Risulta pari al rapporto tra la lunghezza focale del telescopio e
la lunghezza focale dell'oculare. Per dirla in maniera semplice, è la capacità di "avvicinare" gli oggetti osservati.
Gli ingrendimenti possono essere:
lineari (o semplici) quando un'immagine rispetto all'oggetto hanno un rapporto di similitudine, cioé il
rapporto tra la distanza di due punti della prima e quella dei corrispondenti punti della seconda è identico;
angolari quando relativamente a un'immagine puntiforme di un punto, il rapporto fra l'angolo di due raggi
che la formano e quello dei loro corrispondenti uscenti dal punto oggetto è identico.
Per i rifrattori acromatici a corta focale, il massimo ingrandimento utile (cioé ancora realmente sfruttabile) può essere assunto pari a circa 1,5 volte il diametro dell'obiettivo. Per fare un esempio, in un rifrattore da 80 mm di diametro, esso risulta pari a circa 120x.