Nell'immagine del professor Salvatore Furia, Presidente dell'Osservatorio Astronomico
"G.V. Schiaparelli", si vede l'aurora (boreale) visibile la notte a cavallo del 6-7 aprile 2000,
nella zona di cielo in direzione nord.
Cliccando l'immagine, la vedrete a tutta apertura.
Lo stesso fenomeno, nella stessa posizione ed intensità e con lo stesso colore, è stato osservato
pure da me circa 45 minuti dopo la ripresa del prof. Furia, da casa mia a Sottoselva di Palmanova
(Ud), e da altri osservatori nel nord Italia. Essendo venuto a conoscenza della ripresa del prof.
Furia tramite Roberto Labanti, ho chiesto all'autore il permesso di poter inserire la sua
immagine nel nostro sito ed egli gentilmente ha acconsentito (e pertanto lo ringraziamo).
Rispetto all'osservazione del prof. Furia, ho avuto l'impressione che l'estensione dell'aurora
vista da me da Sottoselva fosse leggermente inferiore; ciò potrebbe essere stato vero, essendo
avvenuta circa tre quarti d'ora dopo, oppure potrebbe essere stata solo una mia errata impressione
dovuta alla stanchezza dell'ora tarda (ore 00.10-00.30 TU del 07/04/2000). Comunque fosse, essa
è stata suggestiva come ogni volta, essendo la mia quinta aurora (se non ricordo male), anche se
mi pare fosse solo la seconda che osservassi così rossa.
La precedente, non riconosciuta come tale allora ma fu simile a questa, la osservai alcuni mesi
fa sempre da casa mia a Sottoselva. Non la riconobbi perché allora la scambiai distrattamente
per l'inquinamento luminoso prodotto dal nostro capoluogo di provincia (Udine), distante venti
km. a nord di Palmanova; "l'ora tarda" quella volta colpì implacabilmente !
La notte tra il 6 e il 7 aprile 2000, uscendo dal negozio, dove avevo lavorato sino a quell'ora
su questo sito internet, avevo visto il classico alone di luce arancione prodotto dalla città di
Udine, alto circa una quindicina di gradi, in direzione nord - nord-ovest.
Voltando attorno al marciapiede, per raggiungere le scale che portano al mio appartamento al
primo piano, ho subito notato un fortissimo bagliore rosso intenso provenire dalla destra della
casa successiva alla mia. Essendo la stessa a due piani, mi oscurava completamente il bagliore
arancione di Udine e, complice il buio di quel lato della casa, dopo una comprensibile
perplessità durata alcuni secondi, compresi che il fenomeno che stavo vedendo fosse veramente
un'aurora boreale.
Per di più avevo letto un paio d'ore prima, tra i mails giuntimi, l'avviso inviato dal NASA
Science News (del Marshall Space Flying Center) su di un allarme aurora, evento che
poteva accadere la stessa notte.
Il testo della NASA, inviato alle 16.00, diceva: "An interplanetary shock front passed
NASA's ACE spacecraft around 16.30 UT on April 6, 2000, abruptly raising the solar wind velocity
from 375 to nearly 600 km/s. Usually such disturbances arrive at Earth about one hour after they
pass ACE. Aurorae at middle latitudes could be in the offing tonight.
Follow this developing story at
http://www.spaceweather.com."
Esso era stato preceduto, alle 05.25 TU del 5 aprile 2000, da un altro avviso:
Space Weather News for April 4-5, 2000:
"The interplanetary magnetic field in the vicinity of Earth turned southward on April 4. This
condition often creates a weak point in our planet's magnetospheric shielding against the solar
wind. Geomagnetic activity is currently high. If active conditions continue, observers in
northern Europe, Canada, Alaska and the northern tier of US states could be in for a display of
aurora borealis around local midnight on April 5 (when April 4 turns into April 5). The Moon is
just one day past New, meaning that even very faint Northern Lights could be visible against
tonight's dark skies."
E' evidente che, il fenomeno da me in quel momento osservato, non poteva essere altro che un'aurora.
Guardandola bene, analizzai le sue peculiarità: essa era in direzione nord, allargandosi da
nord-ovest a nord-est, ed apparendo simmetrica rispetto al polo, quindi avvalorando maggiormente
l'ipotesi aurora. Rispetto all'alone luminoso arancione delle luci al sodio di Udine, maggiore
fonte di inquinamento in quella direzione, era molto più "alta". Come leggerete sotto nella
lettera del professor Furia, l'aurora ha raggiunto un'altezza sull'orizzonte di circa 50°, quindi
ciò escludeva potesse essere la luce di Udine riflessa da nubi basse. Sembrava modificarsi
nell'intensità luminosa, fatto tipico delle aurore, le quali vengono prodotte dall'emissione di
fotoni da parte degli elettroni degli atomi eccitati dagli urti con le particelle cariche
prodotte dal Sole (soprattutto protoni del vento solare) che li colpiscono entrando negli
strati alti dell'atmosfera. Non disponendo di una macchina fotografica con posa B, osservai
l'aurora per una ventina di minuti, presi nota dei dati e poi me ne andai a dormire...
