30/10/2009
21:01 T.U.
Immagine di
Francesco SCARPA
Ripresa da
Lignano Sabbiadoro (Ud)
Inquinamento
Luminoso
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L'ILLUMINAZIONE DEL LUNGOMARE DI LIGNANO SABBIADORO

Nelle pagine del nostro sito internet avete quasi sempre visto delle fotografie che evidenziano delle pessime illuminazioni pubbliche o private, le quali creano il fenomeno conosciuto come inquinamento luminoso. Talvolta però alcune amministrazioni comunali sono più virtuose della maggior parte di quelle che ci amministrano e qui mostriamo una di esse, quella di Lignano Sabbiadoro (Ud), la quale non adotta ancora in tutta la città illuminazioni full cut-off, ma che già da anni sta sostituendo i vecchi apparecchi "fortemente inquinanti" con nuovi apparecchi ad emissione zero candele a 90º dalla verticale. Questo potrebbe sembrare poco, ma in un comune (specialmente turistico) la spesa per l'illuminazione esterna è una quota non certamente trascurabile della spesa complessiva. Quello che ci si attenderebbe sarebbe che, specialmente in un periodo di forte crisi come quello attuale, tutte le amministrazioni si dotino di illuminazioni full cut-off ad alto rendimento (con le lampade ai vapori di sodio ad alta pressione si può abbassarre anche di due volte la potenza luminosa emessa), mentre invece sovente assistiamo all'installazione di corpi illuminanti non indirizzati verso un forte risparmio energetico, o peggio, abbraccianti mode pericolose come sta avvenendo con le illuminazioni a led, troppo strombazzate (purtroppo la torta economica dietro di esse è grandissima) e non rispondenti sempre (ad oggi) a norme realmente a tutela del risparmio energetico, della natura e in certi casi anche della salute (per la banda elettromagnetica emessa). Il discorso sarebbe lungo, per cui vi invito a visitare il sito di Cielobuio per approfondire le varie questioni.

Tornando alla foto qui presentata, vediamo che essa ritrae due delle zone più frequentate della nostra città estiva per antonomia: il lungomare Trieste e viale Italia. Nell'inviare l'immagine, Francesco Scarpa ha commentato: "si nota bene la differenza fra il Lungomare a sinistra (illuminato con lampade full cut-off) e il Viale Italia a destra (illuminato con lampade a vela). Si vede soprattutto sulle facciate degli alberghi, scuri da una parte e illuminatissimi dall'altra. Entrambe le vie hanno metà lampioni spenti."
L'utilità delle lampade full cut-off per noi è evidente, in quanto la spesa elettrica è di molto inferiore rispetto ai pessimi globi (le cosiddette "palle"), coi quali la dispersione verso l'alto della luce è quasi dei tre quarti, mentre il confronto con vele schermate è assogettabile anche al risultato estetico finale. Ma se la luce delle vele non viene schermata efficacemente ed essa viene liberamente indirizzata verso le facciate dei palazzi e abitazioni, o peggio verso l'alto, allora anche in quel caso gran parte della luce potrebbe venire sprecata. Di notte poi si possono adottare parcellizzatori dell'emissione elettrica, riducendo anche a un terzo il flusso luminoso (ampiamente sufficiente) e non provocando fastidiosi (e agli incroci pericolosi) abbagliamenti causati da emissioni luminose fortemente concentrate (e spesso inutili). Inoltre le moderne illuminazioni full cut-off permettono di distanziare tra di loro maggiormente i pali della luce, sino a 5 volte la loro altezza (detta "interdistanza" tra i pali), permettendo di ridurre in maniera drastica il numero dei punti luce, con immediati risparmi nella progettazione e installazione della linea dell'illuminazione, avendo così pure una minore manutenzione dei punti luce! Adottando le norme di buon senso che le buone leggi regionali "per il risparmio energetico e anti inquinamento luminoso" impongono si ha una drastica riduzione dell'inquinamento luminoso, ma soprattutto si ottiene un forte risparmio energetico (e un molto minore esborso economico). Inoltre l'inquinamento luminoso prodotto dalle illuminazioni esterne (pubbliche o private) non si limita alla zona d'illuminazione primaria, ma si propaga per decine o centinaia di chilometri quadrati. Sommando tutti i contributi delle singole sorgenti luminose non full cut-off esse possono modificare sostanzialmente il ciclo diurno-notturno di specie animali e vegetali, arrecano considerevoli danni.

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Macchina fotografica: Panasonic DMC-TZ4
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Pagina caricata in rete: 1 febbraio 2010; ultimo aggiornamento (2º): 20 febbraio 2010

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