Nell'immagine a colori si vedono gli anelli che si proiettano sul disco del pianeta.
Si intravvede pure la Divisione di Cassini, la riga scura visibile sui bordi degli anelli e una banda (colorata in arancione) di nubi nella zona temperata meridionale.
Come ormai si sa, dopo le missioni interplanetarie Pioneer 10 e 11 e Voyager 1 e 2, gli anelli di Saturno sono formati da "blocchi" di ghiaccio (principalmente d'acqua, ma con metano e altri composti),
di dimensioni varianti tra i chilometri e i millimetri. La bellezza straordinaria degli anelli è visibile nelle migliaia d'immagini riprese soprattutto dalle sonde Voyager, dotate di strumenti
molto più sofisticati delle precedenti Pioneer. Questa formazione è stata probabilmente generata dalla disgregazione di un satellite attratto troppo vicino al pianeta (ed entrato nel lobo di Roche),
il quale è stato distrutto dalle potenti forze mareali generate dalla massa del pianeta. L'età dei satelliti di Saturno, ma anche delle meno appariscenti analoghe formazioni di Giove e Urano,
è abbastanza recente, in termini astronomici. Conseguentemente lo spettacolo straordinario degli anelli, in un futuro molto lontano, non sarà visibile ai nostri discendenti, a meno che un altro
satellite subisca la stessa fine. La Divisione di Cassini, come per l'analoga di Encke, sono zone degli anelli con una densità di materiale al proprio interno più bassa, rispetto alle zone circostanti.
Esse prendono il nome dai due astronomi che le hanno scoperte; la divisione di Cassini si può vedere abbastanza facilmente al telescopio, mentre quella di Encke necessita di condizioni e strumenti
più impegnativi. |