26/08/2004 notte |
Immagine di Daniele DA RIO |
Ripresa da Artegna (Udine) |
Sezione Meteorologia |
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FULMINE FOTOGRAFATO DA ARTEGNA | ||||
La sera del 26 agosto 2006 si scatenò un forte temporale estivo, abbastanza tipico da noi, e vaste zone della regione Friuli-Venezia Giulia ne furono interessate. Il socio Daniele Da Rio scattò alcune riprese con la posa B, riuscendo a catturare vari fulmini. Quello presentato in questa pagina viene mostrato in una fotografia di grande dimensione per far meglio vedere le scariche secondarie che dipartono dal fumine principale. Per vederla a tutta apertura cliccate l'immagine. Il fulmine ha un'emissione luminosa altissima, per cui il canale a vuoto che forma risulta pervaso da una luce abbacinante, la quale letteralmente abbaglia chi l'osserva.
E' dai tempi Benjamin Franklin, lo scienziato americano del XVIII secolo che per primo capì cos'é un fulmine, che ci si domanda
cos'è che produce questa intensissima scarica elettrica, la quale genera differenze di potenziale di vari milioni di Volt e può
trasportate correnti elettriche sino a 10 milioni di Ampére. Per oltre un secolo e mezzo non si capì bene che cosa potesse generarla,
in quanto la differenza di potenziale presente tra le nuvole temporalesche non arriva alla differenza di potenziale necessaria. Solo
dalla metà del XX secolo, con misure da terra (difficilissime), da pallone e da aereo, si è riusciti a inquadrare correttamente il
problema. Ma le teorie proposte sono naufragate quasi tutte, in quanto l'energia necessaria è tale che nessun neccanismo conosciuto
entro le nubi temporalesche arrivava a tanto. E solo dagli anni '80 si sono compresi i meccanismi fisici che aprono il canale ionico
dentro il quale transita la potentissima scarica. Sono stati molti i ricercatori che hanno contibuito con le loro ricerche a spiegare
i vari aspetti fisici ed elettrici dei fulmini, ma coloro che hanno fornito i contributi sostanziali sono una decina. Una delle
università che studia nei dettagli questi fenomeni è l'Università di Miami, USA, nella quale hanno costruito una struttura
che riesce a generare fulmini artificiali, per cui l'esperimento ha una certa uniformità e permette di analizzare meglio le
condizioni nelle quali si verifica. L'immagine è di 900 x 600 pixel, a 16,8 milioni di colori, con una dimensione di 36 MB, qui compressa a 150 KB. Cliccandola l'aprirete a 3072 x 2048 pixel. | ||||
Macchina fotografica (Digicam): Canon EOS 300D; f/7 | ||||
Tempo d'esposizione: posa B | ||||
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