E' il numero di meteore che un osservatore può vedere in un'ora se la magnitudine limite è
a 6,5 ed il radiante allo zenit.
N.d.R.: tale valore è puramente teorico; in pratica esso viene ridotto a causa della magnitudine
limite (Lm) che non è quasi mai 6,5, dal fatto che il radiante non mai è praticamente allo zenit
e dal fatto che ci possono essere ostacoli sul campo visivo (fattore di ostruzione).
In maniera intuitiva si può definire lo ZHR come un parametro che riassume l'attività d'uno
sciame meteorico in un'ora; esso viene ricavato dal valore osservato, cioé il Tasso Orario (HR -
Hourly Rate), tenendo conto di alcuni valori correttivi che rinormalizzano l'osservazione alle
condizioni ideali necessarie per calcolare lo ZHR.
Nel caso che il valore dello ZHR raggiunga almeno 1000 si parla di tempesta meteorica.
Un altro criterio, talvolta adottato, è quello di considerare tempesta meteorica (meteor
storm) quando lo ZHR raggiunge o supera il valore di 3600, quindi il tasso d'una
meteora/secondo, e il rapporto fra le stelle cadenti appartenti allo sciame e quelle sporadiche
raggiunge almeno il valore di 6.
Traduzione dall'inglese della definizione tratta dal glossario dei termini astronomici dell'I.M.O. - International Meteor Organisation. Pagina originale redatta da: Jürgen Rendtel, Ina Rendtel e Rainer Arlt , che ringraziamo per la cortese concessione.
Le definizioni presenti nella Nota del redattore sono state tratte dall'articolo "Osserviami le Leonidi" di Giovanni Bonini, pubblicato su Nuovo Orione n° 114 - novembre 2001. Ringraziamo l'autore e l'editore per la gentile concessione.