Nell'ormai lontano 1997, ben un lustro fa, scrissi: "Nella belissima immagine di Cosmacini si
notano a sinistra i getti (azzurri) di gas ionizzato emessi dal nucleo della cometa. Nella coda
blu di ioni si notano le sottostrutture che la compongono. A destra si osserva la coda di
polveri molto sviluppata, formata dalle particelle emesse dai getti presenti sulla superficie
del nucleo della cometa. Le particelle di polvere eiettate dal nucleo, vengono "spinte" lontano
da esso a causa del rallentamento del loro moto dovuto al frenamento causato dal vento solare,
quando la cometa si sta avvicinandosi al Sole (e non ha ancora raggiunto il perielio).
Quando la cometa si allontana dal Sole (dopo il perielio), il vento solare le "sospinge" più
velocemente, facendole ancora allontanare dal nucleo. Infatti la coda, quando l'astro chiomato
si allontana dal Sole, anticipa il nucleo e la chioma. Pure la coda di polveri presenta
delle sottostrutture formate da bande parallele dette streamers; esse sono dovute all'interazione
delle particelle della coda cariche elettricamente con il vento ed il campo magnetico solari.
La direzione del Sole è in basso a destra."
Oggi, 11 novembre 2002, per me è un giorno quasi storico: inizio la sostituzione di alcune
fotografie con le digitalizzazioni delle diapositive originali. La prima che cambio è una delle
più belle ripresa fatte nel 1997 e in tutto il primo periodo d'attività dei soci: la ripresa
della cometa Hale-Bopp ottenuta il 29 marzo 1997 da Marco Cosmacini e Marzia Muradore. Una ripresa
che allora era bellissima in diapositiva, ma che non ci soddisfò pienamente nella sua digitalizzazione.
Oggi, solamente cinque anni dopo, gli scanner per diapositiva sono alla portata anche dei nostri
soci e alcuni di essi hanno ripreso in mano le vecchie riprese a stanno digitalizzandole nuovamente.
Complici la straordinaria evoluzione tecnologica avvenuta negli anni '90 e le nuove tecniche
d'elaborazione delle immagini, oggi si ottengono risultati come quello presentato qui sopra.
E scusate se ne andiamo orgogliosi.
L'immagine della cometa più famosa del secolo, nell'era multimediatiche chi si ricorda più delle
Halley, Grande Cometa del 1910, Ikeya-Seki oppure West?, risponde
perfettamente a quanto scrissi sopra cinque anni fa, ma ora posso aggiungere che i tenui filamenti
azzurri composti d'idrogeno ionizzato si vedono perfettamente e si possono contare uno ad uno,
che la coda di polveri assume un colore più naturale e dove si sovrappongono prospetticamente le
due code non si vede saturazione dell'immagine. La notevole perizia tecnica nell'inseguimento
della cometa e delle stelle, dotate di differenti velocità apparenti (e naturalmente differenti
velocità assolute), la perfetta saturazione dei colori, la perfetta centratura del soggetto
astronomico con tutte le sue componenti e la padronanza di tutte le componenti della fotografia
rendono quest'immagine un piccolo capolavoro che non ha nulla da invidiare a quelle prese dagli
astrofotografi più conosciuti. Bravi Marco e Marzia.
Questa immagine è di 278 x 400 pixel, a 16 milioni di colori ed ha una dimensione di 1,4 MB, qui
compressa a 202 KB. Cliccandola l'aprirete a 418 x 600 pixel. |