"LA GRANDE COMETA HALE-BOPP"
Primo Relatore : Dottor GABRIELE CREMONESE
(Osservatori di Asiago e Canarie)
Altri relatori :
Dottor GABRIELE VANIN (Presidente Unione Astrofili Italiani)
Dottor GIANNATONIO MILANI (Responsabile sez. comete U.A.I.)
ROLANDO LIGUSTRI (Presidente del C.AS.T.)
Il C.AS.T. - Circolo Astrofili Talmassons, lo scorso 23 maggio ha concluso il ciclo di manifestazioni
dedicate alla cometa Hale-Bopp con una conferenza in cui sono stati presentati i risultati della
campagna osservativa. Il notevole impegno profuso nelle osservazioni della cometa prima
visualmente al telescopio e fotograficamente, poi con l’impiego di c.c.d. e filtri interferenziali,
ha portato una notevolissima mole di dati che ci impegneranno però ancora per molto tempo.
Il ciclo di manifestazioni pubbliche, è invece iniziato con l’organizzazione della "notte della
cometa", anticipata la sera del 4 aprile da una conferenza presso la sala Polifunzionale del
Comune di Talmassons, durante la quale sono state illustrate le modalità dell’effettuazione della
manifestazione prevista per la sera successiva, arricchita iconograficamente dalla proiezione di
cento diapositive della Hale-Bopp riprese dai soci del C.AS.T.
La notte successiva (sabato 5 aprile) sono state dislocate contemporaneamente molte postazioni
osservative sul territorio della provincia di Udine e non, dalle quali, con i propri strumenti,
i soci del C.AS.T. hanno fatto ammirare al pubblico la cometa.
I siti osservativi si trovavano in una vasta area della regione Friuli-Venezia Giulia (dai
monti della Carnia al mare Adriatico) ed uno pure nel Veneto, comportando notevoli problemi
organizzativi. Le località interessate sono state : Talmassons, Codroipo (nella famosissima
Villa Manin di Passariano), Latisana, Mortegliano, Moggio Udinese e Aiello del Friuli (in provincia
di Udine) ; Caorle (in provincia di Venezia).
Nei giorni seguenti si sono effettuate altre quattro serate nella provincia di Udine a
Trasaghis (domenica 6 aprile), a Maiano (mercoledì 9 aprile), a Lignano Sabbiadoro (giovedì 10
aprile), per concludersi a Teor (mercoledì 16 aprile). Il risultato, in termini di partecipazione
nelle 11 località, è stato a dir poco entusiasmante; sono intervenute probabilmente tremila
persone (in una regione di 1.250.000 abitanti), anche se ufficialmente abbiamo riportato la cifra
di 2760 (per stare "sul sicuro" ; qualcuno si chiederà curiosamente perchè 2760. Solamente per
una questione pignolescamente aritmetica, perché in realtà i partecipanti sono stati molti di più !).
A fronte della richiesta di spegnimento delle luci pubbliche per la durata della manifestazione,
presentata dal C.AS.T. su invito dell’U.A.I. - Unione Astrofili Italiani, un risultato notevole
è stato raggiunto con lo spegnimento di numerosi siti osservativi, tra cui la frazione di Passariano
di Codroipo in cui è situata la residenza dell'ultimo dei Dogi, il Manin.
Eccezionale invece è stato lo spegnimento dell’intero comprensorio comunale di Talmassons, in cui
tutte le luci pubbliche sono state spente e pure iprivati hanno fatto la loro parte, e del
capoluogo del comune di Moggio Udinese (situato in Carnia), anch’esso rimasto al buio per
l’intera durata delle osservazioni.
Ritornando alla conferenza del 23 maggio, tenuta anch’essa presso la sala Polifunzionale di via Tomadini, relatore è stato il dottor Gabriele Cremonese, noto ricercatore dell’Università degli Studi di Padova, il quale svolge le proprie ricerche tra gli osservatori di Asiago e delle Canarie. Membro di numerosi gruppi scientifici ed autore della scoperta della coda di sodio nella cometa Hale-Bopp, ha illustrato ai presenti le particolarità che hanno reso unica questa cometa. Con l’ausilio di numerose diapositive e lucidi ha mostrato le particolarità fisiche, dalle eccezionali dimensioni del nucleo all’eccezionale produzione d’acqua. Ha spiegato, con semplici paragoni, i problemi inerenti l’osservazione scientifica di un oggetto astronomico così lontano e così mutevole nel tempo, soprattutto per quanto riguarda la determinazione corretta delle righe spettrali rilevate nelle code. La lista dei composti organici rivelati è particolarmente ricca e questo lavoro ha fruttato la scoperta di nuove molecole (sia progenitrici che figlie) di composti mai osservati prima d’ora.
