TSUNAMI O MAREMOTO

In oceano aperto i maremoti sono alti poche decine di centimetri o al massimo qualche metro con lunghezze d'onda di centinaia di chilometri, pertanto chi si trova a bordo d'una nave può non accorgesi del suo passaggio. Quando l'onda raggiunge i bassi fondali presso le coste la parte anteriore dell'onda viene frenata e quella posteriore tende a sormontarla, creando nei casi più ingenti il tipico fenomeno del "muro d'acqua" associato nell'immaginario popolare allo tsunami, mentre nella realtà i maremoti hanno ogni tipo di altezza. In caso di incuneamento dentro un fiordo stretto e lungo un maremoto di granmde intensità può generare un'onda con un fronte stretto ma alta centinaia di metri (oltre ottocento), come in quello che colpì l'Alaska (USA) all'inizio degli anni sessanta del secolo scorso e in qualche altro caso. I maremoti che generarono il maggior numero di vittime furono quelli associati alle eruzioni di tipo pliniano dei vulcani Tambora e Krakatoa in Indonesia nel XIX secolo, e quello del 26 dicembre 2004 associato al terremoto sottomarino poco al largo dell'isola di Sumatra che provocò la morte di oltre mezzo milione di persone su tutto l'arco di coste che abbracciava Indonesia, Tailandia, Birmania, Bangladesh, India, Sri Lanka, Somalia, nonostante che in gran parte del suo lunghissimo arco di propagazione le onde da esso generate non superasse i 3-5 metri d'altezza.


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