03/07/2011 | Immagine di Rolando LIGUSTRI |
Ripresa col sistema GRAS011 (New Mexico) |
Sezione Nebulose |
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NEBULOSA LAGUNA - M 8 / NGC 6523 | ||||
Ascensione retta: 18h 03m 46,2s; declinazione: -24° 22' 53" | ||||
Dimensioni: 35,0'x90,0'; magnitudine: 5,8 | ||||
Catalogo Dreyer: VB,EL,EIF,W/LCL | ||||
Dopo una serie di immagini presentate e ritirate per lasciar posto a quelle sempre più recenti, ora Rolando Ligustri ci mostra la nebulosa Laguna (Lagoon Nebula M 8 - NGC 6523) ripresa con un grande telescopio in remoto situato nel Nuovo Messico (USA). L'oggetto diffuso si trova nella costellazione del Sagittario e, se viene ripreso con un telescopio posto in una zona con un cielo molto migliore del nostro, ci mostra molto bene le tre componenti che lo formano: la nebulosa gassosa (formata prevalentemente da idrogeno in emissione) con tutte le sue propaggini e le zone a densità diverse, le polveri raggruppate in globuli densi e opachi alla luce, l'ammasso stellare in primo piano che permea gran parte della nebulosità. Il Dreyer descrive l'oggetto nel suo catalogo come: VB,EL,EIF,W/LCL. All'interno dell'ammasso sono state scoperte numerose stelle variabili e l'oggetto, se lo si osserva da un sito adatto (privo di luci di fondo e con buona trasperenza), appare bellissimo, come anche la ripresa qui sopra lo mostra chiaramente. La zona in cui si trova la nebulosa è ricchissima di stelle, in quanto insiste sul disco della nostra galassia a spirale. Nelle immagini a campo più grande si possono osservare altre nebulose ed oggetti vicini prospetticamente a M 8. La nebulosa, al momento della ripresa di Ligustri, si trovava solo trenta gradi sull'orizzonte, ma i dettagli visibili sono molti di più di quelli che si possono vedere dalle nostre parti a causa del cielo molto migliore e buio. Nella prima immagine presentata nel sito, ripresa nell'ormai lontano 1996, c'erano delle corte strisce uscenti da alcune delle stelle più luminose, dovute alla saturazione dei pixel che avevano ricevuto i fotoni emessi dalle stelle inquadrate. Quando i pixel del ccd raggiungono la saturazione (cioè vengono "riempiti" completamente nella loro capacità di raccogliere i singoli fotoni) sono costretti a debordare i fotoni ricevuti in più oltre la soglia di saturazione. In pratica la "luce illumina" i pixel della colonna adiacente e si ha quest'effetto, detto di blooming. In seguito nei ccd fu introdotto un filtro per evitare questo sgradevole effetto visivo. Coi nuovi ccd, dotati di un'efficienza di raccolta enormemente superiore a quelli di soli dieci anni prima, l'effetto viene controllato molto meglio e basta non saturare il ccd per evitare l'effetto anche nei dispositivi non dotati di filtro antiblooming (ideali per fare fotometria). L'immagine ha una dimensione di 768x600 pixel, è a 16,8 milioni di colori; occupa 11,4 MB qui compressi a 307 KB. Cliccando l'immagine l'aprirete a 1600x1250 pixel. | ||||
Telescopio Riflettore: DK da 500 mm di diametro; lunghezza focale: 2200 mm; f/4,4 | ||||
CCD: FLI 11002 | ||||
Tempo di integrazione luminanza (L): 300 secondi in binning 2x2 | ||||
Tempo di integrazione crominanze (RGB): 120 secondi ciascuna in binning 2x2 | ||||
Campo inquadrato: 46'x36' d'arco | ||||
La prima immagine di Ligustri fu pubblicata sulla rivista Nuovo Orione nel 1997. L'11 agosto 2001 fu ritirata la seconda immagine in bianco e nero di Rolando Ligustri e sostituita da un'altra, a sua volta sostituita il 24 luglio 2006 da quella in alto a sinistra che fu pubblicata in questa pagina sino al 7 luglio 2011. In quella data fu inserita quella che vedete attualmente e furono ritirate le immagini del 14/08/2001 e 23/08/2003. | ||||
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