L'effetto serra è un fenomeno climatico che consiste nel riscaldamento degli strati inferiori
dell'atmosfera per effetto della schermatura che offrono alcuni gas in essa contenuti.
Questi ultimi, detti comunemente gas-serra, risultano trasparenti alle radiazioni di lunghezza
d'onda relativamente piccola e opachi a lunghezza d'onda maggiori. Il loro comportamento fa sì
che le radiazioni a breve lunghezza d'onda provenienti dal Sole attraversino con facilità
l'atmosfera e riescano a raggiungere la superficie terrestre, che in parte le riflette e in parte
le assorbe.
La frazione di radiazione assorbita dalla Terra viene restituita sotto forma di raggi infrarossi
a lunghezza d'onda maggiore, che non si disperdono, ma rimangono intrappolati negli strati inferiori
dell'atmosfera, in quanto assorbiti dai gas-serra. L'assorbimento dei raggi infrarossi provoca
un naturale innalzamento della temperatura dell'aria e della superficie terrestre. Questo è
particolarmente importante perchè, senza un effetto serra, la temperatura media del pianeta sarebbe
di circa -18°C, invece degli attuali 15°C.
CO2 (anidride carbonica): il gas che esce soprattutto dai camini delle industrie,
quelle di trasformazione e produzione in testa. (NdR: viene prodotto nei processi di respirazione
animale e nei processi fotosintetici delle piante, la notte, mentre di giorno viene dissociato;
ma sono molti i processi che lo producono)
CH4 (metano): le emissioni di questo gas provengono dal settore agricolo,
soprattutto dalle deiezioni animali e dalle discariche dei rifiuti. (NdR: una certa quota viene
emessa dalle paludi e da zone marcescenti naturali, oltre che dai pozzi petroliferi quando
è associato al petrolio. Una quota viene emessa per rilascio naturale, a causa di movimenti
della crosta terrestre come terremoti e/o assestamenti, direttamente dalle sacche naturali che
lo contengono quale risorse energetica. Questa quota non è ancora conosciuta)
N2O (protossido d'azoto): anche per questo gas è responsabile l'agricoltura,
oltre al settore energetico e ai trasporti. (NdR: nel caso d'un impatto asteroidale o cometario
di piccole dimensioni e non planetario, nel qual caso avremmo ben altri problemi, un certo
quantitativo verrebbe prodotto dall'elevato calore dovuto dall'esplosione del corpo entrato nella
nostra atmosfera. Quando nel 1908 un corpo asteroidale esplose sopra la Tunguska, si produssero
ingenti quantità di questo composto.)
PF (perfluorocarburo): questa sostanza è un clorocarburo utilizzato per la refrigerazione.
HFC (idrofluorocarburo): uno dei principali sostituti dei CFC (cloro-fluoro-carburi), i
gas responsabili del buco dell'ozono, utilizzati per la refrigerazione e il condizionamento.
SF6 (esafluoruro di zolfo): un prodotto chimico usato in vari comparti indistriali.
NdR: solitamente vengono trascurati i fenomeni vulcanici, anche se i vulcani sono una delle principali fonti d'emissione di gas e polveri; a seconda delle condizioni del fenomeno, queste emissioni producono inizialmente un forte effetto serra, accompagnato da copiose piogge acide, seguito nelle settimane e mesi seguenti da un vistoso calo di temperatura (equiparato talvolta "all'inverno nucleare") e luce, dovuto all'assobimento molto forte della luce solare, al quale viene in gran parte riflessa verso lo spazio e pertanto non riscalda più, almeno sino a che la polvere non si deposita al suolo, la superficie terrestre.
Definizione tratta dall'articolo "Dove va il clima terrestre?" di Luigi Bignami, pubblicato su Nuovo Orione n° 114 - novembre 2001. Ringraziamo l'autore e l'editore per la gentile concessione.