Il Cane Maggiore è una costellazione australe che si estende su 380 gradi quadrati ed è
tipica del cielo autunnale, invernale e in parte primaverile, con molte stelle brillanti che la
rendono inconfondibile; in particolare Sirio, la stella più luminosa del nostro cielo, è
l'alfa dell'asterismo. Ma ci sono pure quattro stelle di prima e seconda grandezza, oltre una
moltitudine di altre stelle, essendo la costellazione in parte attraversata dalla Via Lattea.
La epsilon (magnitudine 1,49), la delta (magnitudine 1,82), la beta (magnitudine 1,98) e la eta
(magnitudine 2,4) sono le più luminose dopo Sirio e si contano ancora numerose altre stelle di terza e quarta grandezza.
La costellazione è la continuazione naturale del notevole gruppo che, estendendosi lungo la Via
Lattea, dal Perseo all'Auriga, al Toro ed Orione, costituisce la
magnifica visione del cielo invernale.
La maggior parte dei dati sono stati tratti dalla rubrica sulle costellazioni curata dal
Prof. Bruno Cester sulla rivista l'Astronomia (che ringraziamo).
La Mitologia
Come si è accennato poc'anzi, la costellazione è legata a Sirio, il cui nome potrebbe
dericare dal greco col significato di "brillante" o "infuocata". La sua importanza risale già ad
almeno tremila anni avanti Cristo, quando era assunta come regolatrice del calendario egizio.
Il suo sorgere "eliaco", cioé la sua prima nuova apparizione al mattino prima del Sole, coincideva
col solstizio d'estate e dava l'avviso della prossima benefica inondazione del Nilo. il suo nome
egizio Sothis aveva pure il medesimo significato di "splendente" ma forse per il suo annuncio
del fenomeno essa divenne il "cane" che stava all'erta. D'altra parte, aveva anche inizio la
stagione dei grandi caldi e la "stella canicula" divenne il sinonimo di grande calura.
Le coordinate sono al 1950.00 quelle precise al decimo di minuto d'arco; le altre, ove indicato sono al 2000.00.
Gli Oggetti Astronomici più interessanti
Sirio
Sirio (06h 42,9m; -16° 39'): la stella merita una descrizione a parte, seppure necessariamente
succinta. Per la sua brillantezza è di magnitudine negativa e stime moderne ne danno un valore
tra -1,42 e -1,47 perché è alquanto difficile confrontarla con le altre.
Si trova alla distanza di 8,7 anni luce (è la quinta stella più vicina a noi e la seconda,
dopo Alfa Centauri, visibile ad occhio nudo). Fa parte della corrente dell'Orsa
Maggiore, che comprende diversi membri sparsi in tutto il cielo; data la sua vicinanza, ha un
notevole moto proprio, di 1",3 all'anno in direzione sud-sud-ovest. Questo moto sulla volta
celeste si rivelò però di carattere ondulatorio già agli inizi del secolo scorso; le osservazioni
di Bessel tra il 1834 e il 1844 lo indussero ad ipotizzare l'esistenza di una compagna
oscura con la quale Sirio orbitava in circa 50 anni.
Nel 1851 Peters ne calcolò l'orbita, ma solo nella notte del 31 gennaio 1862 Alvan Clark, rivolgendo verso Sirio
un suo nuovo strumento di 47 cm. di diametro, scoprì la stellina di nona magnitudine vicina ad essa. Da allora, nonostante le molte
difficoltà osservative presentate dall'enorme differenza di magnitudine, il sistema venne accuratamente seguito e sino ad oggi ha
compiuto più di due rivoluzioni.
Le due componenti, data l'eccentricità orbitale, passano periodicamente da una distanza minima,
di meno di 3", ad una massima intorno a 11",3. Oggi sappiamo anche che la compagna è una nana
bianca, cioé una stella in uno stadio evolutivo estremamente avanzato, nel quale è ridotta a
dimensioni dell'ordine della nostra Terra, pur contenendo una massa quasi pari a quella
del nostro Sole: la sua densità è perciò enormemente alta, centinaia di migliaia di volte quella dell'acqua.
Ai tempi dell'impero romano Cicerone e Seneca discussero del presunto colore della
stella: quest'ultimo in particolare scrisse di "rossa canicola". Però in precedenza tra i
Greci e poi in seguito tra gli Arabi, Sirio apparve sempre (come oggi) bianca.
Il professor Cester ritiene che tutte le interpretazioni date sul suo colore rosso
nell'antichità siano senza fondamento: Sirio era anche all'epoca di Cicerone una stella
bianca, seppure sfavillante di bagliori vari (NdR: per la scintillazione atmosferica).
