15/02/2006-04:21 T.U. 01/03/2006-04:32 T.U. |
Immagini di Paolo CORELLI |
Riprese dall'Osservatorio Astronomico Mandi di Pagnacco (UD) |
Sezione Stelle | |||
RS OPHIUCHI (RS OPH) | ||||||
Nova ricorrente 1744-06 del tipo Variabile Cataclismica (CVs) | ||||||
AR: 17h 50m 13s; dec: -06° 42' 31" | ||||||
Lo spettro di RS Ophiuchi è stato preso dal collega Paolo Corelli di Pagnacco (Ud), proprietario del Mandy Observatory. La stella, una nova ricorrente è una variabile cataclismica (CVs), cioé fa parte di un ristretto gruppo di stelle che cambiano la loro luminosità di solito tra 4 e 9 magnitudini in un periodo compreso tra 10 e 100 anni. Essa ha avuto un outburst, cioé un improvviso aumento di luminosità, dovuto all'esplosione termonucleare degli strati superficiali della stella (di solito dovuta all'accumulo di idrogeno sul punto dove precipita il materiale strappato alla stella compagna). E' situata nella tredicesima costellazione zodiacale: Ofiuco (Ophiucus-OPH), quella che non viene mai considerata dagli astrologi! In base ai dati dell'AAVSO, RS Ophiuchi ha una magnitudine visuale compresa tra la 12,5 al minimo e la 4,8 al massimo, pertanto durante un outburst è visibile anche visualmente. La sua variabilità è stata seguita da un secolo di osservazioni e in questo lasso di tempo ha mostrato ben sei volte eruzioni, senza un frequenza regolare. Esse sono avvenute negli anni 1898, 1933, 1958, 1967, 1985 e 2006. L'AAVSO, la principale associazione mondiale che segue la variabilità delle stelle, ha cominciato a seguirla nel 1918, fornendo ben 34.000 stime! Data la peculiarità di RS Oph essa è una selle stelle più seguite nella sua classe.
La curva di luce di RS Oph in base alle oltre 34 mila stime ricavate dai membri dell'AAVSO. Gli outburst mostrati negli anni 1933, 1958, 1967 e 1985 sono chiaramente evidenti. Cortesia AVVSO. Corelli l'ha ripresa la mattina del 15 febbraio 2006 (lo spettro in alto a sinistra) e la mattina del 1° marzo 2006 (lo spettro in alto a destra), cioé durante questa interessante fase di massimo del suo splendore. Analizzando lo spettro della stella, potete vedere alcune delle righe che sono state identificate da Corelli. E' interessante notare quali righe siano in emissione (dalla stella) e quali in assorbimento (a causa di solito della nostra atmosfera). Tra quelle presenti, le più luminose il 15 febbraio sono la H-alfa nel rosso e la H-beta nel blu (ovviamente in emissione), mentre il 1° marzo sono più luminose la H-alfa nel rosso, la H-beta nel blu (molto di più) e quella gialla dell'Elio (He 5876 Å).
Confrontando i due spettri normalizzati, cioé riportati su una stessa scala, si nota subito che l'intensità delle righe dello spettro è notevolmente aumentata, passando dal 15 febbraio al 1° marzo, mentre il fondo di emissione è rimasto praticamente costante. L'immagine a destra mostra un ingrandimento dell'intensità comparata della riga rossa della H-alfa (H-alpha in inglese): da un valore di circa diecimila la stella è passata a quasi cinquantamila.
Immagine in alto a sinistra è di 560 x 600 pixel, a 16,8 milioni di colori, occupa 1,9 MB di memoria, qui compressi a 66 KB. | ||||||
Telescopio Riflettore: SC da 200 mm diametro; f/10 | ||||||
CCD: MX 916 binato | ||||||
Tempo d'integrazione: posa da 250 secondi (15/02/2006); 300 secondi (01/03/2006) | ||||||
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