Al via la stazione spaziale internazionale, iniziata già nel 1999 con
l'aggancio in orbita spaziale di 2 moduli e dal 2 novembre 2000 con il lancio della navicella
Russa "Soyuz", che ha raggiunto la stazione in orbita a 460 Km dalla Terra.
Gli astronauti due russi e un americano (Sheperd - Gidzenko - Krikaliev) sono i primi
ad abitare la più grande stazione spaziale permanente mai costruita finora.
Il completamento della stazione internazionale (cui aderiscono 16 stati) è prevista per il 2006 ed avrà una grandezza uguale ad un campo da calcio: ma i tre astronauti per ora dispongono solo di 40 metri quadri che servono come uffico e laboratorio: quindi per completare la stazione saranno necessarie ancora 41 missioni: con il lancio di 20 Shuttle, 15 razzi russi e il razzo gipponese "H2" e l'invio del razzo europeo "Ariane 5" da parte dell'ESA.
La permanenza nello spazio dei tre astronauti sarà di 100 giorni ed eseguiranno vari esperimenti: di fisica, medicina, astronomia e di nuove biotecnologie; inoltre continueranno il montaggio della stazione spaziale a 28.000 Km/h.
Per l'astronautica italiana è volato nello spazio, il 19 Aprile 2001,
Umberto Guidoni a bordo della navetta spaziale "Endeavour", lanciata da Cape Canaveral
in Florida, diretta alla stazione spaziale internazionale. Con a bordo il modulo logistico
"Raffaello" costruito dall'ASI (Agenzia Spaziale italiana), l'Italia fornirà anche altri
2 moduli pressurizzati, Donatello e Leonardo; inoltre sarà fornito anche il vitto per
gli astronauti in orbita.
Guidoni è il primo europeo a mettere piede nella stazione spaziale internazionale.
L'unica nota negativa è il costo molto elevato; si pensi che con i soldi stanziati si potrebbero finanziare tre missioni su Marte, però il vero valore dell'impresa a tutti i livelli, è quello scientifico e servirà anche per rinnovare lo spirito di collaborazione pacifica tra le nazioni nel terzo millennio.
20 Novembre 1998:
lancio del modulo russo "Zarya Control Module" (Functional Cargo Block o FGB) mediante un razzo
russo Proton; "Zarya" significa aurora.
4 Dicembre 1998:
Unity Node (1 Stowage Rack) immesso in orbita mediante lo US Space Shuttle Endeavour (Missione
STS-88); collegamento fra il modulo USA "Unity" ed il modulo russo "Zarya".
27 Maggio 1999:
partenza lo SPACEHAB - Logistics Flight, immesso in orbita mediante lo US Space Shuttle
Discovery (Missione STS-96).
Immagine 3 - Schema del laboratorio della International Space Station.
Copyright © 2000 by N.A.S.A. |
19 Maggio 2000:
partenza dello SPACEHAB - Maintenance Flight, immesso in orbita mediante lo US Space Shuttle
Atlantis (Missione STS-101).
12 Luglio 2000:
Zvezda Service Module immesso in orbita mediante un razzo russo Proton; "Zvezda" significa stella.
26 luglio 2000: collegamento fra il modulo USA "Unity" ed il modulo russo abitativo "Zvezda".
8 Settembre 2000:
partenza dello SPACEHAB - Logistics Flight, immesso in orbita mediante lo US Space Shuttle
Atlantis (Missione STS-106); montaggio dell'adattatore e del sistema di comunicazione.
11 Ottobre 2000:
partenza della missione per l'Integrated Truss Structure (ITS) Z1, Pressurized Mating Adapter 3
(PMA 3), Ku-band Communications System, Control Moment Gyros (CMGs), immessi in orbita mediante
lo US Space Shuttle Discovery (Missione STS-92).
Immagine 5 - La I.S.S. come appariva alla fine del 2000.
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31 Ottobre 2000:
partenza con un razzo russo "Soyuz" del primo equipaggio della Stazione Spaziale.
Gli scopi della missione sono i seguenti:
1. Stabilire la prima presenza umana nella Stazione Spaziale con un equipaggio di tre persone:
il comandante della missione Bill Shepherd, il comandante della Soyuz Yuri Gidzenko e l'ingegnere
di volo Sergei Krikalev.
2. Assicurare che l'equipaggio abbia la possibilità di rientrare a terra mediante la Soyuz in
assenza dello space shuttle.
3. Iniziare la presenza umana permanente nella stazione.
30 Novembre 2000:
partenza della missione per l'Integrated Truss Structure P6, Photovoltaic Module, Radiators
immessi in orbita mediante lo US Space Shuttle Endeavour
(Missione STS-97).
Gli scopi della missione sono i seguenti:
1. Fornire la prima energia solare con pannelli solari e batterie, chiamato modulo fotovoltaico (PV).
2. Il primo modulo PV venne installato temporaneamente sulla Z1 in modo da fornire circa 13A
quando fosse stato possibile portarlo nell'elemento P5.
3. Due radiatori provvedono alla dissipazione termica, chiamati radiatori del sistema di controllo
termico fotovoltaico [photovoltaic (PV) Thermal Control System (TCS) radiators]. In aggiunta, è
attivato il sistema di comunicazioni in banda-S per le comunicazioni vocali e la telemetria.
7 Febbraio 2001:
partenza della missione per l'Elements Destiny Laboratory Module, immesso in orbita mediante lo
US Space Shuttle Atlantis (Missione STS-98).
