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SMART-1 (Small Mission for Advanced Research and Technology 1)
di Lucio Furlanetto


SMART-1 satellite: 7 KB

La missione spaziale Smart-1 in sintesi è stata concepita, progettata, realizzata e gestita dall' ESA-European Space Agency per studiare la Luna, il nostro più grande satellite naturale. La sonda partì nel 2003, col compito pure di testare nuove tecnologie, innovative nel campo spaziale. Infatti essa è stata la prima dotata d'un sistema di propulsione elettrico-solare per le manovre interplanetarie, utilizzando l'energia solare per generare ioni che sarebbero stati espulsi dall'ugello in maniera continuativa, anche se con spinta ridottissima rispetto a un comune razzo a propulsione chimica. Il vantaggio di questo sistema è che non serve portare propellente chimico a bordo, con un enorme risparmio in termini di spazio e, soprattutto, costi di lancio. L'evidente svantaggio è che il tragitto per raggiungere la Luna è stato molto lungo, dovendo la navicella spostarsi progressivamente orbita per orbita e allontanandosi un poco per volta dalla Terra e in seguito avvicinandosi un poco per volta alla Luna. Fintanto che la destinazione della missione si trova nelle vicinanze del nostro pianeta, la durata del viaggio, pur essendo di quasi due anni, è accettabile, ma se si pensasse all'esplorazione del Sistema Solare esterno la durata del tragitto sarebbe molto alta. Ma questo è solo un primo motore, chissà che in futuro non si progettino sistemi a propulsione ionica con potenza maggiore. Questi propulsori, applicando un'accelerazione costante, almeno in linea teorica permetterebbero di raggiungere velocità molto elevate, per di più creando una pseudo-gravità nella navicella.
L'entrata in orbita lunare avvenne nella primavera del 2005 e la Smart-1 iniziò a prendere immagini della superficie del nostro satellite maggiore, compito che portò avanti sino all'agosto 2006, un piccolo estratto delle quali potete vedere più sotto in questa pagina. Acquisendo immagini della superficie lunare, la sonda la studiò sia morfologicamente sia mineralogicamente, compito essenziale se si pensa a una sua futura nuova esplorazione umana o, addirittura, a una colonizzazione lunare permanente. Le riprese, che come scritto poc'anzi durarono oltre sedici mesi, furono fatte in varie bande dello spettro elettromagnetico: nel visibile, nell'infrarosso e nei raggi X.

Lna sintetica descrizione in inglese della missione l'ho trovata in una delle pagine del sito internet dell'ESA:
"Launched in 2003, SMART-1 tested innovative technology on its way to the Moon, including the first use of a solar-electrical propulsion engine for interplanetary trips. Since it started orbiting the Moon in Spring 2005, SMART-1 started collecting a wealth of lunar images and data about the surface mineralogy - Europe's heritage for future lunar missions." (courtesy ESA).


Diamo ora una descrizione particolareggiata della navicella, delle sue tenologie, degli scopi della missione e dei risultati che ha raggiunto, assieme a qualche dichiarazione dei responsabili della missione e dell'ESA.

La SMART-1 (Small Mission for Advanced Research and Technology) era un satellite "innominato", nel senso che non è stato dedicato a qualche scienziato del passato, del peso di 366 kg, dalla forma approssimativa d'un cubo con la lunghezza dei lati di circa 1 metro, con i pannelli solari che si estendevano per 14 metri. Fu costruito dalla Swedish Space Corporation di Solna (Svezia), capofila del consorzio che comprendeva più di venti aziende presenti nel team costruttivo della sonda spaziale.

La Smart-1 è la prima missione europea verso la Luna. Fu lanciata il 27 settembre 2003 per mezzo di un razzo Ariane 5 dal CSG, lo spazioporto europeo di Kourou, nella Guiana francese in Sud America. Essa raggiunse la sua destinazione nel novembre 2004, dopo aver percorso un lunga traiettoria spiraleggiante attorno alla Terra.
In questa fase, furono provati per la prima volta nello spazio (e con successo) una serie di avanzate tecnologie poste a bordo della piccola sonda spaziale. La prima parte della missione, quella della dimostrazione delle avanzate tenologie, fu dichiarata conclusa con successo quando la Smart-1 si avvicinò alla Luna e fu catturata dal suo campo gravitazionale a metà del novembre 2004.

L Le osservazioni scientifiche vere e proprie della navicella spaziale partirono nel marzo 2005, quando s'inserì in un'orbita ellittica polare stabile, con periastro di 500 km e apoastro di 3.000 km sopra la superficie lunare. Gli strumenti scientifici sistemati a bordo della Smart-1 includono una camera d'immagini miniaturizzata (AMIE), un telescopio a raggi X (D-CIXS) per identificare la serie di elementi chimici presenti sulla superficie selenica, uno spettrometro infrarosso (SIR) per realizzare una carta mineralogica lunare e un misuratore dell'emissione di raggi X solari (XSM) a complemento delle misure di D-CIXS e per monitorare la variabilità solare.

