Come dire … a noi non piace perseguire il nostro business … molto meglio osteggiare una legge che impone efficienza, risparmio energetico e che taglia fuori il pericolo giallo!
Continua la campagna contro le leggi regionali. Il punto della situazione di CieloBuio.
Lettera aperta di invito ai presidenti di AIDI e ASSIL a riconsiderare le loro politiche su un tema che porterebbe loro solo benefici se cercassero veramente la collaborazione.
Negli ultimi anni nel mondo dell’illuminazione stanno succedendo cose incredibili e che hanno del paradossale a cui gli assessori e noi stessi stentiamo
a credere.
CieloBuio dal 2000 ad oggi ha seguito direttamente l’approvazione di almeno 8 leggi regionali, nella struttura tecnica assolutamente simili, pur nelle
loro differenziazioni e/o sintesi. Tutte queste leggi hanno come radice comune la legge della Regione Lombardia n. 17/00 e s.m.i. ed i 5 concetti
fondamentali [RIF. 5 concetti fondamentali].
La sintesi massima di queste leggi è che:
- tutto il nuovo deve essere fatto a norma su tutto il territorio regionale
- nelle fasce di protezione è obbligatorio l’adeguamento anche dell’esistente ai criteri di legge.
Orbene uno si potrebbe attendere (e molti assessori ci hanno chiesto se noi eravamo pagati dai produttori e delle lobby dell’illuminazione) che i
produttori e gli illuminotecnici andassero a nozze con tali provvedimenti di legge, che di fatto aprono un mercato immenso del rifacimento degli
impianti, se infatti si pensa solo alla Lombardia, le aree protette di osservatori e parchi naturali coprono il 50% de territorio.
Ed invece dal 2000 ad oggi l’associazione dei produttori di corpi illuminanti, l’ASSIL, e gli illuminati baroni dell’illuminotecnica italiana
dell’AIDI, non hanno fatto altro che, giorno per giorno cercare di demolire tali leggi.
Uno potrebbe dire … come hanno sostenuto per anni … le leggi sono troppo rigide e inapplicabili e quelli di CieloBuio sono “Talebani”. Forse nel
2000 questo potevano anche pensare di dirlo, ma ora non più. Interi paesi e città, ed impianti per ogni applicazione sono ammirabili a norma di
queste leggi CON RISULTATI SEMPRE PALESEMENTE MIGLIORI [Ref.
"Q"Light], di quella che è stata la loro illuminotecnica oscurantista di questi ultimi 40 anni.
Sono infatti più efficienti, più confortevoli, più economici, con minori costi energetici e manutentivi, e solo per ultimo con emissione verso
l’alto nulla e quindi più rispettosi dell’ambiente nel suo complesso.
Ora la parola restrittive (per tali leggi) è assolutamente ridicola di fronte alla ben più rigorosa efficacia illuminante e qualità della luce
promossa da tali leggi.
E’ assolutamente segno di cecità, incapacità imprenditoriale, o come preferisco sempre definirla io “coltivazione diretta di orticelli”, non
rendersi conto di quale potenzialità hanno tali leggi per l’espansione del loro mercato e per frenare l’inarrestabile avanzata del Made in China
che in questo settore potrebbe mettere in ginocchio i produttori italiana essendo la tecnologia della luce molto povera e facilmente copiabile.
Ebbene nonostante tutto questo, continuano imperterriti in lotte di retroguardia perché le leggi chiare ed efficaci con un unico valore di emissione
verso l’alto (0.49cd/klm a 90° ed oltre) assolutamente verificabile e controllabile anche dall’ultimo cittadino …. ovviamente a loro non vanno bene,
erano meglio i primi 40 anni di anarchia della luce nei quali a farne le spese era sempre l’amministrazione comunale e indirettamente noi cittadini.
E cosi dal 2000 ad oggi si contano decine di farneticazioni “ponderate” per delegittimare tali leggi degli amici di ASSIL e AIDI che per divertimento
e senza alcuna pretesa di completezza riassumiamo di seguito:
- con documenti, fatti pubblicate da riviste, giornali, portati in parlamento e persino fatti inserire nelle linee guida della legge Piemonte
(riconosciuta da tutti come la peggiore ed inutile legge regionale per il contenimento dell’inquinamento luminoso), che mostrano che i vetri piani
incrementano i costi rispetto ai vetri curvi del 20-40%, quando poi leggendo tali documenti ci si accorge proprio del contrario. Ci riesce difficile
pensare che tali “esperti di illuminotecnica” non sappiano leggere le curve isolux. Per chi non lo ricordasse si invita a leggere la documentazione
che sconfessa tali affermazioni scritta già 3-4 anni fa e presente in Controluce [RIF. I
vetri piani fanno consumare il 30-40% in più e
Corrispondenza AIDI CieloBuio] in cui si dimostra palesemente quale buona fede stia dietro a tali documenti pseudo scientifici molto più vicini
all’astrologia che alla scienza.