Gli scopi della missione sono i seguenti:
1. Installazione del laboratorio americano "Destiny".
2. Provvedere alle necessità iniziali degli astronauti americani.
3. Il lancio ha trasportato pure cinque racks di sistemi già installati all'interno del modulo.
4. I giroscopi del controllo dell'assetto sono attivati e controllati dall'elettronica del
modulo, provvedendo al controllo della capacità di erogazione dell'energia.
19 Aprile 2001:
partenza della missione per l'installazione del Raffaello Multi-Purpose Logistics Module (MPLM)
(Lab outfitting flight), Ultra High Frequency (UHF) antenna e Space Station Remote Manipulator
System (SSRMS), immessi in orbita mediante lo US Space Shuttle Endeavour
(Missione STS-100).
In questa missione si trovava l'astronauta italiano Umberto Guidoni, come specialista di missione.
Gli scopi della missione sono i seguenti:
1. Il Modulo logistico multifunzionale "Raffaello", costruito in Italia, trasporta sei racks di
sistemi e due racks di scorta per il laboratorio americano.
2. L'antenna UHF provvede alla capacità di comunicazioni da spazio a spazio come base per le
passeggiate spaziali.
3. Il Delivers Canadian SSRMS, cioé il braccio robotico canadese, il quale servirà per le
operazioni di assemblaggio nei futuri voli.
Nel 2001:
partenza della missione per il Docking Compartment 1 (DC-1) e Strela Boom, immessi in orbita
mediante il razzo russo Soyuz.
Gli scopi della missione sono i seguenti:
1. Provvedere la localizzazione di ingressi e uscite addizionali per le camminate spaziali della
base russa e portali d'attracco per le Soyuz.
Dopo il 12 Luglio 2001:
partenza della missione per il Donatello Multi-Purpose Logistics Module (MPLM), immesso in orbita
mediante lo US Space Shuttle Endeavour (Missione STS-105).
Dopo il 1 Novembre 2001:
partenza della missione per il Multi-Purpose Logistics Module (MPLM) e il Photovoltaic Module
batteries, immessi in orbita mediante lo US Space Shuttle Endeavour (Missione STS-108).
Gli scopi della missione sono i seguenti:
1. Provvedere per i lavori di ricerca dai racks di distribuzione degli esperimenti per il
laboratorio americano e due racks di immagazzinamento.
2002: Inserimento delle attrezzature di volo
2003: Inserimento di ulteriori pannelli solari per la produzione di energia
2004: Inserimento del laboratorio Giapponese e del modulo europeo "Columbus"
2006: Ultime 4 missioni poi la stazione spaziale permanente sarà finita
Oltre alle immagini sopra riportate, in un secondo momento ne linko altre due, inviateci dai
ricercatori dell'Osservatorio Astronomico di Brera. La prima mostra una rappresentazione
degli astronauti al lavoro all'interno del Modulo Columbus.
La seconda ci mostra una rappresentazione della
International Space Station completata che sorvola l'Italia e l'Europa meridionale.
Ringrazio il dott. Stefano Sandrelli per averci fornito il materiale.
Vi invito comuque a leggere il comunicato stampa che l'Osservatorio Astronomico di Brera aveva
diramato in occasione della mostra
"La Stazione Spaziale Internazionale: la storia, la scienza, i progetti, le curiosità".
Immagine 7 - La I.S.S. come appariva il 23 aprile 2002, con l'aggiunta di altri moduli
e pannelli solari, ripresa dallo Space Shuttle Atlentis durante la missione 110.
Se volete vedere la bellissima immagine alla massima risoluzione cliccate qui: l'aprirete a 3032 x 2064 pixel (348 KB).
Copyright © 2002 by N.A.S.A.
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Il costante aggiornamento della missione è praticamente impossibile per noi da riportate in tempo reale; al tal riguardo visitate la specifica pagina presente nel sito della NASA su spaceflight.
Dopo il disastro dell'STS-107, quando andò perso lo space shuttle Columbia con i sette membri del suo equipaggio, l'aggiornamento della Stazione Spaziale e l'inserimento di nuova strumentazione è ricominciato con la missione STS-114, quando lo space shuttle Discovery è attraccato il 28 luglio 2005, dopo due anni e mezzo. Per leggere notizie su questa missione e per vedere molte immagini andate alla pagina Missione STS-114. Altre missioni importanti furono la STS-120 (nell'ottobre 2007 con l'astronauta italiano Paolo Nespoli installoò il Nodo2), STS-122 (nel febbraio 2008 installoò il modulo europeo Columbus), STS123 (nel nel marzo 2008 installoò il modulo giapponese JLM), STS-124 (nel giugno 2008 installoò il più grande modulo giapponese, KIBO, al quale fu attraccato JLM), STS-119 (nel marzo 2009 installoò il quarto pannello solare). L'STS-121 nel luglio 2006 e l'STS-126 nel novembre 2008 portarono in orbita il modulo Leonardo di concezione e costruzione italiana, come in precedenza il Raffaello e il Michelangelo.
Immagine 9 - L'International Space Station fotografata nel marzo 2009 dallo space shuttle Discovery durante la missione STS-119, la quale ha portato in orbita un modulo truss di sostegno e collegamento, al quale è stato applicato il quarto pannello solare della stazione. E' disponibile anche un'immagine in alta definizione da 4288x2929 pixel, compressa a 751 KB (per 71,9 MB decompressa):
immagine in alta definizione. Copyright © 2009 by N.A.S.A. |