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NOTIZIARIO

ANNO V - NUMERO 14
2° QUADRIMESTRE 1997


FOTO A LUNGA POSA SENZA TELESCOPIO: COME FARE ?

 

LA TAVOLETTA EQUATORIALE

Per fotografare il cielo, la Via Lattea, le nebulose, ecc., bisogna avere una montatura equatoriale, soventemente costosa. L'ideale sarebbe disporre di un sistema semplice, capace di "fermare" il cielo per qualche minuto, il tempo necessario per ottenere delle eccellenti fotografie. Questo apparecchio esiste: è la tavoletta equatoriale, che potrete costruirvi con una spesa irrisoria.
Fondamentalmente, si tratta di tre assicelle di legno compensato, di cui una è incernierata e mossa da una vite girevole a mano, la cui rotazione viene controllata con un orologio. L'asse cerniera deve essere orientato verso la Polare, e l'assicella mediana viene mantenuta inclinata di un angolo pari alla latitudine del luogo, grazie ad una guida di scorrimento, modificata in modo da poter essere bloccata nella posizione voluta a mezzo di viti a farfalla.
Il movimento viene ottenuto per mezzo della rotazione della vite, in ragione di un giro al minuto. E' importante rispettare alcuni imperativi di costruzione:

 

MONTAGGI

Controllate le dimensioni e la planeità delle vostre assicelle e assicuratevi del loro perfetto impilamento. Marcate a matita la posizione delle basi delle guide e segnate i fori relativi, così come quelli delle due cerniere precedentemente tagliate a 22 e 15 cm.
Rispettate perfettamente il senso di montaggio delle cerniere e delle basi delle guide. Un montaggio diverso funzionerebbe... nell'emisfero Sud!

Segnate con un punteruolo la posizione dei fori che dovranno ricevere le relative viti. Le guide hanno un piccolo perno prigioniero della guida di scorrimento; bisogna far saltare il rivetto che lo imprigiona.
Per riuscirvi, posate il pezzo su due supporti rigidi, come le ganasce di una morsa, e cacciate indietro il rivetto dal di dietro aiutandovi con un utensile appuntito ed un martello, oppure forate il rivetto al centro con una sottile punta da trapano elettrico.

Su ciascuno dei lati corti di B, fate un foro di 3,5 mm di diametro e di 20 mm di profondità, a 7,5 cm da uno dei bordi in E (fig. 2). Questi fori riceveranno le viti di 4mm di diametro e di 35 mm di lunghezza, di cui avrete tagliato le teste.
Bagnate l'interno con un po' di colla epossidica e introducete il lato tagliato delle viti, di cui lascerete sporgere all'esterno non più di 10,15 mm. Fate in modo che la colla non impregni la parte utilizzabile del filetto sporgente.
Segnate e forate la sede che dovrà ricevere la vite di avanzamento, rispettando scrupolosamente la distanza di 183mm. Avviate dal di sotto di B il dado di assemblaggio, filettato esternamente come una vite a legno.
Eventualmente potete avvitare un secondo dado d'assemblaggio dal lato opposto di B. La guida della vite T ne guadagnerà in precisione.
Curate che i filetti dei due dadi siano in perfetta corrispondenza reciproca.
Una volta controllata l'esatta posizione dei due dadi, estraeteli e fissateli con la colla all'esterno, curando che la colla stessa non vada ad impregnare all'interno il filetto femmina. Introducete una rondella su ciascuna delle viti E, su ciascun lato di B, poi mettete in posizione le guide delle coulisse e le viti a farfalla.

La manopola R potrà essere recuperata da un ferramenta. Questa rotella verrà applicata alla vite di 5x60. Avviate la vite T al suo posto e fissate all'altra estremità un dado cieco che si appoggerà su una placchetta metallica P.

Data la disparità dei modelli di testina snodata fotografica, disponibili in commercio, sceglietevenele una adatta, che fisserete alla tavoletta per incollaggio o perforando la tavoletta A (fig. 3).
Incollate a triangolo tre tappi di gomma sotto la tavoletta C per renderla più stabile. Potete anche forare la tavoletta C al centro in S (fig. 2), per fissare la vostra tavoletta equatoriale su un treppiede fotografico.
Potrete rifinire il vostro lavoro con una buona vernice impermeabile. Inoltre posizionate un elastico resistente tra le tavolette A e B (fig. 2), servirà per tenere in tensione la tavoletta equatoriale.

 

MATERIALE NECESSARIO

Utensili:

Materiali:

 

REGOLAZIONE E MESSA IN STAZIONE

Il vostro equatoriale necessita di una regolazione prima dell'uso. Ritagliate in cartone spesso una squadra, di cui uno degli angoli abbia per misura l'esatta latitudine del luogo d'osservazione. Calate la vostra sagoma in cartone nell'angolo L formato dai piani B e C, che regolerete mediante la coulisse.
Dirigete la cerniera PO verso la stella Polare, osservandola lungo il suo asse come fareste con un fucile. Quando la vedrete esattamente allineata con la cerniera, potrete considerare la vostra tavola equatoriale in buona stazione.
E' importante controllare l'allineamento con la stella polare se si vogliono evitare stelle mosse nelle foto che scatterete. Come e quanto girare la vite.
Con questo semplice e non costoso inseguitore stellare si possono riprendere moltissime nebulose, galassie e zone della Via Lattea, a patto di girare la vite in modo corretto. La manopola R va girata a mano, in senso orario (come le lancette dell'orologio), di un giro (360°) al minuto.

