La notte del 1° dicembre un astrofilo portoghese (1) ha scoperto una nova (2) nella costellazione dell'Aquila (3). Tale esplosione stellare ha raggiunto rapidamente una luminosità tale da essere visibile ad occhio nudo (4) ed ora sta lentamente affievolendosi. Il fenomeno è molto raro, essendo poche in un secolo le stelle "novae" visibili agevolmente ad occhio nudo. Secondo alcuni studiosi è possibile che la stella osservata dai Magi in realtà non fosse una cometa, ma proprio una nova. 1) Alfredo Pereira (Cabo da Roca, Portogallo) è un astrofilo (astronomo non professionista) e ha scoperto la nova con un binocolo nell'ambito di un personale programma di ricerca. 2) "Nova" (pl. novae), dal latino "stella nova" (nuova stella), indica un evento estremamente energetico equivalente all'esplosione di una bomba atomica di taglia planetaria che avviene in remoti sistemi composti da due stelle orbitanti a poca distanza l'una dall'altra. Nel caso in cui una di queste due stelle sia una "nana bianca" (un oggetto caldissimo grande quanto la Terra, ma pesante come il Sole, residuo di una stella estinta), l'altra può "riversare" su di essa parti esterne della propria atmosfera (composta essenzialmente da idrogeno). Quando il gas accumulato sulla nana bianca supera una certa soglia, si innesca una reazione nucleare generalizzata di tutto l'idrogeno ("thermonuclear runaway"): un'esplosione che può raggiungere la luminosità di un milione di stelle come il Sole ! Osservate sin dall'antichità, tali esplosioni, alla distanza di migliaia di anni luce, hanno l'aspetto di stelle che si "accendono" all'improvviso per poi spegnersi lentamente nel giro di settimane o mesi. Da ciò deriva il loro nome latino "stellae novae" (Tycho Brahe, astronomo danese, scrisse il "De Stella Nova" su un evento apparentemente simile osservato nel 1572). Il loro studio riveste un'importanza capitale per l'astrofisica moderna e le teorie sull'evoluzione stellare. 3) Le costellazioni sono raggruppamenti arbitrari di stelle inventati già in tempi antichi. Nel 1929 l'Unione Astronomica Internazionale definì ufficialmente 88 costellazioni in tutto il cielo convenendo sulle loro delimitazioni. L'Aquila è una costellazione attraversata dall'Equatore celeste e particolarmente visibile, anche alle latitudini italiane, nella stagione estiva (ma ancora ben alta in cielo dopo il tramonto in queste sere). La sua stella principale è Altair, sedicesima per luminosità in tutto il cielo. La nova è esplosa a circa 4° a WSW di Altair.
4) Scoperta quando era di quinta magnitudine, salita di
luminosità fino alla terza (visibile quindi anche dalla città), la stella nova è ora visibile
ad occhio nudo solo da cieli bui (lontano dall'inquinamento luminoso delle città). La sua posizione esatta è AR: 19h23m e DECL: +04°57'.
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