- con documenti al limite dell’offesa intellettuale in cui si confrontano i valori di emissione delle leggi regionali con quelli di emissione dei
cellulari, [RIF. I vetri piani fanno
consumare il 30-40% in più]
- con documenti contro le suddette leggi regionali consegnati nelle regioni e sottoscritti da tutti gli illuminotecnici di “grido”, per poi accorgersi
che alcune di queste firme erano state inserite senza chiedere il permesso ai diretti interessati,
- con convegni organizzati palesemente contro tali leggi regionali ed il tessuto legislativo di alcune regioni e corsi di illuminotecnica in illustri
sedi universitarie incentrati su norme (UNI10819) fuori legge in tali regioni e docenti che pubblicamente dichiarano che loro le leggi regionali non
le rispettano,
- con le pretese di produttori di fare corsi d’illuminotecnica applicata con CieloBuio e anziché di spiegare le leggi di volerne parlare contro,
- con i tentativi continui con tutte le attuali 16 leggi regionali (anche per le peggiori) di devastarne i contenuti a favore di leggi che legalizzano
la situazione degli ultimi 40 anni,
- con i tentativi di mettere una contro l’altra le associazioni che si occupano di contenimento dell’inquinamento luminoso,
- con il continuo e cordiale tentativo di richiedere tavoli di lavoro su fantomatiche accordi per pdl nazionali, mai portati a termine perché si partiva
da un testo di legge e si arrivava poi sempre al peggio con emerito sfottò per chi ha buttato del tempo a questi tavoli credendo nella mediazione, in
un confronto e in un accordo,
- Firmando accordi quali ASSIL –UAI – IDA [RIF. Accordo ASSIL-UAI-IDA],
che di fatto legalizzano il ruolo di produttore-progettista ed autocertificatore di se stesso, utilizzati solo come pretesto per poi spedirlo nelle
province e nelle regioni dove tali accordi non solo non hanno alcun valore ma sono pure fuori legge a riprova della completa malafede di ASSIL [RIF.
Perchè CieloBuio non ha sottoscritto l'accordo ASSIL-UAI-IDA].
Ovviamente il tutto non firmato da AIDI che può continuare a mani libere a sostenere la norma UNI10819 a riprova ancora una volta che nulla è cambiato
e che un accordo per una legge nazionale non si farà mai perché AIDI e ASSIL non lo vogliono.
- non muovendo un dito in 7 anni per fare uno (dico uno) corso di formazione per il sostegno di queste leggi regionali (e vero scusateci sarebbe stato
un precedente imperdonabile che avrebbe messo in crisi tale strategia di delegittimazione delle leggi regionali).
L’ultima in ordine di tempo è una delle più paradossali: il tentativo di AFFONDARE la legge
Friuli che si badi bene, è una legge rivoluzionaria e nuova nel suo genere in quanto impone su TUTTO il territorio regionale anche di adeguare,
in tempi più o meno lunghi, 5,10,15 anni, TUTTI i punti luce esistenti!
Un business colossale, in cui quasi CieloBuio si è sentita dare dei “pagati dalle lobby dell’energia e della luce” mentre le stesse lobby, cosa
facevano? … Tentavano di affondare la legge presentando in rapida sequenza pseudo accordini, e relazioni di 16 pagine firmati dai soliti ignoti
dell’AIDI che ripetono per l’ennesima volta che i vetri piani incrementano i costi del 20-40% rispetto ai vetri curvi, per non parlare delle scene
irripetibili e raccapriccianti viste in DIRETTA sulla televisione via web del parlamento friulano dove le due associazioni vengono anche citate dei
parlamentari locali per le pesanti azioni di lobbing (consigliamo tutti di scaricarsi i filmati).
D'altronde ASSIL e AIDI non hanno certo brillato neppure in altre regioni, dove 3 anni fa per esempio, con un finanziamento per il rifacimento
dell’illuminazione pubblica nelle fasce di protezione di 8 milioni di euro della Regione Lombardia praticamente già stanziato (ed assessore apparso
sui giornali nazionali) hanno mandato il solito documento farneticante in regione, la quale giustamente ha bloccato tutto. Voi dareste da mangiare
a chi vi sputa nel piatto?
E’ evidente che in tutto questo c’e’ una grave mancanza di una visione globale, una ridicola capacità imprenditoriale e di innovazione che sfiora
l’apatia (comprensibile dopo 40 anni di nulla) ma soprattutto l’incapacità di capire e di vincere le lotte interne che puntano al conservatorismo
ed all’oscurantismo illuminotecnico, che queste leggi sono soprattutto una opportunità per loro, gli imprenditori della luce (sotto tutti i punti
di vista), gli stessi, che le ostacolano tutti i giorni obbligando gli astrofili a fare i vigili e non gli astrofili che è poi l’unica cosa che
vorrebbero fare.
Questa lettera aperta è quindi rivolta anche ai presidenti di AIDI e ASSIL, se vogliono continuare su questa strada a fondo chiuso anche noi
continueremo sulla nostra a dimostrare quanto di meglio si possa fare rispetto ai loro risultati di 40 anni d’illuminazione, con la differenza
che ora molti hanno capito da che parte stia la ragione e soprattutto molti illuminotecnici stanno collaborando con noi. Noi non abbiamo nulla
da perdere se non il nostro tempo, ed il nostro cielo soprattutto se lo lasceremo in balia alla loro incapacità di crescere facendo innovazione.
Se invece riusciranno a vedere un pochino al di là del loro limitato orizzonte, a vedere i 5 concetti fondamentali
[RIF. I 5 concetti fondamentali di una illuminazione eco-compatibile]
come una opportunità non come dei pericoli, a capire che 8 milioni di Euro potrebbero essere oggi molti di più, noi saremo pronti a tornare a discutere
di documenti unitari seri e non delle prese in giro, e speriamo un giorno di poter tornare a fare solo quello che ci piace fare (gli astronomi non
professionisti).
Diego Bonata
Presidente di CieloBuio
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