Si potrà, per fare ciò, rispettare la seguente tabella:

  OBIETTIVO USATO     ROTAZIONE IN GRADI DELLA MANOPOLA  
16 mm / 35 mm 180 (mezzo giro) ogni 30 secondi
40 mm / 65 mm 90 (un quarto di giro) ogni 15 secondi
70 mm / 200 mm 30 ogni 5 secondi

Un consiglio utile è quello di girare la manopola molto dolcemente, per evitare "mossi" nelle foto. Inoltre può essere utile disegnare sotto la manopola un cerchio diviso in gradi (è sufficiente porre una tacca ogni 30), al fine di ruotare la manopola in modo corretto e del giusto numero di gradi.

 

OBIETTIVI, TEMPI DI POSA E PELLICOLE

E' opportuno sempre usare obiettivi luminosi (cioé a grande rapporto d'apertura; per esempio f/2.8 o meno) e pellicole molto sensibili, al fine di abbassare i tempi di esposizione e perciò di ridurre al minimo il rischio d'errore nel trascinamento di guida.
Si potranno usare obiettivi da 16 mm fino a 200 mm.
I tempi di esposizione in secondi possono essere ricavati dalla seguente formula:

[256 x (f)2 x [2.512 m / ISO] ]1/r

dove: r è il difetto di reciprocità della pellicola (mediamente 0,95),
f è il rapporto d'apertura,
m è la magnitudine massima visibile a occhio nudo (dipende dalle condizioni del cielo).
ISO è la sensibilità della pellicola usata.

In ogni caso è bene non superare i tempi indicati nella tabella 1 (pena un inseguimento poco preciso).
Un buon metodo, inoltre, è quello di scattare varie foto allo stesso soggetto con diversi tempi di esposizione, in modo crescente, dove il tempo di esposizione massimo sarà quello calcolato dalla formula sovrastante; così, sviluppato il negativo, sì potrà scegliere la foto migliore sia come esposizione sia come inseguimento.

  OBIETTIVO     MASSIMO TEMPO DI ESPOSIZIONE  
16 mm / 35 mm 20 minuti
50 mm / 65 mm 15 minuti
70 mm / 135 mm 11 minuti
150 mm / 200 mm 8 minuti

NB: Se i tempi ottenuti dalla formula sono maggiori di quelli in Tab. 1 usare pellicole più sensibili, od obiettivi più luminosi.
Per le pellicole a colori si potranno utilizzare: la Kodak Ektapress gold II multispeed (1000 iso), la Fujicolor SuperG 800,la Scotch-Chrome 800/3200 (molto sensibile se sviluppata a 3200 iso)
Provate ad utilizzarle tutte e quattro scegliendo la più adatta alle vostre riprese.

Per le pellicole in bianco e nero segnalo soprattutto la T-Max 3200.

 

Consigli pratici:

1) montate la tavoletta equatoriale su uno stabile treppiede.
2) girate la manopola uniformemente e senza creare vibrazioni o dare colpi (se non volete vederli alla fine anche sulle foto).
3) se con una data esposizione le stelle vengono mosse, controllate la messa in stazione o usate tempi d'esposizione minori.
4) montate sulla macchina fotografica uno scatto flessibile e, ovviamente, utilizzate la posa B.
5) fotografate da zone al di fuori delle città o paesi, zone cioé prive d'inquinamento luminoso e prive se possibile d'umidità.
6) utilizzate durante la fotografia soltanto pile con luce rossa, non bianca e mai, in ogni caso, davanti all'obiettivo.
7) la precisione nell'inseguimento della tavoletta dipende dalla lunghezza dell'esposizione, dalla precisione nell'allineamento polare e dall'accuratezza della posizione in cui avete montato la vite T<.BR> 8) con obiettivi di focale compresa tra 16 e 80 mm otterrete i migliori risultati; con focali maggiori si potrà notare un allungamento delle stelle dovuto ad un non perfetto inseguimento, il quale però, vista la semplicità e il basso costo della tavoletta equatoriale, sarà più che giustificabile e in molti casi non comprometterà in modo rilevante la riuscita della foto.
9) come supporto per la macchina fotografica usate una testa a sfera, reperibile in un negozio di materiale fotografico, e accertatevi che sorregga senza slittare pesi fino ad 2 Kg.
10) non scoraggiatevi se le prime foto non avranno i risultati desiderati.

Bibliografia a cui si rimanda per maggiori informazioni: "Astronomia" - ed. Zanichelli (ITA)
"Astro Ware" - ed. Wiley (USA)
Miglioramenti e modifiche di Marco Cosmacini.

C.AS.T. SEZIONE DEEP-SKY E COMETE - Marco Cosmacini


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Pagina cari9cata in Rete: 1 agosto 2000; ultimo aggiornamento (2°): 30 ottobre 2007