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Spett. Redazione de "La Sicilia"
Spett. Redazione de "La Gazzetta del Sud"
Spett. Amministratore Delegato dell’Enel Spa
p.c. Spett. UAI, IDA, Cielo Buio, UAI Scis, UAI/CNIL, Legambiente, Astrofili Peloritani, Astrofili Catanesi, Luigi Prestinenza, tutte le associazioni astrofile della Sicilia, tutte le delegazioni UAI, Osservatorio Astronomico di Catania, Osservatorio astronomico di Palermo, Anpa; Sole Spa; Se. Semenzato; Spett. Redazioni stampa e Tv.
Oggetto: proposta del giornalista Nuccio Fava di illuminare l’Etna
Spett. Redazioni, Spett. Amministratore Delegato dell’Enel Spa, Franco Tatò,
Vi scriviamo in merito alla proposta in oggetto, pubblicata sui Quotidiani la Sicilia in data 31.12.2000 e la Gazzetta del Sud in data 7.1.2001.
Credevamo che dopo la decisione di illuminare a giorno il traliccio sullo stretto di Messina, con danno gravissimo all’astronomia, all’ambiente ed al cielo stellato, e le polemiche conseguenti, ci si fosse resi conto che l’equilibrio buio/luce o notte/giorno sono stabiliti dalla natura e non dall’uomo, ma evidentemente il giornalista Nuccio Fava, non ha preso coscienza della vicenda e non sa nulla di inquinamento luminoso. Con la Sua proposta devasterebbe l'ambiente sia presso il vulcano sia a centinaia di chilometri di distanza.
Fava si contraddice apertamente, laddove afferma: "stregato dall’aria tiepida e fresca di una notte calabro – sicula piena di stelle…….." – "giocate interminabili durante i campeggi con gli scout……" - altri che potrebbero sostenere e condividere il progetto…………alle molte associazioni culturali e di ricerca…………" in quanto illuminando il vulcano gli si ritorcerebbe tutto contro:
- La Sicilia famosa dal punto di vista astronomico perché sull’Etna passa il Meridiano Centrale dell’Europa Centrale (quello che stabilisce il nostro fuso orario) verrebbe screditata nel mondo da un Etna illuminato.
Riteniamo la proposta di Fava assurda in quanto provocherebbe una serie di danni di tipo: culturale per la perdita del cielo stellato, scientifico per il grave danno all’osservazione astronomica degli astrofili ed astronomi, ecologico per i danni all’ecosistema (sintesi clorofilliana, deviazione di rotta per gli uccelli, flora e fauna, moria per miliardi di insetti), fisico e psicologico (notti in bianco per gli abitanti dei paesi del comprensorio), sicurezza (pericolo per le rotte aeree), economico (spesa ingente che graverebbe sulle casse dei Comuni), energetico (energia utilizzata e prodotta inutilmente).
Forse è meglio che Nuccio Fava acquisti e legga la nostra recente pubblicazione "Manuale per la lotta all’inquinamento luminoso", autore Carlo Rossi, editore Unione Astrofili Italiani, così potrà capire qual’è il problema.
All’Amministratore Delegato dell’Enel, Franco Tatò, che sembra interessato alla proposta di Fava (così si legge sull'articolo), diciamo che è meglio desistere dall’impresa per i motivi di cui sopra ed anche perché se l’Enel accettasse ed i Comuni della zona fossero d’accordo, l’Enel stessa cadrebbe in grave contraddizione in quanto è in prima linea contro l’inquinamento luminoso con la Società controllata So.l.e. Spa, che fra l’altro ha firmato un protocollo d’intesa sulla lotta all’inquinamento luminoso con l’Unione Astrofili Italiani nel Settembre 2000. Il protocollo sarà pubblicato sul numero 2/2001 della rivista Astronomia dell’Unione Astrofili Italiani.
Concludiamo questa breve nota, consigliando a Nuccio Fava di documentarsi prima di fare delle proposte dannose per l'ambiente.
Inoltre, ci domandiamo come mai Fava per togliersi un desiderio o provare un piacere personale, pensi di mettere in atto la Sua proposta con i soldi dei contribuenti, caricando sulle spalle degli inconsapevoli abitanti dei paesi dell'Etna la bolletta del consumo di energia elettrica.
La nostra speranza è che tutto finisca qui e che "il sogno" di Fava rimanga nel cassetto per il bene della Sicilia e dell'ambiente, ma nel caso che il progetto prendesse corpo, Fava e l'Enel sappiano che troveranno in noi degli oppositori durissimi.
Distinti saluti
Civitavecchia ______________
Ing. Carlo Rossi*
* Responsabile Commissione Inquinamento luminoso dell’UAI