"Nova" (pl. novae), dal latino "stella nova" (nuova stella), indica un evento estremamente energetico equivalente all'esplosione di
una bomba atomica di taglia planetaria che avviene in remoti sistemi composti da due stelle orbitanti a poca distanza l'una dall'altra.
Nel caso in cui una di queste due stelle sia una "nana bianca" (un oggetto caldissimo grande quanto la Terra, ma pesante come il Sole, residuo
di una stella estinta), l'altra può "riversare" su di essa parti esterne della propria atmosfera (composta essenzialmente da idrogeno).
Quando il gas accumulato sulla nana bianca supera una certa soglia, si innesca una reazione nucleare generalizzata di tutto l'idrogeno ("thermonuclear
runaway"): un'esplosione che può raggiungere la luminosità di un milione di stelle come il Sole!
Osservate sin dall'antichità, tali esplosioni, alla distanza di migliaia di anni luce, hanno l'aspetto di stelle che si "accendono"
all'improvviso per poi spegnersi lentamente nel giro di settimane o mesi.
Da ciò deriva il loro nome latino "stellae novae" (Tycho Brahe, astronomo danese, scrisse il "De Stella Nova" su un evento
apparentemente simile osservato nel 1572).
Il loro studio riveste un'importanza capitale per l'astrofisica moderna e le teorie sull'evoluzione stellare.
La definizione ci è stata gentilmente fornita dallo S.C.I.S.
Rappresentazione pittorica d'un sistema binario con una stella gigante rossa alla quale una stella di neutroni compagna "strappa" materia dagli strati
superficiali. Questa materia, spiraleggiando intorno alla stella collassata, la quale ha un diametro approssimativo d'una decina di chilometri, crea
turbolenze e attrito, che fanno perdere energia gravitazionale alla materia in rotazione. Questa precipita lungo un percorso a spirale sino sulla
superficie della stella di neutroni (che può essere nella fase di pulsar). Come si vede nel disegno, la stella gigante rossa è deformata dalla forza
gravitazionale esercitata dalla compagna compatta. Ingrandendo la parte del disegno centrata sulla stella a destra, vedrete che la materia del disco
d'accrescimento "precipita" sulla stella di neutroni in rotazione lungo il piano equatoriale. La materia in eccesso viene espulsa lungo un cono con
asse di simmetria centrato su ciascuno dei poli della "stella degenerata", cioé con materiale così fortemente compressa da trasformare i protoni e
elettroni (caricati elettricamente) in neutroni (neutri elettricamente). La materia espulsa lungo il doppio cono, viaggia ad altissima velocità, spesso
prossima alla velocità della luce nel vuoto "c".
Quando la materia (idrogeno) che precipita sulla stella di neutroni, raggiunge uno spessore compreso tra i 5 e i 10 metri, la fortissima pressione
esercitata su questo gas dalla stella collassata ne provoca l'accensione termonucleare, facendo fondere 4 atomi di idrogeno in uno di elio e producendo
energia in eccesso. L'energia prodotta sulla superficie della stella di neutroni è così tanta che si verifica uno scoppio colossale, il quale dura
solitamente da alcuni secondi ad alcuni minuti, durante i quali la luminosità della stella di neutroni aumenta tanto (si verifica una condizione di
"stella nova"). E, essendo la situazione ripresentabile dopo un certo lasso di tempo, la stella di neutroni sarà una "nova ricorrente".
Noi osserveremo l'impuso di radiazione (gamma, X, visibile o radio) solamente se il cono di radiazione elettromagnetica della pulsar "spazzerà" una
regione di cielo dove si trova anche la Terra. In caso contrario, osserveremo solamente la stella di neutroni col disco d'accrescimento che ruota
con la gigante rossa attorno al comune centro di massa.
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Immagine prelevata dalla pagina
http://www.esa.int/SPECIALS/Integral/SEMPADBE8YE_1.html presente nel sito dell'European Space Agency.
Si ringrazia NASA/Dana Berry in qualità di editore/autore del disegno, quali detentori del copyright dello stesso.