La mattina seguente appresi, dal giornale radio RAI del Friuli-Venezia Giulia, che essa venne
osservata anche da altre persone nella regione, soprattutto nel nord in Carnia, zona con minore
inquinamento luminoso rispetto alla bassa friulana.
Ora riportiamo la lettera del professor Salvatore Furia che ci racconta come ha "vissuto" il
fenomeno e quali siano stati i commenti degli spettatori occasionali.
"In realtà l'osservazione visuale è stata effettuata del tutto casualmente. Sin dal giorno
precedente il cielo era coperto regionalmente per il transito di un debole fronte freddo.
Dalle ore 24 del 6 aprile al seguito di tale fronte si è avuto un aumento della pressione
atmosferica con vento a circa 18 nodi da nord-ovest. Sotto il pendio Sud alpino e sulle Prealpi
lombarde ciò ha determinato una rapida dissoluzione delle nubi con rasserenamento sulla Valtellina
e sulle provincie settentrionali lombarde di Varese, Como e Lecco.
La maggior parte delle segnalazioni (N.d.R.: dell'aurora) è dovuta a persone che hanno
osservato il fenomeno dalle autostrade e, rincasate, ci hanno comunicato le loro impressioni.
C'era chi aveva temuto un enorme incendio tra l'alto varesotto e la Svizzera (Ticino meridionale),
chi aveva temuto addirittura una deflagrazione nucleare (!) e chi un "collasso dell'ozonosfera"
(?!); la maggior parte non aveva opinioni proprie.
Solo 1 su 10 osservatori casuali ha pensato alla possibilità di "qualche aurora polare".
Il fenomeno è stato osservato nell'arco di tempo dalla ore 01.00 alle ore 03.40
legali (23.00-01.40 UT).
La massima intensità è quella risultante dalla foto, eseguita alle ore 01.30 legali (23.30 UT).
Le riferisco le seguenti circostanze (N.d.R.: osservative):
l'azimut occupato all'alone rosso cupo era di circa 150°, da NW a NE, l'altezza circa 50°
(poco oltre la Polare).
La luminosità variava, come anche il colore; in pochi minuti passava dal rosso vivo al rosa,
a un debole lucore purpureo che tornava gradualmente alla precedente vivacità per poi estinguersi
del tutto.
La luminosità massima corrisponde al Nord geografico.
Ho eseguito la foto tenendomi incastrato tra i rami di un albero di susino, i cui fiori sono
visibili nell'angolo sinistro in alto della foto. L'esposizione è stata di circa 60 secondi
(non potevo essere più preciso; ho effettuato il conteggio mentalmente alla "vecchia maniera":
"centouno, centodue, centotre ecc.", come quando non era possibile avere sotto mano orologi o
cronometri). "
L'attrezzatura impiegata è stata:
Pellicola diapositiva Fujichrome Sensia II - 100 Asa - Camera Nikon F3
Obiettivo Vivitar serie1 - apertura 1:2,8 50 mm.
Il professor Furia prosegue la lettera aggiungendo:
"Ebbi modo di osservare un'aurora polare da Varese in precedenza il 19 marzo 1957.
L'edificio nella foto è la sede di città della Societa' Astronomica "G.V. Schiaparelli" e del
suo Osservatorio sismico e meteorologico."
Prof. Salvatore Furia
Presidente Osservatorio Astronomico "G.V.Schiaparelli"
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Cittadella di Scienze della Natura
Osservatorio Astronomico "G. V. Schiaparelli"
Campo dei Fiori - Varese
Centro Geofisico Prealpino - Varese
Giardino Botanico "R. Tomaselli" e Parco "L. e M. Zambeletti" Campo dei Fiori
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http://www.astrogeo.va.it
Via del Sarto, 3 - 21100 - Varese
tel 0332.235.491 - fax 0332-237.143
Facente parte di CieloBuio - Coordinamento per la protezione del Cielo Notturno
N.d.R.: l'autore ci ha inviato in allegato la foto in formato .bmp, con una risoluzione di
690 x 467 pixel, mentre nel loro sito potrete osservare un'immagine in gif di qualità leggermente
inferiore. Qui ho usato un'immagine .jpg da 77 KB, compressa di 10 volte rispetto all'originale.
Chi desiderasse queste riprese le può chiedere all'autore al suo mail, ricordandosi
che ogni immagine è tutelata dal Diritto d'Autore (Copyright).
Quest'immagine ha una dimensione di 690 x 467 pixel; è a 16.7 milioni di colori ed occupa 1.8 MB,
qui compressi di dieci volte a 77 KB. |