Ai Provveditorati agli Studi, Loro Sedi
Ai Direttori Didattici, Loro Sedi
Ai Presidi degli Istituti di Istruzione Secondaria di primo e secondo grado, Loro Sedi
Agli I.R.R.S.A.E., loro Sedi
Oggetto: Proposte operative per le istituzioni
ellautonomia: "Gli studenti fanno vedere le stelle - Monitoraggio
dellinquinamento luminoso".
Lapplicazione dellart. 21 della L. 15 marzo 1997 n. 59
postula che ogni scuola, tramite lautonomia, persegua la massima flessibilità e
tempestività diniziativa, la valorizzazione delle risorse locali e, insieme, la
riconoscibilità della dimensione europea, nazionale e locale. Una tale innovazione si
giova di tutti gli orientamenti, gli indirizzi, le indicazioni e le proposte che possono
venire dallAmministrazione centrale e dagli esperti da essa coinvolti.
La presente è una proposta operativa offerta alla libera adesione
delle singole scuole che riguarda il monitoraggio dellinquinamento luminoso ed è
stata denominata "Gli studenti fanno vedere le stelle".
In città sta diventando sempre più difficile la relazione con il
cielo, rendersi conto che da esso dipendono la lunghezza delle giornate, il cambio delle
stagioni, i cicli biologici. I palazzi, linquinamento dellaria,
linquinamento luminoso ci rendono tutti un po "orfani" di cielo.
Soprattitto lo sono i più giovani, che vivono un rapporto col cielo, sempre più solo
"virtuale" e mediato dalle navigazioni telematiche, anziché di osservazione
diretta ad occhio nudo. Come ha detto Elias Canetti la nostra generazione sarà ricordata
forse come quella che perse il cielo conquistandolo.
In questi ultimi anni laumento di potenza degli impianti di
illuminazione sia pubblica che privata ha portato ad un notevole dispendio di energia. Si
calcola come circa il 30% dellenergia elettrica venga "sprecata" per
"illuminare il cielo".
Ne deriva ciò che si definisce "inquinamento luminoso", un
fenomeno che si estende ormai ben oltre i confini delle metropoli e che produce non solo
la minore osservabilità del cielo notturno ma probabilmente anche una alterazione dei
cicli biologici di piante e animali, collegati al naturale alternarsi del dì e della
notte.
Per ridurre linquinamento luminoso non è certo necessario
oscurare le strade; basta cominciare a progettare le fonti luminose con lattenzione
e le tecnologie adeguate a evitare la diffusione della luce verso lalto e a
garantire il maggior risparmio energetico possibile.
In questo, come in molti altri esempi, lautonomia delle
istituzioni scolastiche può decidere di svolgere un ruolo.
I terrazzi e i cortili delle scuole sono luoghi spesso ideali per
ritrovare una dimensione astronomica in città e ricreare un rapporto con il cielo fatto
di conoscenza dei suoi astri, di percezione soggettiva e di relazione personale: non
necessariamente con strumentazioni sofisticate, ma anche solo ad occhio nudo.
Diverse sono le piste che si possono ipotizzare:
- il coordinamento in rete delle scuole che vogliono lavorare sul recupero della relazione
con il cielo (si può far immediato riferimento, come prima scuola polo e di
coordinamento, al Liceo Classico Sperimentale "B. Russell" Via Tuscolana, 208
00182 Roma tel 06/7017506 fax 7923714);
- incontri, seminari di formazione degli insegnanti e di scambio di esperienze sulla
didattica dellastronomia;
- seminari di approfondimento su astronomia e geografia in collegamento con altre
discipline;
- individuazione di luoghi e percorsi astronomici in città;
- mostre dei prodotti e modelli astronomici realizzati dalle scuole con materiali poveri;
- monitoraggio dellinquinamento luminoso.
Circa questultima pista di lavoro si è in grado di offrire già,
in allegato, una proposta operativa che si presenta già abbastanza strutturata e
fattibile, grazie alla collaborazione offerta da Unione Astrofili Italiani e Legambiente.
Il Sottosegretario di Stato
Carla Rocchi
(firmato)
Nota dell'U.A.I. sulla Circolare del Ministero della Pubblica
Istruzione N° 926/A1.