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L'International Space Station (ISS)

di Lucio Furlanetto


La costruzione dell'International Space Station (ISS - Stazione Spaziale Internazionale) è cominciata nel 1999 con l'aggancio in orbita spaziale di 2 moduli e dal 2 novembre 2000 con il lancio della navicella Russa "Soyuz", che ha raggiunto la stazione in orbita a 460 Km dalla Terra. Gli astronauti, due russi e un americano (Sheperd - Gidzenko - Krikaliev), sono stati i primi ad abitare la più grande stazione spaziale permanente mai costruita finora.

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Immagine 1 (da sinistra) - Si osservano la navicella russa Soyuz e i moduli della I.S.S. Zarya (Zarya Control Module o Functional Cargo Block - FGB) e il Nodo 1. Al Nodo 1 verranno agganciati altri moduli e progressivamente si la stazione si amplierà.

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Il completamento della stazione internazionale (cui aderiscono 16 stati) è prevista fra qualche anno ed avrà una grandezza uguale ad un campo da calcio: ma i tre astronauti per ora dispongono solo di 40 metri quadri che servono come uffico e laboratorio: quindi per completare la stazione saranno necessarie ancora 41 missioni: con il lancio di 20 Shuttle, 15 razzi russi e il razzo gipponese "H2" e l'invio del razzo europeo "Ariane 5" da parte dell'ESA. I piani di costruzione sono stati cambiati varie volte, a causa di ritardi e imprevisti nella costruzione, ma sopratutto a causa del disastro dello space shuttle Columbia, tragicamente andato distrutto il 1° febbraio 2003, provocando la perdita di tutti e sette gli astronauti che lo occupavano. Questo drammatico stop ha lasciata priva per ben due anni e mezzo la ISS dei rifornimenti portati dalla navetta, ripresi solo con la missione STS-114 del Discovery dal 26 luglio-9 agosto 2005.

La permanenza nello spazio dei gruppi di due o tre astronauti è di almeno sei mesi e ha raggiunto in alcuni casi anche i 100 giorni; essi eseguono vari esperimenti di fisica, medicina, astronomia e di nuove biotecnologie in orbita, mentre ruotano attorno al nostro pianeta a 28.000 Km/h.

Ci sono saliti due astronauti italiani: il 19 Aprile 2001 Umberto Guidoni, a bordo della navetta spaziale Endeavour lanciata da Cape Canaveral in Florida, la quale aveva a bordo il modulo logistico Raffaello costruito dall'ASI (Agenzia Spaziale italiana). Guidoni è stato il primo europeo a mettere piede nella stazione spaziale internazionale. Il secondo astronauta italiano è stato Maurizio Cheli che vi ci si è recato a bordo di una Soyuz assieme a due compagni russi.


LE TAPPE DELLA INTERNATIONAL SPACE STATION

20 Novembre 1998: lancio del modulo russo "Zarya Control Module" (Functional Cargo Block o FGB) mediante un razzo russo Proton; "Zarya" significa aurora.
4 Dicembre 1998: Unity Node (1 Stowage Rack) immesso in orbita mediante lo US Space Shuttle Endeavour (Missione STS-88); collegamento fra il modulo USA "Unity" ed il modulo russo "Zarya".

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Immagine 2 - Si sta iniziando ad assemblare l'International Space Station (I.S.S.). Al primo modulo è stato agganciato il Nodo 1. Sullo sfondo si osserva il profilo curvo del nostro pianeta "azzurro".

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27 Maggio 1999: partenza lo SPACEHAB - Logistics Flight, immesso in orbita mediante lo US Space Shuttle Discovery (Missione STS-96).

Immagine 3 - Schema del laboratorio della International Space Station.

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19 Maggio 2000: partenza dello SPACEHAB - Maintenance Flight, immesso in orbita mediante lo US Space Shuttle Atlantis (Missione STS-101).
12 Luglio 2000: Zvezda Service Module immesso in orbita mediante un razzo russo Proton; "Zvezda" significa stella.
26 luglio 2000: collegamento fra il modulo USA "Unity" ed il modulo russo abitativo "Zvezda".

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Immagine 4 - Vista frontale del portellone d'aggancio di uno dei moduli della I.S.S.. La struttura vista di profilo che taglia orizzontalmente l'immagine sono i pannelli solari del modulo.

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8 Settembre 2000: partenza dello SPACEHAB - Logistics Flight, immesso in orbita mediante lo US Space Shuttle Atlantis (Missione STS-106); montaggio dell'adattatore e del sistema di comunicazione.
11 Ottobre 2000: partenza della missione per l'Integrated Truss Structure (ITS) Z1, Pressurized Mating Adapter 3 (PMA 3), Ku-band Communications System, Control Moment Gyros (CMGs), immessi in orbita mediante lo US Space Shuttle Discovery (Missione STS-92).