A sinistra: Rolando Ligustri |
Gabriele Cremonese con lo strumento |
Il dottor Cremonese ha mostrato molte immagini riprese dagli strumenti dei telescopi e delle
sonde spaziali che egli utilizza con i suoi colleghi, ma il pubblico attendeva anche di poter
vedere per la prima volta una particolare immagine : quella della scoperta della terza coda della
cometa Hale-Bopp, la quale rappresenta la prima volta in cui si vedono tre code ben distinte e
separate ed in cui la terza è composta da gas neutro, di atomi di sodio (vedi
IAUC 6631).
La soddisfazione degli organizzatori è stata grande, in quanto probabilmente proprio a Talmassons,
per la prima volta nel Mondo, si sono mostrate in una conferenza pubblica (per non astronomi
professionisti) le immagini della coda di sodio, che potrete vedere collegandovi con i links posti
in fondo alla pagina.
Il contenuto del convegno è stato arricchito da molti aneddoti sul lavoro degli astronomi
professionisti e sulla vasta eco che questo fenomeno astronomico ha avuto sulla stampa e sui
media in generale, generando molte risa sulle "sviste" clamorose effettuate da parecchi
giornalisti, anche di fama.
Di seguito il dottor Giannantonio Milani, responsabile della sezione comete dell’Unione
Astrofili Italiani, ha esposto i primi risultati ottenuti dagli astrofili nello studio della cometa.
Molto apprezzate sono state le immagini e le elaborazioni al computer effettuate da alcuni degli
iscritti all’Unione Astrofili Italiani. Il ricercatore ha sottolineato più volte il lavoro
svolto dai tantissimi astrofili sparsi per tutta la penisola; è stato un lavoro costante e poco
appariscente, ma che ha permesso di coprire temporalmente il fenomeno in una maniera mai
effettuata precedentemente in nessuna campagna osservativa astronomica.
Immediatamente dopo Rolando Ligustri, presidente del Circolo Astrofili Talmassons, ha
presentato il lavoro svolto sulla cometa dal C.AS.T. sottolineando il contributo dato da tutti i
soci anche, e soprattutto, da coloro che non appaiono pubblicamente, ma che silenziosamente
supportano in tanti modi i soci "osservativi".
Il vicepresidente del sodalizio Paolo Beltrame e il socio Francesco Scarpa hanno di seguito
commentato una cinquantina di diapositive tratte dalle centinaia che i soci hanno ripreso dai
siti utilizzati, rimarcando pure le condizioni quasi proibitive in cui si è operato. Sul Matajur
una notte si è lavorato a -17°C e, poco prima dell'apparizione della cometa, il cielo si è
annuvolato fino all'alba !
La conclusione della conferenza è stata appannaggio del Presidente dell’Unione Astrofili
Italiani, il dottor Gabriele Vanin, il quale ha illustrato l’attività dell’U.A.I. specificatamente
nell’organizzazione della "Notte della Cometa", a cui, come già detto, anche il C.AS.T. ha
collaborato, e gli sforzi prodotti per sensibilizzare le amministrazioni pubbliche sul problema
dell’inquinamento luminoso.
Il Presidente dell'Unione Astrofili Italiani |
In merito a questo specifico argomento, Vanin ha regalato un’altra primizia al pubblico: proprio
la sera precedente la regione Veneto aveva approvato la prima legge regionale nell’ambito della
tutela del cielo (
L. R. Veneto n. 22/97), conseguendo un traguardo veramente storico
per tutti gli astrofili e ponendosi come punto di riferimento in ambito europeo.
E’ da sottolineare che tra i collaboratori nella compilazione del testo figura pure il dottor
Cremonese, il quale ha ripreso la parola per illustrare il lavoro svolto assieme ai suoi colleghi.
Il testo, che in seguito è stato presentato formalmente in aula da un consigliere regionale
veneto come proposta di legge, è stato redatto per poter salvaguardare il cielo da atti che ne
impedissero una corretta visione e fruizione, ma al contempo che suggerisse alle
stesse amministrazioni un modo per risparmiare energia elettrica e denaro pagato dai cittadini,
nel rispetto delle legittime richieste di illuminazione, per fini di sicurezza, viabilità
e pubblicità.
A conclusione della serata si sarebbe potuta trarre una considerazione finale : illuminare
correttamente sì, "accecare" il cielo no !
Oltre alle belle immagini della cometa, che potrete ammirare nella sezione del nostro
sito dedicata ad essa e visitabile
cliccando qui , potrete leggere della coda di sodio richiamando le
Press Release dell'Isaac Newton Group, oppure collegandovi con
questo link.
Le immagini della coda di sodio possono essere visualizzate cliccando sul link:
immagine piccola della terza coda della Hale-Bopp
(formato Jpeg da 29 KByte), disponibile nel sito dell'European Space Observatory (E.S.O.).