Un commento sull'utilità della missione è giunto da Bernard Foing, ESA SMART-1 Project Scientist. Egli ha affermato che "il principale lascito della smisurata massa di dati ottenuta da Smart-1, che dev'essere ancora terminata di analizzare nei mesi e anni a venire, è un prezioso contributo alla scienza lunare per quando si riprenderà la sua esplorazione e ricrescerà l'interesse verso di essa. Le misurazioni di Smart-1 richiamano di nuovo la questione concernente l'origine e l'evoluzione della Luna. La Luna può essersi formata dall'impatto con la Terra di un corpo asteroidale delle dimensioni di Marte, 4.500 milioni d'anni fa. Smart-1 ha mappato grandi e piccoli crateri da impatto, studiato i processi vulcanici e tettonici che hanno forgiato il nostro satellite, svelato i misteriosi poli e investigato i siti di future esplorazioni".

"La decisione dell'ESA di estendere la durata della missione scientifica per quasi un altro anno, dato che inizialmente essa doveva protrarsi solo per sei mesi, ha permesso agli strumenti scientifici di estendere il loro utilizzo con un alto numero di modi innovativi d'osservazione della Luna" ha detto Gerhard Schwehm, ESA’s Smart-1 Mission Manager. In aggiunta all'osservazione del "piano di nadir", in pratica l'osservazione della superficie lunare sotto la verticale della sonda, si sono incluse anche osservazioni mirate, il puntamento di particolai punti lunari e a push-broom (una tecnica utilizzata dagli strumenti della sonda per ottenere immagini a colori. Questo è stato permesso dal duro lavoro dei pianificatori della missione, ma l'archivio di dati lunari che è stato costruito è veramente impressionante.

Giuseppe Racca, ESA Smart-1 Project Manager, dice che "è stato un enorme successo anche dal punto di vista della tecnologia: il maggiore punto a favore della missione fu la prova del motore ionico (attivato dalla propulsione elettrica generata dall'energia solare) nello spazio per la prima parte della missione, cioé durante il viaggio interplanetario, e la cattura della sonda spaziale dentro l'orbita di un altro corpo celeste, con una combinazione di manovre di gravity assists."
Smart-1 testò anche le future tecniche di comunicazione dello spazio profondo per le navicelle spaziali, le tecniche per portare a termine la navigazione autonoma delle navicelle spaziali, la miniaturizzazione dei strumenti scientifici, utilizzati per la prima volta attorno alla Luna. "E' stata una grande soddisfazione vedere come si portava a termine bene la missione e i suoi obiettivi tecnologici, facendo al contempo una grande scienza lunare" conclude Giuseppe Racca.

"Le operazioni di Smart-1 sono state estremamente complesse ma hanno premiato il gruppo", afferma Octavio Camino-Ramos, ESA Smart-1 Spacecraft Operations Manager. "La lunga traiettoria spiraleggiante attorno alla Terra era un test della propulsione elettrica solare (un approccio a bassa spinta), ma la lunga esposizione alle radiazioni, le forti perturbazioni dei campi gravitazionali del sistema Terra-Luna e la ricerca dell'ottimizzazione dell'orbita lunare dell'investigazione scientifica ci hanno permesso di guadagnare esperienza nelle tecniche di navigazione con propulsione a bassa spinta e concepire operazioni innovative: allertamento e distribuzione della telemetria attraverso internet e automatizzare un alto grado di operazioni di base, una rimarchevole pietra di paragone per il futuro" ha concluso Octavio Camino-Ramos.

Il programma scientifico dell'ESA ha ottenuto un grande successo con questa missione, oltre a un ritorno dell'investimento molto buono, sia nella creazione di nuove tecnologie sia come esperienza nel gestirle. Questa è grosso modo pure l'opinione del professor Southwood, ESA’s Director of Science, un incarico di grande prestigio e responsabilità. Egli ritiene che ora sia giusto per ciascuno nel mondo pianificare un ritorno sulla Luna. Le prossime missioni scientifiche con sonde piccole come questa possono generare grandi benefici tecnologici e generare operatori esperti nella loro gestione. Non solo, il set di dati scientifici prodotto dalla Smart-1 aggiorna le nostre conoscenze del satellite e le sue carte descrittive, oltre che migliora la qualità della conoscenza spicciola della superficie lunare con migliaia di immagini in alta definizione.


