31/10/2003
00:22 T.U.
Immagini di Lucio FURLANETTO Ripresa da Sammardenchia (Ud) Sezione: Aurore
Aurora Boreale: 39 kB; cliccate l'immagine per ingrandirla Aurora Boreale: 50 kB; cliccate l'immagine per ingrandirla
L'AURORA BOREALE DEL 31 OTTOBRE 2003

Le due immagini qui sotto, prese dal satellite scientifico SOHO, evidenziano quali gruppi di macchie solari fossero presenti il giorno del grande flare solare, il 28 ottobre 2003, e tre giorni dopo, il 31 ottobre, quando ripresi l'aurora di questa pagina.
Cliccando l'immagine ne vedrete una ripresa a maggiore risoluzione sempre dal satellite SOHO, l'osservatorio solare fuori dall'atmosfera che monitorizza costantemente la nostra stella.

7 kB; link 129 kB; 28 ottobre 2003 7 kB; link 128 kB; 31 ottobre 2003

Come ampiamente descritto nella pagina precedente, l'attività solare quei giorni è stata fuori dall'ordinario, ben al di sopra di quella del periodo, considerando soprattutto il fatto che il massimo solare undecennale è avvenuto oltre tre anni fa (nel luglio 2000). Qui sotto vi mostro il CME del giorno 28 ottobre 2003, alle ore 12:18 TU, generato dal gigantesco gruppo di macchie solari NOAA 486. Esso eruttò uno dei maggiori flare solari degli ultimi quarant'anni, cioé da quando ci sono satelliti artificiali che misurano il flusso di particelle emesso dalla nostra stella.
Nella scala Richter dei flare solari esso raggiunse lo straordinario valore di X17,2, il secondo maggior valore mai misurato. Il risultato di questa tremenda esplosione fu una forte tempesta di radiazione solare, catalogata di classe S3 (in una scala di cinque valori), e la formazione di una grandissima coronal mass ejection (CME) che investì la Terra il giorno 29 ottobre 2003.

7 kB; link 125 kB; Coronal Mass Ejection delle 12:18 TU del 28 ottobre 2003 7 kB; link 199 kB; Coronal Mass Ejection del 28 ottobre 2003

Le CME sono formate da gas ionizzato ad altissima temperatura e composte quasi integralmente da idrogeno; quando questa lasciò il Sole, si diresse verso il nostro pianeta alla velocità di 2.125 km/s (corrispondenti a oltre 7,65 milioni di km/h). Nell'animated gif della NASA visibile qui sopra a destra, potete guardare la devastante pioggia di particelle, molte delle quali con un'energia superiore a 10 Mev!, che colpirono lo strumento della sonda SOHO. L'intero campo di vista dello strumento viene saturato; negli ultimi anni non mi era mai capitato di vederlo.
L'onda d'urto della CME colpì la Terra la mattina del 29 ottobre 2003 e per vari giorni (29-30-31 ottobre) si osservarono aurore boreali e australi in molte regioni del mondo, addirittura a medie latitudini come in Italia, Spagna, California (USA).

41 kB; Aurore sul Nord America il 30 ottobre 2003

L'immagine qui sopra dell'USAF Defense Meteorological Satellite Program venne presa nel visibile alle ore 02:14 UTC del 30 ottobre 2003 e fotografa la complessa struttura delle aurore presenti in quel momento sul Nord America (Canada e Stati Uniti).

Una volta che la CME (Coronal Mass Ejection) generata dal gruppo di macchie solari NOAA 486 ebbe investito la Terra il 29 ottobre 2003, c'era da attendersi che si sarebbero verificate imponenti aurore boreali e australi. Le notizie fornite da Spaceweather.com e dal NOAA Space Environment Center davano una buona probabilità che avvenissero aurore a medie latitudini, quindi anche nel Centro Europa e forse addirittura in Italia, mentre c'era la pressoché certezza che si sarebbero formate alle alte latitudini (regione scandinava, Canada, Alaska e stati settentrionali degli Usa, Siberia). Non restava che attendere...
Purtroppo nei giorni 28, 29 e 30 ottobre 2003 in Friuli-Venezia Giulia ci fu maltempo con copertura nuvolosa totale e spesso pioggia. Ma invece la notte del 30 ottobre si ebbe un'improvvisa schiarita a partire dalle ore 22 TU (23 TL). Uscito dalla sala del cineforum del circolo Cinemanova di Palmanova, dove avevo trascorso la serata, mi accorsi subito del cielo stellato particolarmente limpido (Lm=6.0 almeno) e mi mi recai a casa per prepararmi.

