Da questa pagina inseriamo un nuovo evento
accaduto il 30 novembre 2000: un bellissimo arco solare apparso nel cielo di Palmanova (Ud), con
una situazione continuamente mutevole delle nuvole che ne permettevano il fenomeno.
Nonostante esca spesso dal mio negozio per effettuare lavori all'esterno, quella mattina si
rivelò determinante la telefonata del nostro vicepresidente Paolo Beltrame il quale, da Udine,
si era accorto della presenza di nuvole che avrebbero permesso la formazione del fenomeno (l'arco
solare, nel capoluogo della nostra provincia, si vedeva, ma poco). Appena ricevetti la telefonata
di segnalazione uscii fuori e mi accorsi che il fenomeno da noi si vedeva benissimo.
Velocemente salii in casa a prendere l'armamentario fotografico e, davanti a due esterefatti
clienti, mi accinsi a caricare un rullino nella macchina fotografica, a dispiegare il cavalletto
e a fissarlo sull'apposito supporto. (I clienti) non riuscendo ancora a capire cosa stessi
facendo, provarono a guardare nella direzione verso la quale stavo mirando la macchina fotografica;
improvvisamente, con una repentina modificazione della copertura nuvolosa, l'arco solare si mostrò
in tutta la sua bellezza. Da sopra i tetti delle case circostanti si riusciva a vedere intorno
al sole per circa 180°. Mai vista una cosa simile in oltre trent'anni da astrofilo.
Dalla telefonata di Beltrame al primo scatto erano passati meno di dieci minuti: alle 08:40 TU
(09:40 TMEC) iniziavo la sequenza, usando nella prima serie i tempi consigliati dall'esposimetro,
proseguendo in segueguito usando tempi maggiori (il doppio) e minori (la metà) di quelli teorici.
Impiegando varie combinazioni di tempi e diaframmi effettuavo una decina di scatti, anche da
posizioni diverse attorno alla casa, con un capannello di clienti curiosi che mi bersagliavano
di domande riguardo alla struttura e evoluzione dell'arco.
Purtroppo un "fattaccio" stava per incombere su di me: improvvisamente la macchina fotografica
di "seconda mano" s'inceppava! Devo ammettere che mi è istantaneamente sorto anche il dubbio
di aver preso una fregatura nel comprarla ma, conoscendo il precedente proprietario dell'apparecchio,
tale pensiero si dissolveva immediatamente. Tolto l'apparecchio dal supporto del cavalletto,
tentavo di "riattivarlo"; niente da fare, non voleva proprio scattare altre fotografie.
Pensando si fosse esaurita quella nell'apparecchio, apro il vano della pila e scopro che è una
di quelle che non vendo!!! "Ma poteva capitare una iella simile? Ho 47 tipi di pila diversi,
e mi manca proprio questa..." In quel momento giungeva da me una cliente abituale,
che mandavo urgentemente a comprare un'altra batteria a Palmanova (costo 19.500 lire!)
Cambiata la pila, provo a scattare nuovamente: niente... Controllo nuovamente tutto e non risolvo
il problema. In preda alla (... parola di dodici lettere ...) sono tentato di aprire il corpo
macchina, sacrificando il rullino con i primi 10 scatti, per vedere se c'è un meccanismo di
sbloccaggio, ma non lo faccio. Constatando che non riesco a sbloccare l'apparecchio, ripongo
l'attrezzatura e mi godo il fenomeno sino alla fine, tra un cliente e l'altro.
Non avevo tenuto conto d'un fatto, che mi avrebbe permesso anche di portare a far vedere la
macchina fotografica da un tecnico e poi continuare le riprese; l'arco solare, a parte una breve
interruzione, è rimasto visibile ben tre ore e mezza, un fatto (almeno per me) assolutamente
straordinario, in quanto in precedenza al massimo li avevo visti per una o due decine di minuti.
Dalla sequenza dei cinque fotogrammi migliori si vede subito che l'arco è stato sempre uguale
come dimensione, dato che si forma con caratteristiche geometriche ben definite, ma la sua
evidenza dipende dalla densità dei cristalli di ghiaccio presenti nelle nuvole, i quali si
interpongono fra il Sole e l'osservatore. La sua osservabilità si è resa sempre ben evidente,
eccetto che per la decina di minuti già detta, mostrandosi come un vero e proprio anello solare
dopo mezzogiorno, in ora TMEC, quando esso ha circondato completamente la nostra stella.
In realtà questo accadeva già dopo le 11, ma le case limitrofe impedivano d'apprezzarne tutta
l'estensione, nascondendone la parte inferiore.
Un altro fattore determinante per la durata è stato senz'altro la copertura nuvolosa peculiare,
che ha permesso d'osservarlo molto bene. In seguito, sempre dopo le 11 TMEC, il cielo si è
"rasserenato", ma nell'atmosfera rimanevano in sospensione molti cristalli di ghiaccio che
assorbivano la luce della nostra stella, quindi creando l'arco buio alla distanza angolare
specifica.
Il fatto che il cielo sia rimasto stabile per altre due ore, senza vento e senza ulteriori nuvole,
ha contribuito a mantenere il fenomeno così a lungo, anche se molto meno evidente che non verso
le 9.30-10.30 TMEC.
Chi non avesse specificatamente guardato nella direzione esatta, proteggendosi adeguatamente
dall'accecante luce solare, non si sarebbe accorto facilmente del fenomeno. E' molto
importante sottolineare che in ogni caso ci si deve proteggere adeguatamente dal Sole e
non tentare di guardare in quella direzione senza le opportune protezioni.
L'arco solare è dovuto all'assorbimento dei fotoni solari da parte di cristalli di ghiaccio
presenti a una distanza angolare specifica dal Sole. Usando un'espressione impropria, si potrebbe
indicativamente dire che sia come un "arcobaleno" ma scuro, in quanto si frappone fra noi e la
nostra stella. Il vero arcobaleno, invece, si osserva in direzione opposta al Sole, rispetto
a noi, ed è dovuto a una riflessione verso di noi dei fotoni di lunghezza d'onda diversa (che
appaiono con i sette colori dell'iride) emessi dalla nostra stella.
Ho potuto fotografare un fenomeno così inconsueto, nella sua estensione e durata, grazie ad una
serie di persone; desidero pertanto ringraziare Paolo Beltrame per avermi prontamente segnalato
il fenomeno, Daniela Colautti per aver prontamente eseguito una commmissione per me necessaria
e Francesco Scarpa per tutti i consigli sulla fotografia (e non solo) che elargisce sempre a
tutti i soci del CAST (soprattutto a me che sono alle prime armi). Ringrazio anche tutti gli
altri astrofotografi del CAST per le lezioni interne volte a migliorare la tecnica di tutti i soci.
L'immagine in tiff, nella risoluzione originale di 300 pixel/pollice, ha una dimensione di 1757 x
1174 pixel; è a 16.7 milioni di colori ed occupa 11.8 MB. L'immagine sopra è una sua versione
ridotta a 600 x 401 pixel, sempre a 16.7 milioni di colori, da 1.3 MB, qui compressa a 22 KB.
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