomi e gli astrofili stavano osservando la cometa Hyakutake (C/1996 B2), mentre nel Friuli-Venezia Giulia il cielo ostinatamente non si rasserenava, frustrando le aspettative dei gruppi locali.
L'attesa di una cometa così luminosa era durata vent'anni, dato che, solamente nel lontano 1976, la cometa West si era resa così ben visibile alle nostre latitudini. Purtroppo anche allora il cielo si era mantenuto coperto nella settimana di migliore visibilità, impedendo a molti di noi di poter effettuare osservazioni dell'astro alla massima luminosità.
L'arrivo del novilunio, avrebbe permesso l'osservazione della C/1996B2 senza il disturbo della luce lunare, ed erano grandi le nostre aspettative, soprattutto dopo aver visionato i disegni e le fotografie effettuati, fin dalla metà di febbraio, dall'allora nostro vicepresidente Rolando Ligustri e dal socio Francesco Scarpa.

Ligustri può vantare il merito di essere stato il primo astrofilo della nostra regione ad aver avuto notizia della scoperta della cometa, quindi non si erano persi molti giorni (preziosi) dal momento della sua prima osservazione.
Le notti del 18, 19, 20 e 21 marzo erano state serene e da molte parti della provincia effettuammo osservazioni, ognuno secondo la strumentazione disponibile. In quei giorni la cometa presentava una chioma diffusa, la quale nasconde alla vista il vero nucleo, talmente grande e luminosa da farla vedere ad occhio nudo persino dai centri cittadini. Indicativamente era di magnitudine tra la 3 e la 4, un valore già di per se molto elevato, se riferito ad una cometa.

Ma la sera del 21 marzo arrivano le nubi e per tre giorni ne fu impedita la visione. La sera di Sabato 23 marzo 1996 ci siamo ritrovati a S. Antonio di Talmassons, assieme ad alcune persone curiose di assistere all'evento, armati della strumentazione necessaria. Contemporaneamente una seconda squadra, dotata dei telescopi più potenti del circolo, si apprestava ad osservare la Hyakutake dalla zona del Monte Porzus.
Confessiamo che è stato grande lo sbigottimento quando il gruppo di Talmassons ha osservato solo la fitta nebbia e quello del Porzus solo le nuvole ! E questo, dopo un'ora abbondante, ha raggelato gli animi speranzosi più del freddo pungente ... Sottovoce ci rincuoravamo pensando che il cielo è mutevole e .... chissà ...
Infatti verso le 22 la nebbia di Talmassons si è diradata e ci ha permesso di vedere la stella Arturo, la più luminosa della costellazione del Boote, seguita poco dopo da altre stelle.
Allora è iniziata la ricerca della cometa che si è manifestata pochi minuti dopo ancora tra le spire della nebbia; osservando la chioma l'abbiamo stimata luminosa di seconda grandezza con una coda appena visibile di circa un grado.

L'andamento altalenante del tempo si è compromesso definitivamente a mezzanotte; rapida consultazione ed un gruppo decide di andare sul Porzus ad aiutare gli altri. La classica sfortuna dell'astrofilo (sorella gemella della sfortuna di Fantozzi), ci ha permesso di osservare, dal Porzus, un "bellissimo cielo nuvoloso"; ... da ogni parte lo si guardasse !

Dietro front immediato e decidiamo di fare un largo giro per osservare il cielo dalla zona nord di Udine, nel caso la situazione fosse diversa. La fortuna talvolta premia i caparbi e poco prima di Udine finalmente, poco dopo le 2 di domenica, la Hyakutake si mostra splendida in cielo, persino da dentro l'automobile che percorreva una strada illuminata dalle lampade stradali !
Abbiamo sostato al limite del Parco del Cormor da dove, nonostante l'illuminazione stradale ed il traffico sostenuto di autovetture, la cometa, già alta in cielo, si mostrava (ad occhio nudo) perlomeno con la chioma di seconda magnitudine ed una coda lunga 8 gradi.

