Alveo scavato artificialmente per farvi scorrere le acque destinate a usi diversi. A seconda dello scopo cui sono
destinati i canali si distinguono in irrigui, di bonifica, navigabili, marittimi, industriali, per acque potabili.
Molto spesso non è possibile fare una distinzione netta, in quanto uno stesso canale può assumere diverse caratteristiche.
La progettrazione di un canale deve tenere conto di numerosi fattori, principalmente dell'uso a cui è destinato; in generale
il tracciato è simile a quello di una grande arteria di comunicazione, con lunghi tratti rettilinei e curve ad ampio raggio.
I canali a sezione chiusa sono impiegati per lo più per fognature, trasporto di acque potabili e raramente per irrigazione;
la scelta è comunque fatta in base alla pendenza disponibile e alla portata da convogliare.
Altro fattore importante è la struttura geologica del suolo, in base alla quale si appresteranno opere varie per evitare
perdite d'acqua e franamenti delle sponde; inoltre per i canali di derivazione fluviale deve essere studiato l'andamento delle
correnti del corso d'acqua, per l'esatta ubicazione delle opere di presa e di restituzione, che non debbono essere danneggiate
dalle correnti o dai depositi sedimentari. I canali aperti normalmente sono di scavo a forma trapezoidale; quelli a sezione
chiusa, invece, hanno generalmente sezione policentrica o circolare; il fondo e le pareti possono essere in terra o roccia
oppure rivestiti in calcestruzzo gettato in opera o a pannelli prefabbricati; la pendenza è minima.