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Immagine 5 - La I.S.S. come appariva alla fine del 2000.

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31 Ottobre 2000: partenza con un razzo russo "Soyuz TM 31" del primo equipaggio della Stazione Spaziale.
Gli scopi della missione sono i seguenti:
1. Stabilire la prima presenza umana nella Stazione Spaziale con un equipaggio di tre persone: il comandante della missione Bill Shepherd, il comandante della Soyuz Yuri Gidzenko e l'ingegnere di volo Sergei Krikalev.
2. Assicurare che l'equipaggio abbia la possibilità di rientrare a terra mediante la Soyuz in assenza dello space shuttle.
3. Iniziare la presenza umana permanente nella stazione.
30 Novembre 2000: partenza della missione per l'Integrated Truss Structure P6, Photovoltaic Module, Radiators immessi in orbita mediante lo US Space Shuttle Endeavour (Missione STS-97).
Gli scopi della missione sono i seguenti:
1. Fornire la prima energia solare con pannelli solari e batterie, chiamato modulo fotovoltaico (PV).
2. Il primo modulo PV venne installato temporaneamente sulla Z1 in modo da fornire circa 13A quando fosse stato possibile portarlo nell'elemento P5.
3. Due radiatori provvedono alla dissipazione termica, chiamati radiatori del sistema di controllo termico fotovoltaico [photovoltaic (PV) Thermal Control System (TCS) radiators]. In aggiunta, è attivato il sistema di comunicazioni in banda-S per le comunicazioni vocali e la telemetria.
7 Febbraio 2001: partenza della missione per l'Elements Destiny Laboratory Module, immesso in orbita mediante lo US Space Shuttle Atlantis (Missione STS-98).
Gli scopi della missione sono i seguenti:
1. Installazione del laboratorio americano "Destiny".
2. Provvedere alle necessità iniziali degli astronauti americani.
3. Il lancio ha trasportato pure cinque racks di sistemi già installati all'interno del modulo.
4. I giroscopi del controllo dell'assetto sono attivati e controllati dall'elettronica del modulo, provvedendo al controllo della capacità di erogazione dell'energia.
19 Aprile 2001: partenza della missione per l'installazione del Raffaello Multi-Purpose Logistics Module (MPLM) (Lab outfitting flight), Ultra High Frequency (UHF) antenna e Space Station Remote Manipulator System (SSRMS), immessi in orbita mediante lo US Space Shuttle Endeavour (Missione STS-100). In questa missione si trovava l'astronauta italiano Umberto Guidoni, come specialista di missione.
Gli scopi della missione sono i seguenti:
1. Il Modulo logistico multifunzionale "Raffaello", costruito in Italia, trasporta sei racks di sistemi e due racks di scorta per il laboratorio americano.
2. L'antenna UHF provvede alla capacità di comunicazioni da spazio a spazio come base per le passeggiate spaziali.
3. Il Delivers Canadian SSRMS, cioé il braccio robotico canadese, il quale servirà per le operazioni di assemblaggio nei futuri voli.
Nel 2001: partenza della missione per il Docking Compartment 1 (DC-1) e Strela Boom, immessi in orbita mediante il razzo russo Soyuz.
Gli scopi della missione sono i seguenti:
1. Provvedere la localizzazione di ingressi e uscite addizionali per le camminate spaziali della base russa e portali d'attracco per le Soyuz.
Dopo il 12 Luglio 2001: partenza della missione per il Donatello Multi-Purpose Logistics Module (MPLM), immesso in orbita mediante lo US Space Shuttle Endeavour (Missione STS-105).
Dopo il 1 Novembre 2001: partenza della missione per il Multi-Purpose Logistics Module (MPLM) e il Photovoltaic Module batteries, immessi in orbita mediante lo US Space Shuttle Endeavour (Missione STS-108).
Gli scopi della missione sono i seguenti:
1. Provvedere per i lavori di ricerca dai racks di distribuzione degli esperimenti per il laboratorio americano e due racks di immagazzinamento.
2002: Inserimento delle attrezzature di volo
2003: Inserimento di ulteriori pannelli solari per la produzione di energia
2004: Inserimento del laboratorio Giapponese e del modulo europeo "Columbus"
2006: Ultime 4 missioni poi la stazione spaziale permanente sarà finita

 

I DATI DELL'INTERNATIONAL SPACE STATION

Nazioni impegnate: 16
Peso complessivo: 460 tonnellate
Dimensioni: 74 x 108 metri
Altezza dell'orbita: 350 km
Costo: 40-60 Miliardi di dollari

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Immagine 6 - Immagine del computer che rappresenta come apparirà la I.S.S. quando verrà completata. In primo piano si nota il modulo della Nasda, l'agenzia spaziale nipponica.

