Il 2 luglio il Consiglio Regionale della Campania ha votato all'unanimità la legge a tutela dall'inquinamento
luminoso il cui iter era iniziato oltre due anni fa.
L'inquinamento luminoso e' causato dalla dispersione incontrollata della luce prodotta dall'illuminazione
pubblica e privata verso il cielo piuttosto che verso il suolo dove è necessario illuminare. Gli effetti indesiderati
di questa dispersione sono diversi: l'efficacia dell'illuminazione (in particolare quella stradale) si riduce
notevolmente costringendo a sovradimensionare gli impianti per ottenere i risultati voluti; la luce che sfugge
verso l'alto costituisce uno spreco di preziosa energia che viene generata da processi che sono a loro volta
fonte di inquinamento ambientale. Tale spreco e' calcolato per l'Italia in almeno 400 milioni di euro (poco
meno di 800 miliardi delle vecchie lire); infine tutta questa luce dispersa verso l'alto attenua, anche per la
riflessione dovuta alle polveri presenti in atmosfera, la luce proveniente dalle stelle impedendone la visione in
maniera più o meno accentuata secondo le condizioni locali di illuminazione.
La UAI, particolarmente attraverso la CNIL (Commissione Nazionale Inquinamento Luminoso), ha collaborato con le Istituzioni al fine di rendere tale legge la più aderente possibile alla realtà della Regione Campania.
Anche se il testo originario è stato parzialmente rimaneggiato in sede di Commissione Consiliare, i risultati
raggiunti sono senz'altro da considerarsi lusinghieri: si vieta, tra l'altro, l'illuminazione di elementi e monumenti
del paesaggio naturale, sgombrando il campo da progetti quali quello di un anno addietro dell'illuminazione
del Vesuvio e, idea emersa nei primi mesi di quest'anno, dell'illuminazione dei Faraglioni di Capri.
Una razionalizzazione dell'illuminazione come quella prevista nella Legge approvata in Campania consentirà
una riduzione dei consumi energetici e il graduale recupero della visione del cielo stellato.
Alle Delegazioni e alle Associazioni di Astrofili aderenti alla UAI sono demandati compiti di controllo e di
collaborazione sia al fine della sensibilizzazione del pubblico al problema, sia riguardo la segnalazione
delle fonti di inquinamento. Vengono, inoltre, tutelati gli osservatori astronomici presenti in regione.
Un altro elemento da non sottovalutare è l'istituzione, nei parchi esistenti in regione, di aree aperte al pubblico
adibite alla divulgazione ed alla didattica della Astronomia: i cosiddetti "Parchi delle Stelle", così come era
previsto in un vecchio progetto di legge nazionale. Queste aree potranno essere gestite dalle Associazioni
aderenti alla UAI in collaborazione con gli Enti Parco.
Per maggiori informazioni sull'inquinamento luminoso:
www.uai.it/com_lum/index.htm (e-mail: inqlum@uai.it)
www.inquinamentoluminoso.it
www.cielobuio.org