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Leonidi: le meteore di Novembre (C02/99)

E' prevista per la notte tra il 17 ed il 18 novembre un'eccezionale pioggia di "stelle cadenti" (1) prodotta dallo sciame (2) delle Leonidi (3) che quella notte avrà la sua massima attività.

Le Leonidi sono uno sciame meteorico prodotto dai minuscoli residui di una cometa periodica (4), la Temple Tuttle, la cui orbita è intersecata ogni anno dalla terra il 17 novembre.

In genere l'attività di questo sciame non è particolarmente spettacolare, ma ogni volta che la cometa progenitrice -che ha un periodo di 33 anni- ritorna nella parte interna del Sistema Solare, dove si trova la Terra, determina le condizioni ideali per una pioggia meteorica particolarmente intensa a causa dei detriti meteorici rilasciati lungo la propria orbita.

33 anni fa, nel 1966, il tasso di meteore osservabili raggiunse per qualche istante l'impressionante valore di 50.000 meteore l'ora, dando luogo probabilmente ad uno dei più impressionanti spettacoli naturali.

Fare previsioni in questo campo è possibile solo con un largo margine di errore a causa della distribuzione fortemente irregolare dei detriti meteorici sull'orbita cometaria, tant'è vero che nel 1899 e nel 1932, anni in cui pure passò la Temple-Tuttle, non si ebbe nessuna "tempesta" (5) meteorica (anche se i tassi furono comunque elevati: 1.100 e 250 meteore l'ora rispettivamente).

Le stime per il '99 convergono su di un tasso compreso tra 300 e 5.000 meteore l'ora, e si prevede che l'Europa sarà particolarmente avvantaggiata per assistere all'eventuale "tempesta" perché all'ora in cui è previsto il massimo, il radiante sarà alto nel cielo europeo.

Se tutto andrà secondo le previsioni, le persone che osserveranno il cielo la notte del 17 novembre (da mezzanotte all'alba del 18) assisteranno ad un impressionante ed indimenticabile spettacolo cosmico (6).


1) Le stelle cadenti (scientificamente "meteore") sono fenomeni naturali prodotti dall'ingresso nell'atmosfera terrestre di un corpuscolo solido detto meteoroide. Questo, con una velocità tipica di qualche decina di km/s, entrando nell'alta atmosfera si riscalda per attrito e si disintegra completamente in una polvere finissima.
I meteoroidi che raggiungono il suolo si dicono meteoriti. La luce emessa dalla meteora è dovuta dalla ricombinazione elettronica dell'aria che viene ionizzata dal corpo incandescente, secondo un meccanismo analogo a quello dei tubi al neon.

2) Ogni notte si osservano in media una decina di meteore l'ora, ma si possono avere fenomeni di alta attività meteorica detti "sciami" che si ripresentano sempre alla stessa data. La ragione di questo comportamento è che i meteoroidi possono trovarsi in vere e proprie (rarefattissime) "nubi" dislocate in un ben determinato punto dell'orbita terrestre: in questo modo, ogni volta che la terra attraversa quel punto della propria orbita (quindi sempre lo stesso giorno dell'anno), si ha la pioggia di stelle cadenti.

Si conoscono alcune centinaia di sciami meteorici e ogni anno ne vengono scoperti di nuovi, di debolissima attività, soprattutto grazie alle osservazioni di astrofili.

3) La combinazione del moto di rivoluzione terrestre attorno al sole e di quello proprio delle meteoriti (anch'esse orbitanti attorno al sole) fa sì che l'osservatore abbia l'impressione di vedere le scie delle stelle cadenti provenire da un preciso punto fra le stelle. Tale punto si chiama radiante.
La costellazione in cui si trova tale radiante dà il nome allo sciame. Quindi le "Leonidi" hanno il radiante nella costellazione del Leone, e le "Lacrime di San Lorenzo" del 12 e 13 agosto, che appaiono provenire dalla costellazione del Perseo, si chiamano Perseidi.
Va sottolineato che non esiste alcuna relazione fisica tra costellazione e sciame meteorico: si tratta di una sovrapposizione prospettica.

4) La reale origine dei meteoriti è legata al Sistema Solare. In particolare, le comete, corpi freddi grandi una decina di chilometri, ad ogni passaggio vicino al sole, possono perdere una considerevole percentuale della propria massa sotto forma di particelle meteoriche andando incontro ad una sorta di "morte" per consunzione, che avviene tipicamente dopo qualche decina di passaggi vicino al sole.
Lungo la loro orbita, allora, iniziano a disperdersi dei frammenti che continuano a rivolvere attorno al Sole per millenni. Sono tali "sciami" di piccoli frammenti a produrre molte piogge meteoriche.
Le Leonidi sono prodotte dal materiale di disgregazione della cometa Temple-Tuttle, le Perseidi da quello della Swift-Tuttle.

5) Quando la frequenza di stelle cadenti supera una certa soglia (circa 4.000 meteore osservate in un'ora) non si parla più di "pioggia" (shower), ma, mantenendo l'analogia meteorologica, di "tempesta" (storm).

6) Il modo migliore per osservare una pioggia meteorica è quello di sedersi comodamente su di una sdraio, ben coperti, e mantenere lo sguardo verso il cielo (magari cercando di allontanarsi dalle città dove l'inquinamento luminoso può svilire la spettacolarità del fenomeno).
Non esiste una direzione preferibile in cui guardare, ma si può consiglare di osservare dalla parte dove si troverà il radiante, vale a dire a nord-est nella seconda metà della notte.

Con la consulenza di:
Unione Astrofili Italiani - Sezione Meteore
UAI-sm website: http://www.uai.it/sez_met


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