Il 30 luglio 2001 per molti di noi è stata una giornata memorabile; infatti la cupola, costruita da Fausto Savani e pressochè ultimata, è stata sollevata da terra e depositata in cima all'osservatorio, chiudendolo definitivamente.

Qualche decina di minuti prima la stessa sorte era toccata al pesante telescopio sociale, che ora finalmente se ne sta al piano di sopra protetto dalle intemperie.

La giornata era finita in festeggiamenti e "benedizioni" a base di vino, per la struttura e... i partecipanti!
Ma a questo punto bisognava terminare tutti i lavori minori e mettere in operatività il telescopio, per cui seguirono giorni frenetici per ridipingerlo, bilanciarlo ed effettuare l'allineamento polare.

Così la sera del 6 agosto riuscimmo a dargli la prima luce riprendendo alcuni oggetti "famosi" (M13, M57...) col CCD, ottenendo immagini molto promettenti oltre che belle esteticamente.

Seguiva qualche altro lavoretto all'arredamento e infine la preparazione alla sera dell'11, in cui l'avremmo inaugurato ufficialmente.
La mattina l'apprensione era parecchia perché il tempo era molto brutto, ma le previsioni erano per il sereno, infatti incredibilmente alle undici cominciò ad aprirsi, e seguì una giornata bellissima.

Verso le quattro cominciarono ad affluire i soci, anche quelli che solitamente non seguivano tanto l'attività del circolo, tutti a dare una mano a preparare i tavolini, le angurie, le patatine, o ad appendere i cartelli stradali per segnalare la nostra posizione.

Mezz'ora prima delle 18, l'orario ufficiale, cominciavano ad arrivare le prime persone, ma venti minuti dopo erano ancora solo poche decine. In quel momento arrivò l'astronoma Margherita Hack, che doveva farci da madrina, e mentre l'accoglievamo il flusso di persone aumentò a dismisura (tutti all'ultimo momento!) e quando Rolando iniziò il discorso inaugurale eravamo sommersi da almeno un paio di centinaia di persone, fra i quali spiccavano per importanza il sindaco Annamaria Toneatto, il consigliere regionale Bruno Di Natale, e l'astronomo Gabriele Cremonese.

I primi due hanno avuto un ruolo fondamentale nel farci avere i finanziamenti per completare l'osservatorio, mentre il terzo ha seguito la nostra evoluzione dal punto di vista scientifico.

I discorsi (Rolando per primo, poi la Toneatto, Di Natale, la Hack e per finire la benedizione del parroco don Enrico) durarono mezz'ora, al termine della quale cominciammo a far entrare la gente nella struttura, per poter salire in cupola ad ammirare il telescopio.

Tanta era la folla che ci organizzammo per farla entrare a gruppetti, e così ci trovammo bloccati fino alle otto e mezza, quando finalmente riuscimmo ad andare a cenare in piazza a Talmassons, dove c'era la festa paesana.

Al nostro ritorno, un'ora più tardi, trovammo parecchie decine di curiosi che stava assediando l'edificio, al cui interno Rolando era indaffarato a fotografare le comete del momento.

Al termine delle riprese riaprimmo la struttura al pubblico, stavolta facendogli osservare dal vivo con il telescopio, mentre al piano terra venivano mostrate le innumerevoli foto del sito web.

Si formò rapidamente una lunga coda, ma quello che non ci aspettavamo era il fatto che la coda cresceva di continuo, come il numero delle macchine parcheggiate sul nostro terreno.

Dalle ventidue alle due la situazione si stabilizzò con un centinaio di persone in coda e altrettante sparpagliate attorno, e numerosi gruppetti in arrivo.
Finalmente verso le tre, dopo aver soddisfatto svariate centinaia di persone, rimaneva solo una decina di curiosi e potevamo prendercela comoda e cominciare a chiudere, cosa che avveniva oltre un'ora più tardi.

Nei due mesi successivi lo "staff tecnico" (principalmente Gino Savani e Francesco Scarpa) si è adoperato per perfezionare la strumentazione, ed ora il telescopio punta automaticamente controllato dal computer al piano terra, da dove possono essere comodamente svolte tutte le osservazioni.