La Smart-1 è precipitata sulla superficie lunare la notte compresa tra sabato 2 e domenica 3 settembre 2006, come comunicato dal ESA’s European Space Operations Centre (ESOC) di Darmstadt, in Germania. L'evento è accaduto alle ore 07:42:22 CEST (05:42:21:759 UT) di domenica 3 settembre, quando la stazione radio australiana dell'ESA di New Norcia ha perso il contatto radio con la sonda spaziale. La sonda Smart-1 ha terminato i "suoi giorni" nel Lago dell'Eccellenza, in un punto situato alle coordinate di 34,4° di latitudine sud e 46,2° di longitudine ovest.

Smart-1 lunar impact: 166 KB;       L'impatto della Smart-1

L'impatto è stato ripreso anche dal telescopio CHFT (Canada-France-Hawaii Telescope) alle Hawaii (USA) e l'animated gif qui a fianco mostra l'avvenimento. Le osservazioni sono state fatte con la WIRCam wide-field infrared camera. Le tre esposizioni sono da 10 secondi ciascuna, utilizzando un filtro H2 narrow-band alla lunghezza d'onda di 2122 nanometri con una banda passante di 32 nanometri. La dimensione dell'immagine è di 2' x 2' ( corrispondenti a circa 200 km x 200 km).

Le tre immagini originali le troverete in http://www.cfht.hawaii.edu/News/Smart1/. Image credit: 2006 by Canada-France-Hawaii Telescope

L'impatto della Smart-1 è avvenuto sulla faccia visibile della Luna, ma nella zona buia, in un'area scura non lontana dal terminatore, con un angolo di discesa compreso tra 5° e 10°, alla velocità di 2 km/s. Il momento e il luogo dell'impatto erano favorevoli all'osservazione mediante telescopi (anche di astrofili), ma per ottenere ciò è stato necessario effettuare una serie di correzioni orbitali durante il corso di tutto l'anno 2006, l'ultima delle quali (che ha portato alla precipitazione della navicella) è cominciata il 1 settembre 2006.

Smart-1 lunar impact: 336 KB; immagine originale: animdust_small.gif       La polvere sollevata dall'impatto della Smart-1

Alle ore 05:42:21:759 UT di domenica 3 settembre 2006 la sonda si è schiantata sulla superficie lunare, nel Lago dell'Eccellenza, alle coordinate di 34,4° di latitudine sud e 46,2° di longitudine ovest. La caduta è stata ripresa dal telescopio CHFT (Canada-France-Hawaii Telescope) alle Hawaii (USA) e l'animated gif qui a fianco (realizzata partendo da 10 esposizioni) mostra la polvere sollevata dall'impatto della sonda, partendo da poco prima che toccasse il suolo lunare sino a circa 130 secondi dopo. Osservando attentamente l'animazione si nota il lampo prodotto dall'impatto e la nuvola di polvere che si disperde verso l'angolo in basso a sinistra. All'impatto della sonda si è prodotto un piccolo cratere di una decina di metri di diametro.

L'immagine originale la troverete in http://www.cfht.hawaii.edu/News/Smart1/. Image credit: 2006 by Canada-France-Hawaii Telescope

Smart-1 lunar impact: 166 KB; immagine originale: mosaic_animation_H.gif       L'impatto della Smart-1

Alle ore 05:42:21:759 UT di domenica 3 settembre 2006 la sonda si è schiantata sulla superficie lunare, nel Lago dell'Eccellenza, alle coordinate di 34,4° di latitudine sud e 46,2° di longitudine ovest. La caduta è stata ripresa dal telescopio CHFT (Canada-France-Hawaii Telescope) alle Hawaii (USA) e l'animated gif qui a fianco (realizzata partendo da 10 esposizioni) mostra la polvere sollevata dall'impatto della sonda, partendo da poco prima che toccasse il suolo lunare sino a circa 130 secondi dopo. Osservando attentamente l'animazione si nota il lampo prodotto dall'impatto e la nuvola di polvere che si disperde verso l'angolo in basso a sinistra. All'impatto della sonda si è prodotto un piccolo cratere di una decina di metri di diametro.

L'immagine la troverete in http://www.esa.int/esaSC/SEMWX03VRRE_index_1.html. Image credit: 2006 by Canada-France-Hawaii Telescope


Video ufficiale della missione SMART-1 distribuito dall'European Space Agency; in esso si vedono gli scopi della missione, alcune fasi dell'allestimento della sonda, alcune immagini prese durante la mappatura lunare e la simulazione di come potrebbe essere l'impatto (cortesia European Space Agency; mp4; 4m 40s; 28.920 KB)
Il video si trova nella pagina dell'ESA http://www.esa.int/SPECIALS/ESApod/SEM2OJZ7QQE_0.html.