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Lucio Furlanetto


Oltre alle immagini sopra riportate, in un secondo momento ne linko altre due, inviateci dai ricercatori dell'Osservatorio Astronomico di Brera. La prima mostra una rappresentazione degli astronauti al lavoro all'interno del Modulo Columbus.
La seconda ci mostra una rappresentazione della International Space Station completata che sorvola l'Italia e l'Europa meridionale.
Ringrazio il dott. Stefano Sandrelli per averci fornito il materiale.
Vi invito comuque a leggere il comunicato stampa che l'Osservatorio Astronomico di Brera aveva diramato in occasione della mostra "La Stazione Spaziale Internazionale: la storia, la scienza, i progetti, le curiosità".


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Immagine 7 - La I.S.S. come appariva il 23 aprile 2002, con l'aggiunta di altri moduli e pannelli solari, ripresa dallo Space Shuttle Atlentis durante la missione 110.

Se volete vedere la bellissima immagine alla massima risoluzione cliccate qui: l'aprirete a 3032 x 2064 pixel (348 KB).

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Immagine 8 - Immagine presa il 12 novembre 2004 con l'astronauta Leroy Chiao (a destra), Expedition 10 commander and NASA ISS science officer, e il cosmonauta Salizhan S. Sharipov, flight engineer e rappresentante dell'Agenzia Federale Spaziale Russa che participano a una Public Affairs Office (PAO) conference nel laboratorio Destiny dell'International Space Station.
Cliccando l'immagine l'aprirete a 3032 x 2064 pixel (415 KB).

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Immagine 9 - Immagine presa il 2 agosto 2005 nella quale si osservano i due membri della International Space Station assieme ai sette membri del Discovery.
Cliccando l'immagine l'aprirete a 3032 x 2064 pixel (620 KB).

Copyright © 2005 by N.A.S.A.

Il costante aggiornamento della missione è praticamente impossibile per noi da riportate in tempo reale; al tal riguardo visitate la specifica pagina presente nel sito della NASA su spaceflight.

Dopo il disastro dell'STS-107, quando andò perso lo space shuttle Columbia con i sette membri del suo equipaggio, l'aggiornamento della Stazione Spaziale e l'inserimento di nuova strumentazione è ricominciato con la missione STS-114, quando lo space shuttle Discovery è attraccato il 28 luglio 2005, dopo due anni e mezzo. Per leggere notizie su questa missione e per vedere molte immagini andate alla pagina Missione STS-114. Altre missioni importanti furono la STS-120 (nell'ottobre 2007 con l'astronauta italiano Paolo Nespoli installoò il Nodo2), STS-122 (nel febbraio 2008 installoò il modulo europeo Columbus), STS123 (nel nel marzo 2008 installoò il modulo giapponese JLM), STS-124 (nel giugno 2008 installoò il più grande modulo giapponese, KIBO, al quale fu attraccato JLM), STS-119 (nel marzo 2009 installoò il quarto pannello solare). L'STS-121 nel luglio 2006 e l'STS-126 nel novembre 2008 portarono in orbita il modulo Leonardo di concezione e costruzione italiana, come in precedenza il Raffaello e il Michelangelo.

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Immagine 10 - L'International Space Station fotografata nel marzo 2009 dallo space shuttle Discovery durante la missione STS-119, la quale ha portato in orbita un modulo truss di sostegno e collegamento, al quale è stato applicato il quarto pannello solare della stazione.

E' disponibile anche un'immagine in alta definizione da 4288x2929 pixel, compressa a 751 KB (per 71,9 MB decompressa): immagine in alta definizione.
Cliccando l'immagine l'aprirete a 900x600 pixel (94 KB).

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March 2009 ISS space view: 94 KB  

Immagine 11 - L'ingegnere di volo Tim Peake dell'ESA, giunto sull'International Space Station con la missione Expedition 47, prese questa fotografia il 6 aprile 2016, quando la ISS stava transitando sopra il Madagascar.
L'inquadratura mostra tre dei cinque veicoli spaziali agganciati alla Stazione Spaziale Internazionale. Il successivo 8 aprile era previsto il lancio del terzo satellite SpaceX per la consegna di materiale di approvigionamento.

Cliccando l'immagine l'aprirete a 4940x3292 pixel (2,11 MB).

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Immagini fotografiche e disegni Copyright © 1999-2016 della NASA che si ringrazia per la gentile concessione.

Pagina caricata in rete: 15 novembre 2001, ultimo aggiornamento (16º): 15 settembre 2016