Il testo è stato tratto dalla rubrica sulle costellazioni curata dal Prof. Bruno Cester
sulla rivista l'Astronomia (che ringraziamo per la gentile concessione).
E' una costellazione tra le più piccole ed occupa 256 gradi quadrati di cielo. La sua
configurazione è abbastanza caratteristica, dato che imita, seppure a rovescio, la disposizione
delle sette stelle più brillanti dell'Orsa Maggiore, ben più facile da riconoscere.
E' anche nota come il Piccolo Carro. Si notano infatti quattro stelle disposte quasi
a rettangolo, ma solo due (le ruote posteriori) sono facilmente visibili: la beta di seconda
grandezza e la gamma di terza. Le due ruote anteriori sono la zeta di magnitudine 4,3 e la
eta di magnitudine 5. Il timone si snoda attraverso la epsilon e la delta entrambe di
magnitudine 4,4 e termina nella stella principale della costellazione, la alfa la Stella
Polare, così chiamata nei nostri tempi per la sua vicinanza al Polo Nord Celeste.
Tutti ormai sapranno che, a causa della precessione, il Polo Nord Celeste (corrispondente di
quello terrestre) descrive in circa 25.800 anni un cerchio tra le stelle, il cui raggio è di 23°
e mezzo. Esso si sta tuttora avvicinando alla Polare, a circa 33',4 per secolo e verso il
2105 si troverà alla minima distanza da essa, circa 28'; dopo di che la distanza
aumenterà. Del resto, intorno all'800 d.C. il Polo era vicino alla stellina di quasi quinta
grandezza denominata 32 Cam, che nella figura della costellazione s'individua come il vertice
del triangolo rettangolo che ha per altri vertici la nostra Polare e la stella 1 Dra.
Se andiamo ancora indietro, intorno al 1200 a.C. la stella più vicina al Polo (seppure non di
molto) era la beta dell'Orsa Minore che doveva servire ai naviganti mediterranei come guida e
ancor oggi porta il nome di Kocab, che, secondo alcuni, deriva da Kaucab-al-Seemali
che significherebbe "stella del Nord". Intorno al 2900 a.C. era invece l'alfa dei Drago a
fungere da Polare. E nel futuro, intorno al 4000 spetterà alla gamma del Cefeo e nel 7500
alla alfa del Cefeo l'onore di essere chiamate "Polari".
La Mitologia
Il nome della costellazione si fa risalire a Talete (VII secolo a.C.) perché sembra che
prima i Fenici la denominassero la "coda del cane". E qualcosa coi cane ebbe a che fare anche
nella mitologia greca, perché, se l'Orsa Maggiore rappresenterebbe la ninfa Callisto,
l'Orsa Minore sarebbe semplicemente il suo cane. Callisto venne sedotta da
quell'intraprendente donnaiolo di Giove (Callisto oggi è una luna del pianeta Giove)
che la avrebbe eternata in cielo col suo cane. Ovidio ci racconta invece che Giove
l'avrebbe trasformata in orsa già sulla terra e quando il figlio di lei stava per ucciderla
(era un'orsa, dopo tutto) Giove l'avrebbe salvata portandola in cielo, assieme al cane
ed anche al figlio; quest'ultimo divenne "il guardiano dell'orsa". In seguito però le sette
stelle principali vennero identificate con sette buoi, i "septem triones" ed allora il
figlio si cambiò nel loro guardiano, il Bifolco, o Bovaro, cioè Boote.
In questo guazzabuglio mitologico, il nome di Orsa Minore della costellazione di cui
stiamo parlando dura già da molti secoli, sebbene già Arato affermasse che essa era nota
anche come il Piccolo Carro.
Le coordinate sono al 1950.00 quelle precise al decimo di minuto d'arco; le altre, ove è stato possibile
rintracciarle, sono al 2000.00. Appena possibile si procederà al cambio al 2000.00 di tutte.
Gli Oggetti Astronomici più interessanti
Stelle Doppie
Si potrebbe dire che il solo oggetto interessante è la Polare, stella supergigante giallastra
(il suo spettro è del tipo F7 1b) posta a ben 360 anni luce da noi. Essa è anzitutto una
variabile cefeide classica ed in poco meno di quattro giorni (3,97) varia dalla magnitudine da
1,92 a 2,07. Ma è anche una stella doppia relativamente facile da separare, perché la variabile
è accompagnata da una stella di magnitudine 8,9 a poco più di 18" di distanza. Poiché appare
che la loro posizione reciproca è rimasta invariata sin da quando ne venne scoperta la duplicità,
si ritiene che le due stelle si spostino assieme nello spazio e, se esiste un moto di rivoluzione,
esso deve essere lentissimo.
Un'altra doppia ancor più facile è offerta dalla coppia gamma e 11 UMi, dato che sono separate
di ben 17' e sono splendenti, mentre più deboli sono le componenti di pi uno (che non fa parte
del carro) separate tra loro di 31". La lettera pi venne assegnata più tardi da Bode,
che continuò il lavoro del Bayer; essa porta anche il numero 18 di Flamsteed.
Le due stelline che la compongono, di magnitudine 6,9 e 7,7 sono l'una gialla e l'altra azzurra.
Un'altra doppia infine, meno interessante, è data dalla stella 5, composta da due stelline, una
di magnitudine 4,4 e l'altra di undicesima, a 45" di distanza.
Stelle Variabili
Nell'Orsa Minore non compaiono molte stelle variabili di interesse e luminosità sufficientemente
grande per essere seguite con profitto dagli astrofili.
Si è già detto della Stella Polare, ma la sua variazione di luminosità è troppo esigua.
La stella U UMi è una rossa variabile del tipo Mira, che oscilla tra la magnitudine 7,4
e 13 in 326 giorni.
La v è una gigante rossa semiregolare che varia tra la nona e la decima magnitudine in
72 giorni.
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