Nella pagina precedente vi ho raccontato quanto accadde quella notte e che, recatomi a casa, alle 23:22 TU ricevetti la telefonata dell'amica e astrofila Yolanda Vallerugo di Udine, la quale mi annunciava la formazione d'una piccola aurora rossa, rotondeggiante e molto concentrata, nella zona compresa fra la coda dell'Orsa Maggiore e i Cani da Caccia. Come ribadisco ogni volta, è molto importante che si segnalino sempre questi fenomeni a una persona che li studia e li riprende. Pertanto vi invito a segnalarmeli sempre al mio numero telefonico di Palmanova (0432-920670); ovviamente si verificheranno in ore notturne, ma telefonatemi ugualmente.
Ripeto che per osservare questi fenomeni bisogna calcolare il momento nel quale c'è una discreta probabilità che si formino, in base all'indice Kp segnalato dal sito del NOAA Space Environment Center che dev'essere 9 perché possa formarsi un'aurora alle medie latitudini, sperare che il cielo sia sereno a settentrione e attendere..., avendo molta pazienza. Non è detto poi che l'aurora diventi visibile da noi, ma una volta o l'altra ci sarà infine la possibilità di vederne una e, allora, tutti gli sforzi fatti saranno ampiamente ripagati.

Nella pagina precedente ho descritto come si è formata l'aurora, circa una decina di minuti dopo che avevo raggiunto la località di Sammardenchia. Nei primi minuti del fenomeno ho scattato alcune fotografie, appena il cielo ha iniziato a colorarsi d'un rosso scuro, ma non avevo un'idea precisa di quali tempi necessitassero con quel rullino da 100 ISO e nel sito dovo mi trovavo (a causa dell'inquinamento luminoso).
Sistemata la macchina fotografica sul tetto dell'autovettura, inclinata di circa 30° per riprendere la zona di cielo settentrionale poco sopra l'orizzonte, ho scattato varie fotografie con diversi tempi d'esposizione, 20, 40 e 120 secondi. Solo nel momento dello sviluppo del rullino si sarebbe visto quale tempo fosse il migliore. Di solito si scatta una posa col tempo indicativo, una col tempo dimezzato e una col tempo raddoppiato, in maniera di sopperire alle eventuali velature nuvolose o ad altri fenomeni non facilmente quantificabili a priori.

Putroppo il pulsante dello scatto della macchina fotografica a un certo punto si bloccò, forse per la forte umidità e il freddo pungente di quella sera: alcune fotografie non sono venute bene come avrei voluto. Potete vedere le due riprese non perfette in questa pagina e in quella precedente. Le altre immagini sono risultate migliori ma, nel frattenpo, le nuvole avevo ricoperto una notevole porzione del cielo; nonostante questo si nota il cielo rosso e le nuvole d'un colore rosato o marroncino.
Sono comunque felice d'aver potuto vedere la mia ottava o nona aurora, la seconda di questo ciclo undecennale, e che essa fosse la più bella e intensa degli ultimi quindici anni.

Le due immagini inquadrano la stessa porzione di cielo e sono contemporanee; la loro differenza è dovuta solamente alla maggiore o minore saturazione della fotografia. Il procedimento fotografico non ha interessato il negativo, ma solamente la fase stampa.

Per vedere una vasta panoramica delle più belle immagini prese durante questo fenomeno di aurora, vi invito a visitare anche l'apposita gallery di Spaceweather.com. Prestate attenzione che qui linko la terza pagina della gallery d'ottobre; nella pagina 1 e 2 sono visibili le aurore del 7, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 21, 22, 25, 27 ottobre 2003. Nelle pagine seguenti le aurore formatesi il 29, 30 e 31 ottobre 2003.
Per monitore l'attività atmosferica e oceanografica del nostro pianeta vi invito a visitare il sito del NOAA Space Environment Center (The official U.S. government bureau for real-time monitoring of solar and geophysical events, research in solar-terrestrial physics, and forecasting solar and geophysical disturbances.)

Le due immagini hanno una dimensione di 350 x 217 pixel; sono a 16,8 milioni di colori ed occupano 3,5 MB, qui compressi a 39+50 kB. Cliccandole le ingrandirete a 1000 x 619 pixel.

Macchina fotografica : PRAKTIKA BE50
Obiettivo : PRATIKON 50 mm ; a f/1.8
Pellicola fotografica : KODAK Gold 100 ISO
Tempo esposizione : 40 secondi
Seeing: ottimo ma con nubi che transitavano sul campo inquadrato
Immagini inserite nell'articolo "Imprevedibile aurora" di Rossana Notarantonio,
pubblicato sulla rivista l'Astronomia n° 248 di dicembre 2003 a pagina 73.

Aurore | Macchie solari | Pianeti | Fotografia, ccd e ricerca | Articoli
Homepage
Text credit: Copyright © 2003 by Lucio Furlanetto
Image Credit: Copyright © 2003 by Lucio Furlanetto (aurora image)

Image credit: Copyright © 2003 by SOHO / NASA (solar images and animated gif images)
Image credit: Copyright © 2003 by Meteorological Satellite Applications Branch, Air Force Weather Agency (dmsp1_031030.jpg image)

Desidero ringraziare Yolanda Vallerugo per avermi informato dell'avvenuta formazione di un'aurora alle ore 23:15 TU del 30/10/2003, confermandomi che le condizioni c'erano per osservare quella che si formò un'ora dopo.

Pagina caricata in rete: 1 novembre 2003; ultimo aggiornamento (4°): 20 dicembre 2006