24/08/2008
19:22 T.U.
Immagine di
Maurizio ELTRI
Ripresa dal Lido
di Venezia (Ve)
Inquinamento
Luminoso
The beacons of Venice Film Festival: 303 KB; click on the image to enlarge
I FARI DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (VE)

Chissà perché, sovente, quando ci sono eventi pubblici di rinomanza internazionale, gli organizzatori hanno l'idea di utilizzare potentissimi fari per creare imponenti fasci luminosi che sventagliano il cielo notturno, emulando i tristemente famosi proiettori della contraerea della Seconda Guerra Mondiale. La fotografia quì presentata mostra alcuni dei fari impiegati in occasione della 65ª mostra del Cinema di Venezia che si è chiusa il 6 settembre 2008. La Mostra del Cinema si trova al Lido a circa 850 metri da dove è stata scattata la fotografia. I fari proiettavano fasci di luce che si estendono ben oltre lo zenit del sito della fotografia, sino a ù un'altezza di vari chilometri.
Questo, forse, avrà fatto sapere a qualcuno che c'era la mostra, come se non ci fossero stati abbastanza servizi televisivi, radiofonici e sulla carta stampata e nei siti internet, ma sicuramente avrà impedito a molti d'osservare il cielo o di fare ricerca astronomica.

Il nome esatto del festival è "Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia", per cui non si capisce per quale motivo per una settimana abbia esibito questo spreco di energia elettrica... A tal riguardo un visitatore del nostro sito internet mi ha scritto:
"L'abuso della luce sembra ormai non conoscere più limiti, favorito dall'insipienza di chi dovrebbe far rispettare le leggi e dalla qualità del nostro ambiente, ormai talmente disastrato da rendere accettabile ogni sorta di sopruso.
Di certo quei fasci potentissimi sparati verso il cielo fanno effetto. Il problema è capire quale.
Per prima cosa, una città come Venezia, meno assomiglia a Las Vegas meglio è. Un patrimonio storico del genere non può essere trasformato in un baraccone, neppure per la mostra del Cinema.
Inoltre, a chi scrive, nel guardare quelle sventagliate di luce vengono in mente prima le centrali termoelettriche che ci inquinano per produrre energia che poi gettiamo letteralmente in aria e poi le fotoelettriche usate durante la guerra per abbattere i bombardieri.
In Italia sembra davvero che nessuno paghi i costi spropositati dell'abuso di illuminazione, né in termini di bolletta, né tantomeno, in termini di ambiente e salute.
Sarebbe ora di darsi una calmata e di ascoltare in maniera meno acritica i profeti della luce ovunque, che grazie al cattivo modo di illuminare fanno affari d'oro."

A tal riguardo l'autore dell'immagine, Maurizio Eltri, precisa che nel suo caso deve dire di aver trovato, da parte dei vigili comunali, una certa volontà nel cercare di risolvere il problema. Il vero ostacolo è, purtroppo, l'assenza d'una vera legge contro l'inquinamento luminoso, che nella regione Veneto non era al livello di quella di quella della Lombardia, essendo permissiva al punto da essere poco utile. Dal 2009 la regione ha rimesso mano al settore pr5omulgando una nuova legge decisamente migliore della precedente.

L'immagine ha una dimensione di 800x600 pixel, è a 16,8 milioni di colori ed occupa 9,6 MB, quì compressi a 303 KB. L'originale "Lido_172_7270b.jpg" è da 2592x1944 pixel, per una dimensione di 28,8 MB compressi a 6.644 KB.

Digicam: Canon PowerShot G5
Software di creazione: ACO System gestione immagini
Rappresentazione colore: sRGB
Conteggio fotogrammi: 1
Profondità: 24 bit
Distanza focale: 8 mm; f/2,2
Sensibilità equivalente: 100 ISO
Tempo d'integrazione: 9,93 secondi
Modalità di regolazione: motivo
Compensazione di esposizione: 0 passaggio
Risoluzione dell'immagine: 180x180 dpi

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Copyright 2008 © di Lucio Furlanetto (testo) e Maurizio Eltri (immagine)
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Importante: il giudizio espresso si basa solamente su considerazioni illuminotecniche e
di lotta all'inquinamento luminoso; non vuole essere offensivo nei confronti di nessuno.

Pagina caricata in rete: 5 settembre 2008; ultimo aggiornamento (4º): 21 marzo 2010