L'Aquila rappresentava, per i Greci, l'uccello del tuono: essa portava avanti e indietro la folgore che il re degli dei scagliava contro i suoi nemici.
Tuttavia, ad essa sono associate anche altre storie; secondo la mitologia, fu un'aquila a rapire Ganimede per portarlo presso gli dei, di cui divenne il coppiere.
Secondo alcuni, fu Zeus stesso ad assumere la forma dell'uccello per l'occasione; Ganimede è rappresentato dalla vicina costellazione dell'Acquario.
Inoltre, sempre un'aquila figura come personaggio nella storia della seduzione della ninfa Nemesi da parte di Zeus: l'aquila era Afrodite, che faceva finta di cacciare un cigno, in cui per l'occasione si era trasformato l'aspirante amante.
Nemesi offrì riparo al cigno e allora Zeus ne approfittò.
Anche gli Arabi videro in queste stelle la figura del rapace e chiamarono la costellazione "Al Nasr al Tair", cioè "l'aquila volante", da cui il nome di Altair per la stella principale.
Edoardo Piani