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Cometa Encke / 2P

La cometa Encke, scoperta da Méchain il 17 gennaio 1786, è la seconda cometa riconosciuta come periodica (da cui la sigla 2P) e non prende il nome dal suo scopritore ma, com'era consuetudine allora, da colui che ne calcolò l'orbita, Encke. E' una cometa a corto periodo, quindi fra le più studiate, e venne riscoperta da Pons il 20 ottobre 1808; solo allora Encke potè calcolarne l'orbita ellittica. Ma anche la seconda volta venne persa, per tornare a essere riscoperta il 26 novembre 1818; con questi nuovi dati Encke, che fu allievo di Gauss, ricalcolò l'orbita e ricostruì i precedenti passaggi al perielio. Sia il Méchain che il Pons furono abili cacciatori di questi astri, avendone scoperte diverse, ma furono soprattutto i matematici a venir ricordati con l'assegnazione del loro cognome agli astri chiomati: Halley ne fu l'esempio più eclatante.
Nel mese di novembre e dicembre del 2003, essa dovrebbe rendersi luminosa a sufficienza da poter essere osservata con strumenti di piccole e medie dimensioni, con una previsione teorica che stimerebbe la sua magnitudina massima intorno alla 4 negli ultimi giorni di dicembre. La potremo cercare dopo il tramonto del Sole, ma la sua elongazione scenderà progressivamente. Sarà di declinazione positiva sino all'inizio del dicembre 2003.

L'orbita è abbastanza ellittica, ma la distanza afelica (cioé quella più lontana dal Sole), non raggiunge la distanza di Giove. Questo fatto impedisce al pianeta maggiore del Sistema Solare di perturbarne l'orbita, ma proprio per questo motivo non ci si spiega come l'orbita possa esser divenuta stabile. Un altro fatto non spiegato è come mai i Cinesi non l'abbiano registrata nei loro annali, quando sappiamo che essi riportarono fedelmente l'osservazione di tanti astri chiomati.

Un'orbita così peculiare permette oggigiorno, ovviamente con adeguati strumenti, di seguire l'astro per tutto l'arco dell'anno, ad esclusione del periodo della congiunzione eliaca, cioé quando esso è prospetticamente troppo vicino al Sole. Inoltre, ogni tre ritorni, cioé in pratica una volta ogni dieci anni, essa ripercorre la stessa orbita, ma per la diversa data del perielio è favorevole guardarla solo da una certa latitudine del nostro pianeta. In definitiva ogni dieci anni è meglio visibile dall'emisfero terrestre nord, al passaggio successivo dalle zone equatoriali, a quello successivo dalle zone dell'emisfero meridionale. Di seguito il ciclo si ripete: ecco perché è meglio visibile da una certa latitudine una volta ogni decennio se si impiegano strumenti di piccole dimensioni.
Nel 1970 l'Orbiting Geophysical Observatory rivelò una nube d'idrogeno intorno alla cometa. Secondo Jane Luu e D. Jewitt il periodo rotazionale del nucleo è di 15,1 ore.

I prossimi perieli nel 2003 e 2007, mentre gli ultimi due sono avvenuti nel 1997 e 2000. Gli ultimi passaggi al nodo ascendente avvennero a circa 3,95 U.A. dal Sole il 2 settembre 1998 e il 20 dicembre 2001, mentre i successivi avverranno il 9 aprile 2005 e il 28 luglio 2008. Quelli per il nodo discendente, a circa 0,33 U.A. dal Sole, avvennero il 22 maggio 1997 e l'8 settembre 2000, mentre i prossimi avverranno il 28 dicembre 2003 e il 18 aprile 2007.
Per darvi un'idea, la distanza minima tra la Terra e la cometa nel 1997 è stata di 0,26 U.A. Durante il passaggio del 2003, avverranno alcune congiunzioni interessanti con oggetti Messier e NGC.

Una parte dei dati riportati sono stati acquisiti dal manuale di Salvo De Meis e Tiziano Magni (pubblicato da Nuovo Orione nel gennaio 1997. Si ringrazia gli autori per il bel libro che hanno realizzato, ricco di dati, cartine e tabulati dedicato alle comete che transiteranno nei pressi del nostro pianeta tra il 1997 e il 2007.

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Pagina caricata in rete: 31 agosto 2002; ultimo aggiornamento (2°): 24 giugno 2005