Giunti nuovamente a Talmassons, la nebbia fitta ci faceva rabbrividire al pensiero del cielo lasciato a Udine. Intanto a S. Antonio il gruppo del Porzus aveva già rimontato i telescopi ed iniziato le osservazioni, dato che la nebbia non disturbava granché la cometa alta in cielo sempre nel Boote, o Bifolco, (ma che in poche ore aveva già attraversato tutta la figura immaginaria descritta dalle sue stelle).
Ora il gruppo osservativo era al completo e tutti abbiamo svolto con celerità, ma senza affanno, i nostri compiti : osservazioni visuali con descrizione e disegni dell'oggetto, disegni su cartine già preparate, fotografie ai telescopi, acquisizioni d'immagini tramite il sensore C.C.D. con ottica dedicata (che veniva guidato da un telescopio Celestron C 11). Complessivamente abbiamo raccolto decine di "immagini" nelle varie tecniche osservative. Qui sotto possiamo ammirare l'astro ripreso da Giuliano Degano in quelle ore; l'immagine mostra la cometa nel Bifolco con la stella gamma Bootis poco sopra a sinistra della chioma.

La Hyakutake era fantastica alla vista ad occhio nudo: la chioma era grandissima (nella realtà larga oltre 400.000 Km.) e luminosa di prima magnitudine, con una coda lunga addirittura 23 - 24 gradi che arrivava nei pressi della stella eta del Boote, mediante la visione indiretta fatta da persone esperte, e che nella realtà corrispondeva a circa 15 milioni di Km.

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La cometa Hyakutake 2 ripresa da Giuliano Degano proprio la mattina del 24 marzo 1996.
La lunghezza della coda in questa immagine è di 8°.

Confessiamo di essere rimasti estasiati, perché stavolta non solo la cometa è stata bellissima, ma ha superato del doppio le migliori previsioni fatte addirittura il giorno prima. Con l'approssimarsi dell'aurora abbiamo riposto le strumentazioni cessando definitivamente le osservazioni dopo le 5 del mattino.
Ma dato che il cielo è volubile, nei giorni seguenti, quelli del massimo avvicinamento, le nuvole ci hanno impedito di osservare nuovamente questo spettacolo, lasciando a bocca asciutta anche tutti quei curiosi che avevano aspettato proprio la Domenica sera per osservarla.

La pazienza, ci ha nuovamente premiato la mattina del 28 marzo, quando la cometa è riapparsa in un cielo limpido (sferzato da un vento gelido) a circa 10° dalla stella Polare, nella costellazione della Giraffa, presentando una coda ben visibile; la coda si notava, fino alle 2 del mattino quando la Luna è tramontata, lunga circa 8°.
Quello che non ci aspettavamo, mediante la visione indiretta ad occhio nudo, era di osservare una coda lunghissima che puntava verso alfa Ursa Maior, nel momento in cui è calato il vento e l'atmosfera si è acquietata improvvisamente. La coda, per soli 10 minuti, è stata misurata lunga circa 35° !!! E dalla pianura friulana, non da un deserto o dalla cima di una montagna con condizioni praticamente ottimali.

Il cielo si è ristabilito nei giorni seguenti ed è stato possibile osservarla fino ad almeno il 15 aprile, prima che il suo approssimarsi al perielio (il 1 maggio) la nascondesse nelle luci del tramonto. Francesco Scarpa ha ripreso parecchie immagini proprio in questi giorni; possono essere viste selezionando qui. Dopo il perielio, per le obiettive condizioni sfavorevoli non ci è stato possibile riosservarla direttamente.
Pazienza, in seguito ci siamo consolati con Internet !


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Copyright © 1997 by Lucio Furlanetto

Pagina caricata in rete: giugno 1997; ultimo aggiornamento: 20 marzo 2001