I quarks, ad oggi considerati particelle elementari, cioé indivisibili, sono uno dei mattoni fondamentali delle particelle sub-atomiche. Il nome quark è l'abbreviazione di qu(estion) (m)ark, "punto interrogativo"; termine usato per la prima volta dal fisico americano Murray Gell-Mann nel 1964, tratto, senza alcun apparente motivo, da un passo del romanzo di James Joyce "Finnigans Wake", del 1939. La parola quark faceva parte della frase "three quarks for Muster Mark". L'opera dello scrittore di Dublino (il cui titolo si riferisce a una ballata popolare irlandese) fu il suo ultimo e incompiuto lavoro (iniziato nel 1922).
Gell-Mann (Premio Nobel per la Fisica 1969), insieme a George Zweig,
ipotizzò all'epoca l'esistenza di 3 sole particelle elementari fondamentali, a cui diede appunto il nome di quark.
Queste particelle rappresenterebbero i mattoni fondamentali di cui è costituita la materia, e il loro comportamento è descritto dalla teoria della cromodinamica quantistica (il termine
cromodinamica deriva dal fatto che ai quark si attribuiscono delle caratteristiche fisiche intrinseche che vengono chiamate simbolicamente
"colori").
In natura esistono sei tipi di quark (up, down, charme, strange, top, bottom), con i relativi antiquark, le cui interazioni (dette forti,
per la loro notevole intensità e perché agenti a piccole distanze) spiegherebbero la struttura di tutte le altre particelle.
I quarks formano le particelle chiamate "adroni", composte da due (un quark e la sua corrispondente antiparticella) o tre quarks (con
ognuna di esse di colore diverso e carica elettrica totale 0, ad esempio il neutrone, o multipla dell'intero positivo o negativo).
Dato che la carica elettrica dei quarks è frazionaria (1/3 o 2/3 della carica dell'elettrone "e"), la loro combinazione quark-antiquark
risulta neutra (essendo cariche identiche ma di segno contrario), mentre le combinazioni di tre quarks possono generare varie combinazioni,
come 0 (neutrone), +1 (protone), -1 (antiprotone, cioé l'antiparticella del protone).
Un possibile riferimento bibliografico per i concetti fisici e per la storia della scoperta dei quark: Gell-Mann, Il quark e il giaguaro, Bollati Boringhieri, 1996.
Per una critica del romanzo di Joyce in questione (su internet) si veda http://www.girodivite.it/antenati/xx2sec/_joyce4.htm. In questo sito internet ulteriori informazioni le trovate nell'articolo: "Dalla scuola ai quarks: il fascino delle particelle elementari" di Tommaso Dorigo.
Al testo originale di Francesco Scarpa dell'Università di Napoli, che si ringrazia, pubblicato nel sito della SISSA (http://ulisse.sissa.it/Answer.jsp?questionCod=62392247) ho integrato altre informazioni sulla particella.