Come dicevo più estesamente nella pagina del 5
settembre 2001 della "sorella" 2001 A2, anche la cometa 2000 WM1 ha stabilito per noi un
piccolo record: la sequenza temporale delle sue riprese si è allungata addrittura a otto mesi,
a un solo mese dalla durata dell'inseguimento della 1999 S4, la cometa che abbiamo studiato più
a lungo fra le normali, escludendo i "mostri sacri" del settore di questi ultimi anni (1996 B2
e 1995 O1). La sua sedicesima immagine è quindi motivo di un certo orgoglio, soprattutto
considerando che essa è sempre un oggetto molto debole.
L'astro chiomato non ha cambiato sostanzialmente la sua luminosità, rispetto alla misurazione
di 11 giorni prima, la variazione è di appena due decimi di magnitudine in aumento, mentre il
diametro della chioma è rimasto lo stesso. In quest'immagine appare nello stesso campo l'oggetto
NGC 1624, una nebulosa associata ad un ammasso stellare situata nel Perseo (dove adesso si trova
la cometa), distante circa 4,5° a nord-ovest dalla stella mu Persei di magnitudine 4,2.
L'immagine ha una dimensione di 300 x 361 pixel ed è a 256 toni di grigio; occupa 411,8 KB, qui
compressa a 75 KB. Cliccandola l'aprirete a 414 x 502 pixel. La scala della ripresa è di 2,5"/pixel. |