Locuzione popolare impropria per indicare quella che gli astronomi chiamano semplicemente "cometa" ossia astro chiomato.
Prima che fosse scoperta la vera natura delle comete, poteva aver senso chiamarle "stelle comete", perché il loro nucleo spesso ha ad occhio nudo un aspetto puntiforme assimilabile ad una stella. In realtà nei secoli scorsi l'aspetto nebulare della chioma e della coda fece supporre che si trattasse di un fenomeno atmosferico, quindi ben lungi dall'essere una particolare stella. Come descritto alla voce "cometa", da oltre un secolo si sa che si tratta di un corpo del sistema solare fatto in gran parte di ghiaccio, quindi proprio il contrario di una stella. E' interessante anche notare che si tratta della classe di oggetti contemporaneamente più piccoli e più grandi nel sistema solare. Più piccoli perché i loro nuclei hanno dimensioni dell'ordine di grandezza dei pochi chilometri (quindi mediamente anche inferiori agli asteroidi) ma soprattutto perché i loro residui polverosi o sassolini con dimensioni solitamente non superiori a qualche centimetro entrando nell'atmosfera terrestre a decine di chilometri al secondo provocano le cosiddette "stelle cadenti" o "meteore" a volte molto luminose. Più grandi perché le code delle comete possono essere lunghe anche centinaia di milioni di chilometri o, viste dalla Terra, decine di gradi angolari sulla volta celeste; dimensioni reali raggiunte solo dalle stelle supergiganti, ed apparenti decine di volte superiori a quelle del Sole e della Luna. In realtà la massa di questo tipo di oggetti le farebbe classificare tra i corpi meno massicci del sistema solare. Comprendendo anche la chioma e la coda, il peso specifico medio delle comete è bassissimo; la densità della coda poi è addirittura inferiore a quella del vuoto ottenibile in laboratorio, per cui se la Terra intercetta una coda (specie quella gassosa di ioni) non c'è nulla da temere, come invece molti temevano nel 1910 col passaggio della cometa di Halley e di un'altra cometa non periodica.