Video ufficiale che presenta una sequenza di 120 immagini prese della sonda SMART-1 durante la sua missione (cortesia European Space Agency; avi; 0m 34s; 6.603 KB)
Il video si trova nella pagina dell'ESA .


Lake of Excellence region: 295 KB; Impact_region_Kowollik_T_H.jpg      

La zona dell'impatto

Nelle prime ore del 3 settembre 2006 la sonda europea Smart-1 è precipitata sulla Luna, nella regione del Lago dell'Eccellenza, concludendo la sua missione di esplorazione del nostro satellite. La zona prevista nella quale è previsto che precipiti è quella riportata nell'immagine qui a fianco. A seconda di quale sarà l'orbita nella quale precipiterà, sono riportati tre possibili siti di caduta, con le ore previste. L'impatto dipende anche dall'altezza dei bordi dei crateri lunari, non conosciuti perfettamente.

Cliccando l'immagine l'aprirete a 1600 x 1100 pixel; pagina originale: .
Image credit: ESA

Lunar impact point: 40 KB; crashsiteCV.jpg      

Il punto dell'impatto

Alle ore 05:42:22 UT di domenica 3 settembre 2006 la SMART-1 è precipitata sulla Luna, concludendo la sua missione d'esplorazione del nostro satellite. Il punto nel quale è precipitata è quello riportato nell'immagine qui a fianco.

La comunicazione ufficiale dell'ESA giunta alle 08:29 UT del 3 settembre 2006 riporta: "At 07:42:22 CEST (05:42:22 UT) today, the SMART-1 spacecraft impacted the Moon's surface as planned, ending ESA's first solar-powered mission to another celestial body and Europe's first mission to the Moon. ESA estimates that impact ocurred at 46.2º West, 34.4º South." Questo valore corrisponde all'orbita n° 2890, ma due gradi più a nord di quanto previsto.

La posizione è stata ricavata dalla posizione dei crateri visibili quando è avvenuto il flash ripreso dal telescopio CFHT, sovrapposti alla mappa della Luna osservabile in quel momento dal Mauna Kea all'ora dell'impatto (si ringrazia il Moon Virtual Atlas).

Cliccando l'immagine l'aprirete a 553 x 564 pixel; pagina originale: http://www.cfht.hawaii.edu/News/Smart1/.
Image credit: Canada-France-Hawaii Telescope


Per approfondire l'argomento consiglio di leggere le seguenti pagine o visionare i seguenti video:
http://www.esa.int/SPECIALS/ESApod/SEM2OJZ7QQE_0.html.

SMART-1 impact simulated in a laboratory sand-box (ESA-11 settembre 2006)
Impact landing ends SMART-1 mission to the Moon (ESA-3 settembre 2006)
Observation of the Impact of Smart-1 (Canada-France-Hawaii Telescope-3 settembre 2006)
SMART-1 star tracker views the Moon in earthshine (UPDATED) (ESA-2 settembre 2006)
Intense final hours for SMART-1 (ESA-2 settembre 2006)
Amateur observers prepare to watch SMART-1 impact (ESA-2 settembre 2006)
SMART-1 maps its own impact site (ESA-31 agosto 2006)
SMART-1 ‘star tracker’ peeks at the approaching lunar surface (ESA-29 agosto 2006)
Low altitude flying with coarse maps - determining the time of SMART-1 impact (ESA-25 agosto 2006)
Close-up on Cuvier crater ridge (ESA-22 agosto 2006)
Last weekend chance to observe SMART-1 impact site in sunlight (ESA-18 agosto 2006)
SMART-1 on the trail of the Moon’s beginnings (ESA-18 agosto 2006)
SMART-1 impact: last call for ground based observations (ESA-17 agosto 2006)
Europe rediscovers the Moon with SMART-1 (ESA-16 agosto 2006)
Eroded structures in Jacobi crater: a window on the past (ESA-14 agosto 2006)
An oblique look on the north lunar far west (ESA-9 agosto 2006)
SMART-1 towards final impact (ESA-4 agosto 2006)
SMART-1: end of mission review (ESA-4 agosto 2006)
Impact landing on the Moon (ESA-4 agosto 2006)

Queste sono solamente le press-release dei mesi di agosto e settembre 2006 dalle quali ho tratto e tradotto liberamente alcune parti che potete leggere in questa pagina, le immagini e i video. Complessivamente ci sono circa un centinaio di PR a questo indirizzo http://www.esa.int/SPECIALS/SMART-1/index_1_a.html dell'ESA.


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Pagina caricata in rete 1 agosto 2006; ultimo aggiornamento (9°): 11 settembre 2006