Essa mostra la coda di sodio ripresa il 16 aprile 1997, la quale si presenta come una striscia
diritta che parte dalla chioma ed arriva fino al margine in alto sinistro.
E' disponibile un'altra immagine,
doppia immagine della cometa Hale-Bopp
(formato Jpeg da 176 KByte), nella quale si osserva il confronto tra quella ripresa con il filtro
del sodio, che mostra la coda di sodio e parzialmente quella di polveri (a sinistra),
e l'altra che mostra la coda di ioni e quella di polveri (a destra).
Al termine del convegno, come consuetudine, il rinfresco è stato particolarmente apprezzato: l'immagine seguente l'illustra ampiamente.
Da sinistra: Stefano Codutti, Lucio Furlanetto, Giannantonio Milani, |
Nato nel 1962, si è laureato a Padova nel marzo 1987 con una tesi sulla cometa di Halley ed
è entrato di ruolo all'Osservatorio Astronomico nel Luglio 1988.
L'argomento principale delle sue ricerche riguarda il campo delle comete ed in particolare lo
studio delle loro code di polveri per ricavare le caratteristiche fisiche e dinamiche delle
particelle di polvere emesse dai nuclei cometari.
Nel 1988 ha iniziato un lavoro sullo studio della nube di sodio attorno a Io, uno dei
satellite galileiani di Giove, nell'ambito del programma della N.A.S.A. "International Jupiter
Watch", condotto con lo spettrografo ad alta risoluzione echelle e il telescopio di 182cm di Asiago.
Nel 1993 ha iniziato lo studio della tenue atmosfera di sodio della Luna che ha già fornito
risultati molto interessanti sull'influenza degli impatti di micrometeoriti sulla superficie
del nostro satellite nella produzione di sodio.
Egli è pure Co-Investigatore nella costruzione della camera scientifica OSIRIS che sarà a
bordo della missione E.S.A. "Rosetta", la quale verrà lanciata nel 2003 alla volta della cometa
a corto periodo Wirtanen; appartiene pure a un gruppo europeo per lo studio spettroscopico della
Wirtanen e ad un altro per lo studio fotometrico della stessa.
Appartiene al gruppo europeo per l'osservazione della Hale-Bopp con tutti i telescopi delle
Canarie, selezionato da una commissione europea ed è membro del Comitato Scientifico
Organizzatore del congresso internazionale sulla Hale-Bopp che si terrà a Tenerife dal 2 al 5
Febbraio 1998.
La recente scoperta della coda di sodio nella Hale-Bopp e gli approfondimenti dello studio,
pubblicati sulle circolari dell’International Astronomical Union
n. 6631, n. 6635,
n. 6638, rappresenta la prima volta in cui si vedono tre code ben distinte e separate ed in cui
la terza è composta da un gas neutro (in questo caso composto di atomi di sodio).
Un interessante lavoro effettuato ha permesso la scoperta di una particolare struttura della
coda della cometa di Halley, la Neck-Line, dovuta a particelle di polvere particolarmente
grosse, anche dell'ordine di alcuni millimetri, e vecchie, di diversi mesi.
Questa struttura è stata molto ben studiata ed analizzata in collaborazione con il dottor
Marco Fulle, attualmente all’Università di Trieste, tanto che li ha portati a correggere quanto
fino ad allora si credeva e cioè che fosse dovuta alla coda di ioni poiché è molto diritta e stretta.
Questi studi sono stati pubblicati su importanti riviste specializzate quali Astronomy and
Astrophysics e Icarus.
Interessanti lavori che hanno portato, e che porteranno ancora, alla pubblicazione su Icarus,
riguardano la variabilità a lungo e breve termine della nube di sodio ed eventuali correlazioni
con la posizione del satellite rispetto al campo magnetico gioviano.
Gli spettri finora raccolti forse rappresentano un database unico per la sua copertura
temporale e per l'uniformità della strumentazione utilizzata.
Il modello, che egli ha applicato ai dati, ha fornito alcune indicazioni interessanti sulla
geometria di emissione del sodio dall'atmosfera di Io e sulla distribuzione delle velocità degli
atomi di sodio.
Il dottor Cremonese è stato invitato al COSPAR, comitato internazionale per le ricerche
spaziali, a Birmingham nel 1996 per tenere un discorso su tali risultati; questa ricerca,
assieme a quella pubblicata su Advanced Space Research, sono state apprezzate per l'ipotesi
nuova avanzata e finora scarsamente presa in considerazione.
Lo studio della coda di sodio ci porterà per la prima volta a determinare le caratteristiche
di quest’atomo nello spazio con una buona precisione e affidabilità e sarà importante per la
fisica delle comete e di altri corpi del Sistema Solare in cui si è osservato il sodio, come
per esempio le atmosfere della Luna e di Mercurio.