Stelle Doppie (inferiori alla 7a magnitudine)
h 3869 (06h 30,8m; -31° 59'): la stella principale è azzurra e di magnitudine 5,7 e la compagna, a 24",8, è bianca e di ottava.
Ypsilon 1 (06h 34,2m; -18° 37'): le due componenti, bianco-giallastre, hanno magnitudini 5,8 e 7,7 e sono distanti 17", 5.
Delta 36 (06h 48,5m; -31° 39'): la luminosa primaria, di magnitudine 5,6, ha una compagna di settima a 43".
17 (06h 52,9m; -20° 20'): la primaria, di magnitudine 5,8, ha due compagne a 442 e 51".
Pi (06h 53,5m; -20° 04'): anche in questo caso la brillante primaria biancastra di magnitudine 4,6 ha una compagna di nona a 11", 6.
Mu (06h 53,8m; -13° 59'): è una coppia difficile da separare data la vicinanaza delle due
componenti e la loro notevole differenza di magnitudine; i valori sono 5,2 e 8,5 e la separazione è di 8", 5.
Epsilon (06h 56,7m; -28° 54'): la stella ha il nome di Adhara e magnitudine 1,49
ed è perciò una delle stelle più brillanti del cielo. E' una supergigante azzurra ed ha una compagna di ottava a 7",5.
h 3945 (07h 14,5m; -23° 13'): è un bel sistema, con la primaria rossastra e di magnitudine
5,1 e la compagna biancastra, a 26",9, di magnitudine 6,4.
Brs 2 (07h 15,0m; -30° 48'): le due stelle bianche di magnitudini 6,2 e 8 sono separate di 37", 9.
Tau (07h 16,6m; -24° 52'): è la stella posta quasi al centro dell'ammasso
NGC 2362; la primaria è una gigante azzurra, di magnitudine 4,4 ed è una
doppia spettroscopica a lunga a lungo periodo. Presenta due compagne di decima a 8" e 15".
Stelle Variabili (inferiori alla 7a magnitudine)
Beta (06h 20,5m; -17° 56'): ha il nome di Mirzam o Murzim, col significato
di " quella che precede" o "l'annunciatrice", con riferimento al fatto che essa precede di poco
Sirio nella levata. La sua magnitudine è di 1,98 ed è una gigante biacazzurra. La si cita
qui perché è il prototipo (in realtà assieme alla Beta Cephei che fu la prima ad essere
scoperta nel 1902) di un tipo di stelle giganti azzurre instabili, però variabili a corto periodo
ed ampiezza. La nostra stella, in particolare, ha un periodo di 6 ore ed una variazione di appena
0,03 magnitudini. Al gruppo appartengono altre due stelle del Cane Maggiore, la Xi1 e la n° 15, con periodi ancor più brevi.
UW (07h 16,6m; -24° 28'): è la stella n° 29, di magnitudine 4,95, una binaria
supergigante col periodo di 4,39 giorni. La variazione in eclisse è di solo 0,3 magnitudini.
R (07h 17,2m; -16° 18'): è un'altra binaria ad eclisse che varia tra la 5,9 e 6,6 al minimo; il periodo è di 1,14 giorni.
Ammassi
M 41 / NGC 2287 (06h 44,9m; -20° 42'): è un ammasso aperto con un diametro di 20'
e magnitudine 5. E' quindi visibile ad occhio nudo, se osservato da un sito dotato di cielo buio
e pertanto privo di inquinamento luminoso, circa 20' a NW della stella n° 12
(di sesta magnitudine), quattro gradi sotto Sirio. Con strumenti modesti si possono già
contare decine di stelle piuttosto luminose, disperse su un campo grande come la Luna: una stella
arancione, la più luminosa tra i membri, si trova vicina al centro.
NGC 2360 (07h 15,5m; -15° 33'): è un ammasso aperto di magnitudine totale 9 e diametro
12'. Si trova 20' ad est d'una stella di magnitudine 5,4 ma si distingue poco su un ricco fondo stellare.
NGC 2362 (07h 16,6m; -24° 52'): è un altro ammasso aperto del diametro di 6', comprendente
nel suo centro brillante Tau, una stella bianca di magnitudine 4,4. Si possono notare
diverse decine di stelle; dagli studi eseguiti NGC 2362 appare essere uno dei più giovani
ammassi galattici. L'età stimata è sul milione d'anni.
Galassie
NGC 2207 (06h 14,3m; -21° 21'): il suo aspetto è quello di una galassia doppia, delle
dimensioni di 3'x2'. I due nuclei appaiono separati di 1',5 ed in direzione est-ovest.
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